Con Plasmare della Fincantieri,parte il progetto delle navi inceneritori

GIUSEPPE BONO

Sarà presentato lunedì 26 settembre, presso la Facoltà di Economia dell’Università di  Napoli, ‘Plasmare’, un progetto finalizzato alla realizzazione di impianti navalizzati per il trattamento di rifiuti solidi urbani, ideato e promosso da  Fincantieri attraverso l”eccellenza del suo centro di ricerca applicata, il Cetena.

Fincantieri, leader mondiale nella progettazione e costruzione di unità navali ad alto valore aggiunto, illustrerà le soluzioni tecnologiche attualmente  allo studio: piattaforme galleggianti  con impianti per la produzione di combustibile da rifiuti (cdr) e successivo  recupero energetico, navi per il  trasporto dei rifiuti solidi urbani raccolti da isole o altri territori con  scarsa viabilità terrestre, e navi  dotate di impianti per lo smistamento dei rifiuti . E’ previsto l’intervento del Presidente della Regione Campania  Caldoro, del sindaco di Napoli De Magistris e dell”amministratore delegato di Fincantieri Bono.

Questa news,mi da’ la possibilita’ di ricordare un amico che non c’e’ piu’,Giovanni Colandrea,avvocato ed armatore che ha lasciato questo mondo prematuramente.Giovanni,mi piace ricordarlo cosi’,era presidente anche del C.E.P.I.A.M, una sigla pomposa (Consorzio Esercenti Piccole Imprese Armatoriali del Mezzogiorno),ma che raggruppava il grosso della marineria del Monte di Procida:negli anni 90 contava oltre 30 societa’ di navigazione con circa un centinaio di navi e migliaia di marittimi imbarcati .Finanche il sindaco ed il gioiellere potevano vantarsi di avere il libretto di navigazione.

Giovanni,agli albori degli anni 90 ebbe un’idea strepitosa: la raccolta e l’incenerimento dei rifiuti solidi urbani con una nave,piu’ esattamente un traghetto.Il progetto tecnico per la costruzione della nave fu commissionato ad uno studio tecnico navale tedesco,in virtu’ del fatto che in quel Paese gia’ era al lavoro una nave inceneritore,la Vulkan.

Il progetto,mai varato da Giovanni,prevedeva l’approdo delle navi traghetto con un particolare portellone nelle isole del golfo ma,secondo Lui poteva servire in qualunque posto,purche’ provvisto di una banchina per l’attracco della nave.Gli autocompattatori,in retromarcia svarsavano i rifiuti in una sorta di gigantesco deposito (stiva) e lasciato cadere in un forno ad alta temperatura al centro della nave. Il prodotto,la cenere,sarebbe stata venduta ai cementifici chel’ avrebbero utilizzata per ottenere un buon cemento sostituendolo alla pozzolana. Il lavoro sarebbe avvenuto di notte,in navigazione e al largo dalla costa campana. Il buon Giovanni,forte della sua buona fede,avrebbe offerto a rappresentati delle associazioni ambientalistiche vitto e alloggio a bordo, perche’ fosse rispettato il protocollo che Lui intendeva sottoporre alle varie amministrazioni isolane e comunali.Il tutto,progetto,studio e quant’altro gli costo’ all’epoca la bella cifra di 150 milioni di lire. E rimase nel cassetto: per sempre. La raccolta dei rifiuti solidi urbani era un business miliardario.Gli fu consigliato di farsi da parte e di lasciare le cose cosi’ come stavano.Così e’ stato…

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