Milano – Assologistica, apprezzando il lavoro svolto dal Presidente Grillo e dalla Commissione Lavori Pubblici del Senato che ha permesso la definizione di Testo Unificato di riforma della legislazione in materia portuale, ritiene di confermare, nell’interesse dell’industria portuale nazionale, la necessità di alcune ulteriori modifiche ed integrazioni. Tali richieste, richiamate sinteticamente di seguito per argomento, sono state avanzate da Assologistica nella forma di emendamenti motivati e sono stati presentati alla Commissione dalla Confederazione dei Trasporti Confetra.
1) Sicurezza del lavoro si propone che si evitino commistioni di responsabilità e che quindi risultino attribuiti con maggiore chiarezza ed in coerenza con la legislazione attuale, i poteri dell’Autorità Portuale sulla “safety” nelle operazioni portuali.
2) Classificazione dei porti: si ripropone che vengano normativamente identificate le peculiarità dei porti di transhipment.
3) Porti sede di Autorità Portuale: si propone di confermare la vigente previsione per la soppressione di eventuali enti inutili, si apprezza particolarmente la possibilità di aggregazione di più porti.
4) Servizi tecnico-nautici: si ripropone di distribuire più equamente tra tutti i potenziali beneficiari i costi delle disposizioni dell’Autorità Marittima per la sicurezza (safety), modificando leggermente l’accordo interassociativo intervenuto tra le organizzazioni più direttamente interessate e recepito nel Testo Unificato.
5) Pool di manodopera: si propone, per evitare in alcune aree del Paese infiltrazioni mafiose nelle gare pubbliche per l’erogazione del lavoro temporaneo, che le Agenzie possano essere costituite dagli Imprenditori del porto.
6) Organizzazione del lavoro portuale: si propone, fermo restando i limiti di Legge, di cassare formulazioni che potrebbero rappresentare limitazioni alla potestà organizzativa del concessionario da parte delle Autorità Portuali.
7) Previsioni relative alla scadenza delle concessioni: in considerazione del tempo trascorso dalla applicazione della Legge 84/94 e con l’avvicinarsi della scadenza di numerose concessioni, si propone che nella procedura di evidenza pubblica per la riassegnazione di una concessione scaduta, l’AP debba prevedere che l’eventuale subentrante compensi gli investimenti non ammortizzati effettuati dal concessionario uscente e riconosca un valore di avviamento. Ciò ad evitare la riduzione o la sospensione degli investimenti ed il rallentamento dell’attività commerciale negli ultimi anni di durata della concessione, con conseguenti perdite di efficienza e di produttività e pregiudizio, quindi, per il porto e gli utenti.