Bruxelles: pesca illegale,promossi 5 paesi.Cartellino rosso per lo Sri Lanka

commissione europea logo con bandiera

Bruxelles, 14 ottobre 2014 – Nel quadro della lotta internazionale contro la pesca Illegale e per colpire i vantaggi commerciali che ne derivano, oggi la Commissione Europea ha proposto di vietare le importazioni di prodotti della pesca provenienti dallo Sri Lanka. La decisione e’ maturata al termine di quattro anni di intenso dialogo con il paese e alla luce del fatto che lo stesso non ê Stato in grado di dimostrare di avere affrontato il problema della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (pesca INN). Per contro, la Commissione ha confermato oggi Che il Belize, le Figi, Panama, il Togo e Vanuatu, destinatarie di un avvertimento ONU insieme allo Sri Lanka, sono riusciti ad adottare misure per contrastare il problema. Di conseguenza, la Commissione propone di annullare le misure commerciali adottate a marzo di quest’anno contro il Belize.
Maria Damanaki, Commissaria Europea per gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “La nostra politica di Cooperazione risoluta sta dando i suoi frutti. A Cinque Paesi oggi va Il nostro plauso per aver preso sul serio il problema della pesca Illegale. Sfortunatamente, non si può dire lo Stesso per lo Sri Lanka. Auspico che il nostro messaggio odierno rappresenti un campanello d’allarme per questo Paese. ”
Secondo la valutazione della Commissione, lo Sri Lanka non ha affrontato adeguatamente le carenze nel sistema di controllo della pesca individuate nel novembre 2012. Tra i principali punti deboli figurano un’applicazione inefficace delle misure di controllo, la mancanza di sanzioni Che fungano da deterrente per la flotta di alto mare nonche’ l’inottemperanza delle Normative Internazionali e regionali nel settore ittico.
Di conseguenza, la Commissione prospetta all’ ONU il divieto di importazione nell’UE dei Prodotti della pesca catturati da pescherecci dello Sri Lanka. Per non compromettere gli accordi commerciali in corso, che entreranno in vigore nella meta’ di gennaio 2015, ossia tre mesi dopo la pubblicazione della decisione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Progressi confermati per il Belize, le Figi, Panama, il Togo e Vanuatu
Oggi la Commissione ha proposto di rimuovere il Belize dall’elenco dei paesi terzi non cooperanti nella lotta contro la pesca illegale e di gran lunga cessare le Misure Commerciali adottate nei confronti del Paese a marzo 2014. Il Belize ha dimostrato il proprio impegno a riformare il suo quadro giuridico e ad adottare una nuova serie di norme in materia di ispezione, controllo e monitoraggio di natanti. Il Consiglio prendera’ una decisione in merito.
Analogamente, la Commissione ha annunciato la cessazione delle misure nei confronti del Belize, delle Figi, di Panama, del Togo e di Vanuatu, tutti oggetti di un avvertimento ufficiale dell’ONU nel novembre 2012. Questi paesi hanno adottato le misure in concreto per affrontare le carenze riscontrate e hanno dato prova di impegno per completare le riforme strutturali contro la pesca illegale.
La Commissione ha prorogato fino al gennaio 2015 la Cooperazione con la Corea, Curaçao e il Ghana. Nonostante alcuni progressi compiuti da questi paesi, cui sono stati rivolti avvertimenti ufficiali nel novembre 2013,ed i cambiamenti richiesti richiederanno ancora tempo.
La commissaria Damanaki ha dichiarato: “I miglioramenti conseguiti dal Belize nel sistema di controllo della pesca nazionale in seguito al” cartellino rosso “testimoniano l’efficacia della lotta dell’UE contro la pesca illegale. La Cooperazione formale con l’UE ha aiutato il Paese a progredire verso Una pesca sostenibile. Lo Stesso vale per il Belize, le Figi, Panama, il Togo e Vanuatu. L’Approccio Positivo di questi paesi dovrebbe fungere da esempio per altri Paesi in situazioni analoghe. ”

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