Roma, 4 febbraio 2017 - “Questo stato di incertezza non mette il sindacato nelle migliori condizioni per contribuire al processo di risanamento dell’azienda che senza la valorizzazione e partecipazione dei lavoratori non è realizzabile” così il Segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi .
“Dopo due anni di gestione, rendersi conto da parte di Ethiad che le alleanze con Air France KLM e Delta limitano lo sviluppo delle rotte e che Alitalia paga leasing con costi fuori mercato, ci lascia basiti” sottolinea il Segretario generale.
“Del progetto di sviluppare il lungo raggio non si è visto nulla e anzi alcune rotte sono state tagliate e ad altre ridotte nelle frequenze, e con preoccupazione notiamo che la Rio in particolare e la Bogotà, rotta nei programmi di Alitalia di questo anno, sono entrate nell’accordo code sharing tra Ethiad e Lufthansa, con il rischio che tale traffico non passi neanche più da Fiumicino. Inoltre in questi due anni non si contano gli sprechi di denaro, tra cui, a solo titolo di esempio, il cambio delle divise, gli interventi di restyling degli interni degli aerei poi buttati via dopo pochi mesi, la manutenzione ad Abu Dhabi ed i corsi per 7.000 persone portate là.
“Non è poi colpa solo dell’ultima gestione – continua Tarlazzi - ma è bene ricordare che Alitalia Maintenance, dopo esser stata venduta, è stata portata al fallimento a causa del disimpegno di Alitalia nella revisione dei motori, mandati all’estero con costi fuori mercato. Altrettanto si può dire della manutenzione ciclica esternalizzata, con costi superiori a quelli che sarebbero risultati se fosse stata fatta in azienda.
Tutto ciò richiede da subito un cambio di marcia con un’urgente strategia industriale e finanziaria e con investimenti immediati per sviluppare il lungo raggio in completamento con un feeder, di cui non si può fare a meno. Le alleanze sono opportune se utili, ma la nostra percezione è che Alitalia non sappia cosa fare; affronta la situazione navigando a vista nella nebbia e, come spesso succede, non essendo in grado di invertire il trend del calo dei ricavi vorrebbe equilibrare il sistema con il taglio dei salari.
“Noi di Uiltrasporti a questo gioco non ci stiamo! – conclude Tarlazzi - Le richieste per il rinnovo del CCNL sanno molto di provocazione e di ricatto irricevibile, tanto che viene da chiederci se il tutto non sia finalizzato ad una strategia precostituita per andare verso l’amministrazione straordinaria dell’azienda. Pertanto confermiamo lo sciopero del 23 febbraio. Il Governo intervenga. Alitalia si può e si deve salvare nell’interesse del Paese e dei dipendenti”.