
Roma, 22 maggio 2015 – Si sono tenuti ieri a Roma i lavori dell’undicesima edizione di Mare Forum Italy, ”Waiting for Godot”. Il titolo di quest’anno, ”Aspettando Godot”, è carico di significati: è stata presa in prestito da Samuel Beckett la condizione dell’attesa, perché è così che lo shipping mondiale si sente.
Dell’opera del grande drammaturgo irlandese, noti critici letterari hanno scritto che “Apparentemente sembra tutto fermo, ma a guardare bene tutto è in movimento”.
Qualcosa di simile sta accadendo anche al nostro settore, sia a livello mondiale che a livello nazionale.
Nel suo discorso di apertura, il Presidente di Confitarma Emanuele Grimaldi ha espresso parole confortanti sottolineando che ”Abbiamo una sola certezza: nel corso dei secoli, il trasporto via mare ha continuato a crescere e, con una previsione di forte aumento della popolazione mondiale, la domanda per il trasporto marittimo può solo aumentare”.
Parole – queste – accolte con entusiasmo dagli oltre 200 delegati provenienti da 10 differenti nazioni in rappresentanza di armatori, noleggiatori, brokers, istituti di credito, assicuratori e consulenti.
La sessione di apertura – moderata da Ugo Salerno, Presidente & CEO del RINA – ha esaminato sfide, rischi ed opportunità che lo shipping affronta oggi:
· Coco Vroon (Vroon B.V., Olanda) ha illustrato le conseguenze che il mercato off-shore subisce a causa della diminuzione di investimenti in trivellazioni.
· Cesare D’Amico (D’Amico Società di Navigazione, Italia) e Giuseppe Mauro Rizzo (RBD Armatori, Italia) hanno analizzato il mutevole peso della Cina.
· Suheyl Demirtas (Associazione Cantieri Turchi, Turchia) ha illustrato il ruolo crescente svolto in Europa dai cantieri del suo Paese.
· Khamis Juma Buamin (Drydocks World, Dubai) ha avuto l’onere di chiarire quanto ancora l’OPEC è pronta a resistere in un mercato che vede i prezzi del petrolio a livelli dimezzati rispetto ad un anno fa.
· Stefano Messina (Gruppo Messina, Italia) ha innescato un vivace dibattito sul tema dello eco-ships.
· Umberto Masucci (Federazione del Mare, Italia) ha ricevuto un caldo applauso quando ha vivacemente auspicato una omogeneità di regolamenti nei porti della medesima nazione.
La sessione ”Waiting for Godot” è entrata nel vivo del tema dei noli, analizzati da Giuseppe Bottiglieri, Presidente & CEO della Giuseppe Bottiglieri Shipping Co. spa, il quale ha preso una ferma posizione contro coloro che convertono navi da carico secco (il cui mercato è saturo) in petroliere, danneggiando così anche il settore liquido che sta performando comunque a livelli soddisfacenti.
Speakers e panelists si sono confrontati sull’impatto che nuove leggi e regolamenti in materia di protezione ambientale hanno sulla operatività quotidiana.
Unanime è stata l’opinione degli armatori presenti: nessuno è contrario all’introduzione di nuove norme, ma la loro attuazione non deve comportare ulteriori costi che ne minino inevitabilmente la competitività.
Anche Ralph Leszczynski (Banchero Costa & Co spa, Italia) ha esaminato i settori petrolifero e secco, mentre Vagelis Chatzigiannis (GMS, Dubai) ha illustrato i benefici di demolizione e “ship-recycling”.
Un’altra piacevole novità di questa edizione è stata una maggiore presenza rosa in sala: Liu Ya, in rappresentanza della Export-Import Bank of China, ha confermato il proprio immutato sostegno a favore della cantieristica cinese, tanto a gestione privata quanto statale, essendo questo un settore che nel Paese di Mao incide sensibilmente sul PIL.
Durante il pomeriggio l’audience ha discusso con Maurizio Maugeri (Porto Petroli di Genova, Italia), Dario Bocchetti (Grimaldi, Italia), Maurizio d’Amico (D’Amico Società di Navigazione spa, Italia) e Mario Dogliani (RINA, Italia) di nuove fonti energetiche.
Ancora una volta l’audience è stato il protagonista: interrogato, il 78% del pubblico ha ritenuto che l’ LNG possa davvero essere il combustibile del futuro, ma – quando gli è stato chiesto entro quando le navi realmente navigheranno usando LNG – ben il 98% ha risposto “Non prima del 2020!”.
Proprio su questo tema – durante la sessione dal significativo titolo ”Miti, sogni, necessità e realtà” moderata da Roberto Giorgi (V. Ships, Montecarlo) – due donne hanno catturato l’attenzione dei presenti: Carolyn Comer, (Shell, Olanda), che ha illustrato i benefici e la fattibilità di un carburante eco-friendly, e Randee Day (Day&Partners, Stati Uniti d’America), la quale – in risposta alla forte provocazione lanciata da Fabrizio Vettosi (Venice Shipping and Logistics, Italia) che sostiene che “Godot sia morto” – ha ribadito che i private equities non sono affatto usciti di scena, ma sono ”vivi e vegeti”.
Mariella Bottiglieri, Amministratore Delegato & Chartering Manager della Giuseppe Bottiglieri Shipping Co. spa, ha supportato le varie sessioni fungendo da link fra relatori e platea, pur non mancando di sottolineare la propria posizione ferma durante alcuni vivaci dibattiti, come quello in materia di navi eco e di private equity.
Come ogni anno, il contributo dei relatori, dei panelists, ma soprattutto dell’audience, consistente in brokers, consulenti, media, autorità portuali ed armatori, si è rivelato essenziale.
“Aspettando Godot” termina con i protagonisti che – pur restando fermi – si domandano “Allora? Andiamo via?”
Al contrario, oggi il cluster marittimo è stato assolutamente unanime nel volere reagire con determinazione e senza indugi: Godot è vivo e sta arrivando.
In chiusura, Emanuele Grimaldi, Giuseppe Bottiglieri e Jannis Kostoulas hanno ringraziato gli intervenuti tutti, dando appuntamento al 2016.
Ndr: Molti autori si sono ispirati all’opera di Beckett, creando addirittura sequel non ufficiali del dramma, come ad esempio Godot è arrivato (1966) di Miodrag Bulatovic