Connettere l’Italia: i fabbisogni e i progetti infrastrutturali

delrio
interventi prioritari ciclovie al 2030

Roma, 14 aprile 2017 - Con il Def 2017 è stato approvato l’Allegato su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, dal titolo “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti infrastrutturali”,  che individua i fabbisogni infrastrutturali al 2030.

Applicando i criteri previsti dal Nuovo Codice dei Contratti pubblici si pone come il superamento sostanziale della Legge Obiettivo, non più leggi speciali, ma parametri certi per programmare e scegliere le opere.

Al centro dell’azione di governo i fabbisogni dei cittadini e delle imprese, e le infrastrutture come strumento per soddisfare la domanda di mobilità di passeggeri e merci e per connettere le aree del Paese attraverso interventi utili allo sviluppo economico e proporzionati ai bisogni.

  • Pianificazione strategica e valutazione ex ante delle opere

L’Allegato rientra nella nuova stagione delle politiche infrastrutturali del Ministero delle Infrastrutture ed è fondata su due pilastri. Il primo è la centralità della pianificazione strategica, cioè l’individuazione delle reti di infrastrutture necessarie, ferroviarie, stradali, portuali, aeroportuali e di mobilità ciclabile turistica,  per la connessione del Paese, con particolare attenzione agli snodi produttivi e al trasporto merci, ai poli turistici, con l’inclusione per la prima volte delle ciclovie turistiche, e alle città metropolitane, quindi all’accessibilità, al trasporto rapido di massa, alle metropolitane.

Il secondo è la valutazione ex-ante delle opere, cioè la considerazione dei costi e dei benefici delle singole infrastrutture.

Gli strumenti strategici e tecnici previsti nel nuovo Codice degli Appalti sono tutti orientati in questo senso: tra questi, le  Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche di competenza del Ministero, il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, il Documento Pluriennale di Pianificazione.

  • Archiviato l’elenco opere Legge Obiettivo: ora un elenco di opere nazionali utili

L’Allegato Infrastrutture non è più, quindi, l’aggiornamento sulle opere della Legge Obiettivo, ma uno strumento di sintesi annuale, consuntivo e programmatorio, di razionalizzazione ed efficientamento della spesa pubblica in infrastrutture, e verso un generale miglioramento della qualità del processo di pianificazione e programmazione.

L’Allegato indica come rispondere ad una piena accessibilità dei territori e a una connessione di livello europeo. Indica infine quali siano le opere utili e di livello nazionali in corso, e specifica se i  progetti siano corretti, oppure da rivedere,  o da programmare con il progetto di fattibilità tecnica economica.

Per l’aggiornamento sullo stato di avanzamento di tutte le opere nazionali  opere prioritarie e su molte altre opere si rimanda a Opencantieri e ai dati aperti sul sito del Mit.

  • Gli obiettivi e le strategie per le infrastrutture di trasporto

Gli obiettivi, anticipati nell’Allegato Infrastrutture al Def 2016, “Connettere l’Italia”, sono stati così articolati: accessibilità ai territori, all’Europa e al Mediterraneo; qualità della vita e competitività delle aree urbane; sostegno alle politiche industriali di filiera; mobilità sostenibile e sicura. Gli obiettivi vengono perseguiti con strategie trasversali alle modalità di trasporto: infrastrutture utili, snelle e condivise, integrazione modale e intermodalità, valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, sviluppo urbano sostenibile.

  • Aggiornamento del Sistema nazionale delle infrastrutture di trasporto

Per definire i fabbisogni e individuare le criticità, l’Allegato in primo luogo analizza l’offerta delle infrastrutture di trasporto esistenti, su cui si effettuano servizi di interesse nazionale e internazionale.

Per far questo, aggiorna il Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti la struttura portante del sistema italiano di offerta di mobilità delle persone e delle merci, rispetto alla versione del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica del 2001,  secondo i criteri specifici per modalità di trasporto e considerando le novità intervenute nel frattempo.

Lo SNIT 2017  dell’Allegato al Def individua la rete nazionale di 1° livello.

Queste opere non esauriscono i fabbisogni di connessione del Paese, che riguardano anche le reti regionali e locali, classificate di 2° livello.

  • Individuati oltre 100 tra Interventi (opere o direttrici) e Programmi (insiemi di interventi) prioritari

L’analisi dei fabbisogni infrastrutturali si è focalizzata prioritariamente sui  collegamenti alla Rete SNIT di 1° livello ed ha individuato i deficit di capacità infrastrutturale (congestione) e di prestazioni (es. scarsa sicurezza stradale o scarsa accessibilità) che pregiudicano il raggiungimento degli obiettivi strategici al 2030.

Sono stati individuati oltre 100 tra  interventi e programmi di interventi.

Gli Interventi prioritari sono singoli interventi, lungo una direttrice o nell’ambito di un nodo strategico.

I Programmi di interventi sono insiemi coerenti di interventi, anche di limitate dimensioni, con la stessa finalità, diffusi sulla rete o su elementi di rete e che, complessivamente considerati, contribuiscono al degli Obiettivi strategici.

Soddisfare i fabbisogni  infrastrutturali non comporta solo il completamento delle infrastrutture programmate e la realizzazione di  nuove infrastrutture nazionali ma anche: utilizzo diffuso delle tecnologie per massimizzare le prestazioni delle infrastrutture; manutenzione straordinaria delle infrastrutture; potenziamento dei raccordi intermodali, in particolare con la ferrovia.

  • Per circa 30 casi viene indicata la ‘project review’

Tutti gli Interventi prioritari, cioè opere specifiche,  e i Programmi, cioè insieme di azioni e interventi, sono stati classificati secondo:

Progetti invarianti, opere in corso o con obbligazioni giuridiche vincolanti.

Project review, cioè la revisione di  progetti non avviati che sono suscettibili di ottimizzazione e riduzione di tempi e costi, per una maggiore sostenibilità economica e ambientale e questo vale per circa 30 casi.

Progetti di fattibilità e valutazione ex ante per gli interventi per i quali ci sono solo progetti preliminari o nessuna analisi, al fine di valutarne l’inserimento nei successivi atti di programmazione previa verifica di fattibilità tecnica, economica, sociale e ambientale.

Per saperne di più è possibile consultare la pagina dedicata sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze

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