Arte, LIfestyle e Logistica: presentata al pubblico Swiss Logistic Center, la struttura polifunzionale del Gruppo Omlog per opere d’arte, automobili da collezione e vini pregiati che vuole essere un punto di riferimento a Chiasso e in Italia
Chiasso, 26 giugno 2018 -Si è tenuto ieri a Chiasso, l’evento “Arte – Piacere ed Investimento, una breve guida al suo godimento” organizzato in occasione della presentazione al pubblico di Swiss Logistic Center.
Diversi esperti hanno dialogato sui vari aspetti concernenti la fruibilità dell’opera d’arte, prendendo in esame le principali questioni di natura pratica quali: trasferimento di proprietà, trasporto, deposito, conservazione, valorizzazione, affrontando i relativi temi giuridici e fiscali e alcune forme d’investimento.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Chiasso, Bruno Arrigoni e di Antonella Casaretti del Consolato Generale d’Italia in Svizzera, ha preso la parola Riccardo Fuochi, Ceo di Swiss Logistic Center “Swiss Logistic Center ha realizzato questo centro che vuole essere un polo di attrazione per l’arte a 360 gradi affiancando alla logistica e ai trasporti anche servizi come Mostre di artisti contemporanei, presentazione di opere classiche, conferenze e momenti di formazione con l’organizzazione di corsi di pittura, restauro e gestione d’opere d’arte. Vogliamo promuovere, insieme al Comune di Chiasso, la nostra struttura come punto di riferimento per arte e lifestyle in tutto il Ticino e nella vicina Italia, inoltre siamo molto attenti anche alla tecnologia e fra i nostri progetti futuri vi è la realizzazione di un sistema identificativo delle opere d’arte basato sulla blockchain, grazie alla partnership con Art ID. Infine, oltre ai servizi per l’arte, abbiamo creato un deposito per vini pregiati con temperatura e umidità controllate e dotazioni d’avanguardia che comprendono un impianto a pannelli solari che fornisce l’energia sufficiente per il funzionamento dell’impianto di condizionamento e altre necessità e siamo in grado di offrire servizi completi di trasporto, deposito e logistica anche per le auto da collezione.
(Per informazioni complete su Swiss Logistic Center: http://www.swisslogcenter.ch/)
Successivamente ha preso il via la tavola rotonda, moderata da Marco de Crescenzo, Curatore d’arte, con gli interventi di:
Claudio Metzger, storico dell’Arte – Aion che ha dichiarato: “I collezionisti desiderano luoghi dove poter esporre le proprie opere d’arte e strutture come quella di Swiss Logistic Center, che offrono servizi completi, sono ideali per la promozione e la valorizzazione delle tante opere d’arte italiane e non solo, in un momento come quello attuale di grande fermento”.
Federico Fuochi, Presidente Omlog International SA ha spiegato come la decisione dell’azienda di specializzarsi nelle opere d’arte nasce dall’esperienza maturata nel settore della moda in Italia e in Asia, dove Omlog gestisce importanti piattaforme logistiche. Il passaggio al mondo dell’arte è derivato dalle richieste di alcuni clienti, Brand importanti della moda, che posseggono importanti collezioni di opere d’Arte. Da qui l’azienda ha intrapreso un percorso che ha portato a considerare il settore dell’Arte come un’attività strategica per il gruppo. “La Svizzera, -ha continuato Federico Fuochi- “secondo Artprice è al sesto posto nel mondo per la contrattazione di opere d’arte ed è quindi uno dei mercati più importanti, inoltre nei Punti Franchi Svizzeri si custodiscono un numero impressionante di opere, Utilizzando le strutture di Swiss Logistics Center, siamo in grado di garantire la massima sicurezza per la custodia di questi oggetti e possiamo curarne il trasporto a Gallerie e Musei con la massima attenzione, professionalità, discrezione e competenza. Molta attenzione viene posta alle normative relative all’importazione ed esportazione dei beni culturali che sono diverse da Paese a Paese e che in Italia sono particolarmente restrittive relativamente all’esportazione di beni artistici”.
