ALEA – SPEDIZIONIERI E AUTOTRASPORTATORI LOMBARDI: URGENTE UN CAMBIO DI ROTTA

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Le prospettive future dell’economia e della geopolitica italiana e internazionale e la nuova idea di leadership “gentile” per PMI e multinazionali

Questi i principali temi emersi durante una due giorni organizzata dall’Associazione lombarda spedizionieri e autotrasportatori, la più grande associazione territoriale italiana nel settore dei trasporti, delle spedizioni e della logistica che conta oltre 700 aziende associate e 20.000 dipendenti diretti, per discutere del futuro del settore aperto ai giovani imprenditori e manager con i consiglieri dell’associazione

Una due giorni nella cornice di Villa Gallarati Scotti a Oreno (MB) per confrontarsi sull’andamento del comparto e riflettere sul futuro con Federico Fubini, vicedirettore ad personam del Corriere della Sera e ideatore della newsletter “Whatever it takes”, e con Pierangelo Soldavini e Frank Pagano, rispettivamente responsabile di Nòva-Il Sole 24 Ore e Senior Partner presso Jakala, e insieme autori del volume “Ceo Factor: la leadership gentile dei nuovi imprenditori”. Due sessioni che hanno affrontato temi all’apparenza diversi, ma tra loro complementari: il nuovo scenario economico e geopolitico da un lato, e il nuovo concetto di “leadership” dall’altro.

Il fatturato raggiunto dalle 1301 aziende logistiche che hanno sede in Lombardia ammonta a 22,4 miliardi di euro, un valore che corrisponde a quasi il 27% dell’intero fatturato nazionale delle imprese del settore, stimato in circa 84 miliardi di euro (rif. Osservatorio “Gino Marchet” sulla Contract logistics del Politecnico di Milano). Imprese che si trovano ad operare in un contesto economico in rapida trasformazione, anche e soprattutto a causa di pandemia e conflitto russo-ucraino dall’esito purtroppo incerto. È necessario quindi un cambio di rotta per cercare di dare un senso alla “piega” che sta prendendo l’economia italiana e capire quali potrebbero essere le prossime sfide che si troverà a dover affrontare, con l’obiettivo di tracciare una linea guida che possa accompagnare le aziende nel definire il loro modello economico da qui a cinque anni.

È proprio in questo contesto di rapidi e imprevisti cambiamenti che si fa strada anche il nuovo concetto di “leadership”, una necessità sempre più impellente che appoggia sulla capacità di flessibilità organizzativa delle aziende rispetto al passato. L’applicazione stessa del concetto di leadership cambia a seconda non solo della diversità generazionale tra dirigenti/imprenditori e dipendenti, ma anche della grandezza dell’azienda (se PMI o multinazionale) e della modalità di lavoro, che si concretizza in un cambio di paradigma per cui oggi non conta più tanto quante ore lavori in ufficio ma la tua produttività e il raggiungimento degli obiettivi. Il cambiamento, ad oggi, risulta più semplice nelle multinazionali rispetto alle PMI, che sono sì più flessibili dal punto della struttura, ma sono culturalmente più “chiuse” e ancorate al passato.

Circa il 90% delle imprese associate di ALSEA sono PMI, che negli ultimi anni hanno dovuto fronteggiare non solo la pandemia e la crisi delle catene globali del valore, ma anche l’entrata nella competizione di nuovi soggetti con disponibilità economiche enormi.  Da qui la necessità di avere spunti di riflessione per affrontare il loro futuro.Alsea è la più grande associazione territoriale italiana nel settore dei trasporti, delle spedizioni e della logistica, con numeri che ci rendono un punto di riferimento autorevole e riconosciuto, capace di valorizzare il comparto come merita – sottolinea Betty Schiavoni, Presidente di ALSEA. Proprio per questo, e consapevoli del momento storico ed economico in cui le nostre aziende si trovano ad operare, abbiamo organizzato questo evento per fare incontrare i giovani imprenditori e giovani manager con i consiglieri dell’associazione per un momento formativo in cui dare loro strumenti per aiutarli a comprendere lo scenario attuale, incerto a causa di fenomeni come pandemia, guerra russo-ucraina e inflazione che non consentono di fare previsioni attendibili”.

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