Secondo Daniela Frattoloni, coordinatrice del comitato tecnico FITOK di Conlegno: “Tutelare gli imprenditori sostenendo la crescita degli scambi commerciali internazionali rappresenta un passo importante per l’economia nazionale e globale”. Tra le raccomandazioni degli esperti: avvisare tempestivamente il Consorzio dell’avvenuta contestazione e attendere l’ispezione dell’incaricato FITOK prima di rimuovere i sigilli.
Milano, 28,5, 2018 – In seguito al progressivo intensificarsi dei controlli da parte delle autorità doganali in entrata e in uscita dai confini internazionali, i casi di contestazione sono notevolmente aumentati.
Occhi puntati non solo sulla corretta circolazione delle merci tra i vari paesi e sulla lotta alla contraffazione. Sorvegliati speciali delle autorità doganali dei più importanti partner commerciali dell’Italia sono soprattutto gli imballaggi in legno e la loro conformità alla normativa fitosanitaria, attraverso la verifica dell’applicazione dello standard ISPM n.15.
È il caso del Brasile, dell’Australia, della Nuova Zelanda e, soprattutto, degli USA verso i quali, solo nel 2017, l’Italia ha esportato merci per un valore complessivo di quasi 40,5 miliardi di euro, secondo i dati ISTAT.
“L’aggiornamento delle normative doganali statunitensi ha portato all’abbassamento della soglia di tolleranza che prevedeva lo scatto della sanzione al raggiungimento di cinque violazioni in un anno. Ora è sufficiente una non conformità poiché venga comminata una pena pecuniaria – spiega Daniela Frattoloni, Coordinatrice del comitato tecnico FITOK – In particolare gli imballaggi in legno sono sotto la lente di ingrandimento anche per le sole irregolarità formali.”
Per questo motivo Conlegno ha ritenuto necessario incrementare la copertura assicurativa a tutela dei Soggetti Autorizzati FITOK. La polizza, offerta gratuitamente dal Consorzio, tutela i produttori di imballaggi in legno, per un anno dalla data del trattamento e/o produzione a marchio, che abbiano attuato con diligenza e correttezza la prassi del trattamento fitosanitario, coprendo parte di costi e spese sostenute a seguito di contestazione. Inoltre, i consorziati che lo ritengono opportuno avranno la possibilità di estendere la copertura aumentando il massimale di indennizzo per la propria azienda.
“Tutelare gli imprenditori sostenendo la crescita degli scambi commerciali internazionali, e al contempo rafforzare la collaborazione con le autorità competenti per contrastare le frodi per uso improprio del marchio e garantire la sicurezza per l’intero sistema, rappresenta un passo importante per l’economia nazionale e internazionale”, prosegue Daniela Frattoloni.
Ma come si deve comportare l’imprenditore in caso di contestazione doganale? Di seguito il decalogo fornito da Conlegno, Consorzio Servizi Legno Sughero, impegnato da anni ad aiutare le aziende consorziate a dirimere controversie internazionali ricoprendo dal 2005 il ruolo di Soggetto Gestore in Italia del Marchio IPPC/FAO per l’ISPM n. 15, attraverso il Comitato Tecnico FITOK.
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Avvisare tempestivamente l’Area Tecnica FITOK della contestazione;
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inoltrare all’Area Tecnica FITOK il rapporto ufficiale emesso dalla dogana (Emergency Action Notification), le documentazioni comprovanti la decisione della dogana, i grafici di trattamento dei lotti contestati e le foto degli imballaggi ritenuti non conformi;
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contattare il cliente finale e lo spedizioniere per sapere data e luogo di arrivo della merce al fine di organizzare una perizia da parte di un ispettore FITOK autorizzato, qualora la dogana decidesse di procedere con il rimpatrio;
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non manomettere la merce in arrivo alla dogana;
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i sigilli devono essere rimossi in presenza dell’ispettore FITOK incaricato;
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l’ispettore verifica, durante il corso della perizia, ogni singolo imballo e la relativa conformità allo standard ISPM n.15;
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si effettua un rilievo fotografico e in alcuni casi viene prelevato un campione di legname che verrà analizzato da un laboratorio specializzato;
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attraverso l’analisi si potrà determinare se il trattamento HT è stato condotto efficacemente;
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a seguito dell’analisi della documentazione raccolta e del risultato del test effettuato dal laboratorio, verrà attestata la conformità o meno degli imballaggi a quanto previsto dal Regolamento FITOK;
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nel caso in cui venga accertata la conformità degli imballi, l’assicurazione potrà tutelare il consorziato secondo le modalità previste dalla polizza.