E’ stata poi la volta di Antonio Urbano, CEO di Vinthedge: “Anche il Vino è una forma d’arte e specialmente quello italiano, come dimostra l’esperienza del nostro Fondo, che è il primo al mondo, basato in Europa, per l’investimento in vini pregiati italiani. L’arte in generale è un vero e proprio bene di investimento, oggi ci sono circa 70 fondi sull’arte e la possibilità’ di avere strutture regolamentate con Governance di standard internazionali pari ad altri fondi/asset class e con operatori di logistica e warehouse management qualificati come SLC che sono ‘Custody Platforms’ per i clienti (servizi a valore aggiunto, certificazioni, restauro, Legal ecc). La logica di investimento deve essere quella della diversificazione del rischio: portfolio e risk management, attraverso l’inserimento anche nelle gestioni patrimoniali”.
Stefano Bassan, PM Consulenze SA, si è soffermato sugli aspetti fiscali da considerare nell’importazione di opere d’arte in Svizzera, spiegando che le opere d’arte possono essere importate fondamentalmente in due diversi regimi: temporanea importazione o importazione definitiva.La temporanea importazione consente l’importazione in esenzione di IVA (aliquota del 7,7%) e può essere utilizzata qualora l’opera d’arte sia destinata ad esempio all’esposizione mentre l’importazione definitiva comporta l’assoggettamento al 7,7% di IVA e viene utilizzata quando l’opera è definitivamente destinata a permanere sul territorio elvetico.
L’avvocato Andrea Ghiringhelli, ha chiarito come il contratto di vendita di un’opera d’arte sia relativamente semplice, mentre va posta molta attenzione sugli aspetti necessari per garantire l’autenticità dell’opera stessa. Questo è sostanzialmente più facile nell’arte contemporanea dove l’autenticità è certificata dall’artista e dalla Galleria d’Arte, mentre è più complesso per opere più datate dove i pareri degli esperti sono spesso discordi e vanno analizzati con attenzione i cataloghi ragionati, i certificati di provenienza, i passaggi di proprietà e le location dove l’opera è stata esposta.
Anna Lucchini, restauratrice, dopo aver messo in luce il percorso formativo necessario per esercitare la professione, ha chiarito come Il restauratore contemporaneo assume un ruolo che non è più limitato alle sole fasi materiali di intervento conservativo ma la sua preparazione scientifica è essenziale in tutto il processo di studio dell’opera d’arte e come sia molto importante lo studio preventivo che consiste nei parametri ambientali corretti per la singola opera, nello studio della giusta movimentazione, e nel corretto metodo di imballaggio e stoccaggio nei depositi.
Successivamente vi è stata la presentazione delle edizioni 2018 di:
RA&F, Russian Antique & Art Fair, la più importante manifestazione dedicata all’arte in Russia, tenuta da Irina Bychko
Mercante in Fiera, il più longevo evento fieristico dedicato ad antiquariato e modernariato in Europa e Gotha dedicata all’ antiquariato di altissimo livello e all’arte contemporanea, esposti da Ilaria Dazzi di Fiere di Parma
E’ seguita poi la descrizione dell’incredibile scoperta di un’opera del giovanissimo Giorgio De Chirico, appartenente ad una collezione privata svizzera, presentata al pubblico, in prima assoluta dal Prof. Luigi Soroldoni, Accademia delle Belle Arti di Como seguita da un inquadramento storico artistico con una Lectio Magistralis tenuta dal rinomato storico dell’arte Prof. Claudio Strinati. Analizzando una tela di fine ottocento che raffigurava un mulino a vento, emerse una scalfittura che raffigurava un frammento di colonna e che indusse la proprietà e gli specialisti ad approfondire. Con una serie di indagini sofisticate, fra cui radiografie ad hoc e con la diagnostica sensoriale, la tela venne esaminata minuziosamente e dopo un lavoro di restauro meccanico di tipo estremamente meticoloso per non intaccare il dipinto sottostante, il risultato fu stupefacente: si trattava di un’opera ad olio di Giorgio De Chirico realizzato a Parigi nel 1911, che raffigura oggetti musicali e la Venere di Milo.