Assoporti e Srm pubblicano la nuova Newsletter ”Porti e Mediterraneo”

mar mediterraneo

- Short Sea Shipping: Italia, prima In Europa per traffico nel Mediterraneo

- Novità: i Maritime indicators, semaforo della nostra economia del Mare

Napoli, Roma, 7 gennaio 2013 –  L’Area MED offre alla portualità italiana importanti opportunità di sviluppo di nuovi traffici: il nostro Paese conferma la sua leadership tra i Paesi UE nelle relazioni commerciali con i Paesi dell’area con 57,7 miliardi di euro di merci, di cui il 70,4% è appunto trasportato via mare. Il nostro Paese è, inoltre, leader in Europa per merci trasportate con modalità Short Sea Shipping nel Mar Mediterraneo con 223,2 milioni di tonnellate che rappresentano il 39,2% delle merci complessivamente trasportate con la stessa modalità dall’Europa. Non altrettanto positive le performance dell’Italia nel segmento della navigazione deep sea in cui si registra una perdita di competitività dei nostri porti nell’ultimo quinquennio rispetto ai competitors europei e della Sponda Sud Est.

Sono queste alcune delle indicazioni che emergono da “Porti e Mediterraneo”, la newsletter semestrale frutto della sinergia tra Assoporti (Associazione dei Porti Italiani) ed SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo).

Novità di questo numero è l’elaborazione di una serie di indici definiti Maritime Indicators; SRM e Assoporti hanno cercato di dare una panoramica di alcuni degli indicatori economici più strettamente collegati allo sviluppo del trasporto marittimo e di curarne successivamente l’osservazione nel tempo. Ciò dovrebbe consentire un monitoraggio costante dell’andamento della nostra Sea economy e quindi studiarne le dinamiche in modo compiuto.

Questo numero della Newsletter include come consuetudine i dati più aggiornati del traffico portuale e autorevoli testimonianze dello scenario marittimo internazionale: Bojan Brank e Marina Monassi, i presidenti dei porti di Koper e Trieste che all’interno del bacino rivestono un ruolo di best players.

Cosa emerge

I Maritime Indicators, ognuno con diverse cadenze temporali a seconda della natura del dato (cfr. il testo integrale della Newsletter) evidenziano, ad esempio, l’intensificarsi delle merci che transitano nel Mediterraneo che viaggiano sulle navi che passano per il canale di Suez che diminuiscono in termini di unità (15.826 navi ;-2,5%) ma che aumentano di portata dato che a novembre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 si è registrato un incremento del 7,6% del tonnellaggio (678,8 milioni di tonnellate). Nel dettaglio, aumentano le merci in direzione nord-sud (+17,6%) mentre sono in diminuzione quelle nella direzione sud-nord (-1,6%).

Anche le merci trasportate in Short Sea Shipping nel Mediterraneo sono in leggero aumento (570 milioni di tonnellate; +0,6 rispetto all’anno precedente). Un contributo non trascurabile alla crescita del cabotaggio merci tra scali mediterranei è derivante:

•dall’incremento del feederaggio, riflesso diretto del rilevante aumento dei volumi di traffico containerizzato nell’area;

•dallo sviluppo dei servizi Ro-Ro;

•dalla crescita dei paesi della Sponda Sud del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Il commercio mondiale per via marittima nel 2011 ha raggiunto il livello record di 8,7 miliardi di tonnellate (+ 4%) ma l’offerta di capacità di trasporto della flotta mondiale è cresciuta del 10%: ciò ha creato uno squilibrio tra domanda e offerta di stiva che ha portato ad un generalizzato ribasso delle rate di nolo che, assieme a costi operativi in crescita, ha contribuito a ridurre la redditività delle compagnie armatoriali. Nonostante le difficoltà dal 2001 al 2011 il settore armatoriale italiano ha investito oltre 37 md€ in nuove navi ed oggi la flotta nazionale è la 4° nell’UE e la 14° nella graduatoria mondiale.

L’interscambio marittimo dell’Italia ammonta ad oltre 242 miliardi di euro, il 17% di questo diretto verso l’Area Med. Il nostro Paese ha un intenso interscambio marittimo con la Libia (con 8,3 miliardi di Euro ad agosto 2012), Turchia (con 7,6 miliardi) e Tunisia (con 3,5 miliardi). In termini di quote di mercato sul totale UE, l’Italia vanta il 35% di merci interscambiate con la Libia, il 32% con la Tunisia e il 25% e 21% con Egitto e Turchia.

La newsletter si sofferma poi sull’andamento del sistema portuale nazionale al 1° semestre 2012 che mostra un moderato calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per le merci (-3,4%) con quasi 194 milioni di tonnellate e nel segmento del trasporto containerizzato (-2,7%) che ha raggiunto i 4,7 milioni di teus.

Con oltre 14 milioni di passeggeri trasportati nei porti italiani si osserva una contrazione (-9,5%) sul corrispondente periodo dell’anno precedente; all’interno di questo segmento va segnalata anche la riduzione del traffico dei croceristi che con circa 3,5 milioni ha fatto segnare un -10,4%.

 

 

 

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