BANDA ULTRA LARGA? IL CUORE LO PRODUCE PRYSMIAN A BATTIPAGLIA, IN ITALIA

prysmian battipaglia

Nasce a Battipaglia, in Campania, la fibra ottica che Prysmian offre agli operatori telcos di tutto il mondo, per sviluppare i più avanzati progetti di reti per la connessione a banda ultra larga. Competenze e tecnologie maturate in decenni di esperienza internazionale muovendosi nei più diversi quadri regolatori e che, oggi, è pronta a condividere con il Paese.

Battipaglia, 18 febbraio 2016 – Qualsiasi sia il modello che verrà utilizzato per la posa delle reti di nuova generazione, Prysmian può mettere a disposizione un know how e tecnologie di cui pochi al mondo dispongono, con un plus unico: avere gli impianti produttivi di fibra ottica in Italia, così come il quartier generale.

Con un’esperienza maturata in tutti i contesti normativi che regolano nel mondo lo sviluppo di infrastrutture di banda ultra larga, e un’innovazione tecnologica che deriva da investimenti in ricerca e sviluppo che solo negli ultimi cinque anni si attestano intorno ai 350 milioni di euro complessivi, nonché i circa 30 milioni recentemente spesi per incrementare l’efficienza del centro d’eccellenza Fos (Fibre Ottiche Sud) di Battipaglia, in provincia di Salerno, Prysmian rappresenta un vero e proprio asset per il Sistema Italia, in grado di generare e apportare valore aggiunto al progetto infrastrutturale per la connessione dell’intero Paese a banda ultra larga.

L’esperienza internazionale a livello di gruppo, infatti, consente anche a Prysmian Italia di avere una visione precisa dei requisiti di prodotto più importanti per i diversi modelli, mettendo a fattor comune le migliori caratteristiche. Il tema delle reti di nuova generazione, infatti, è un tema di complessa gestione in ogni parte del mondo. Negli Usa vi sono leggi ad hoc per il “roll out” delle infrastrutture, norme che tutelano di fatto i margini degli operatori. Grazie agli incentivi i grandi operatori telco sono stimolati a realizzare reti di elevata qualità e in tempi rapidi. Nell’area dell’Asia Pacifica, Cina e Giappone compresi, i piani sono di Stato, ed è ovviamente il governo che costruisce la rete ed è garante dell’infrastruttura. Il modello europeo, infine, privilegia la concorrenza per garantire vantaggi al consumatore finale, tuttavia questo modello riduce i prezzi della connettività il che combinato agli enormi investimenti richiesti pregiudica la marginalità, e conseguentemente, crea i presupposti per del digital divide nelle aree rurali e meno profittevoli.

I costi di sviluppo della tecnologia sono infatti elevati, ma nettamente più elevati sono i costi dei lavori di installazione per la posa della rete e il suo roll out, che incidono per circa l’85% del totale, mentre la fibra pesa per circa il 10%.

Prysmian investe e sperimenta costantemente per rispondere alla primaria esigenza degli operatori di ridurre tali costi mantenendo, anzi incrementando, la qualità della connessione. Come risultato di questo impegno costante, oggi Prysmian è in grado di integrare fino a 3 mila fibre ottiche per cavo, garantendo elevatissime capacità di trasmissione in un supporto molto sottile che può essere inserito in tubi già esistenti, e questo fa una grandissima differenza.

La qualità dell’infrastruttura è una variabile determinante tanto quanto la sua “longevità”. Si può parlare di infrastruttura di qualità massima quanto più essa è in grado di rispondere all’evoluzione dell’utilizzo nel tempo. In questo senso Prysmian offre un altro valore aggiunto di grande portata, ossia soluzioni in fibra “future proof” (al fianco ovviamente anche di numerose soluzioni in rame).

L’obiettivo dei 100 Megabit per l’80% della popolazione è una grande sfida, un traguardo importantissimo per la competitività dell’Italia e per poter parlare di società connessa e smart city, ma Prysmian grazie alla sua ricerca sull’innovazione e alla sua esperienza è già oltre, utilizzando soluzioni che arrivano fino alla velocità di 1GB/s.

Oggi in Italia si posano circa quattro milioni di chilometri di fibra ogni anno, il doppio rispetto al recente passato. Tuttavia in Francia se ne posano 7,5 milioni, gli Stati Uniti arrivano a 40 milioni e la Cina, il più grande mercato al mondo, vanta circa 200 milioni di chilometri installati. Prysmian, sui 30 milioni di chilometri che produce annualmente, 9 milioni li produce a Battipaglia e la maggior parte di questa produzione è destinata all’estero.

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