Bruxelles, 29 settembre 2014 – La Commissione europea ha avviato un’azione contro la Spagna dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea, perché 20 porti spagnoli devono ancora adottare e attuare il piano di sicurezza dei porti,ha riferito la Commissione.
La Spagna ha omesso di recepire la direttiva 2005/65 / CE del Consiglio relativa al miglioramento della sicurezza dei porti, che “mira a garantire uniformemente elevati livelli di sicurezza in tutti i porti europei”, perché non ha attuato un piano di sicurezza recante disposizioni per i porti.
Gli Stati membri dell’UE avevano fino al 15 giugno 2007 per recepire la direttiva.
La CE ha chiesto agli Stati membri con i maggiori ritardi nel soddisfare i loro obblighi, tra cui la Spagna, per preparare piani d’azione nazionali con precise scadenze per lo svolgimento di valutazioni e di elaborazione dei piani di sicurezza dei porti.
“Le autorità spagnole hanno lanciato un piano d’azione con tutte le autorità nazionali e locali competenti al fine di attuare, entro un ragionevole periodo di tempo, le disposizioni della direttiva in tutti i porti spagnoli. Nonostante gli sforzi significativi, il termine fissato per la fine del 2013 il piano d’azione non poteva essere soddisfatta, perche’ le autorità spagnole devono ancora elaborare ed adottare circa 20 piani per la sicurezza dei porti “, ha detto la CE.
La Commissione ha inoltre invitato l’Italia a dare piena attuazione del regolamento dei diritti dei passeggeri per mare e per vie navigabili servizi / crociere da e verso i porti italiani.
Secondo la Commissione, l’Italia non ha ancora istituito un’autorità nazionale per la gestione dei reclami da parte dei passeggeri e di far rispettare il regolamento. Inoltre, l’Italia non è riuscita a stabilire norme sulle sanzioni in caso di violazioni del regolamento.
Il regolamento stabilisce i diritti dei passeggeri che viaggiano via mare e per vie navigabili nell’UE e che è divenuta applicabile il 18 dicembre 2012, data entro la quale tutti gli Stati membri erano tenuti per legge a soddisfare i requisiti di cui sopra.
La richiesta è stata inviata sotto forma di un ‘parere motivato’ nell’ambito delle procedure di infrazione dell’UE. L’Italia ha due mesi per notificare alla Commissione le misure adottate per applicare correttamente il regolamento, in caso contrario la Commissione può decidere di deferire l’Italia della Corte di giustizia dell’Unione europea.
L’Italia ha due mesi per notificare alla Commissione le misure adottate per applicare correttamente il regolamento, in caso contrario la Commissione può decidere di deferire l’Italia della Corte di giustizia dell’Unione europea.