Vimercate (Mb), 10 settembre 2015 – La Direttiva UE sulla Sicurezza delle Attività Offshore1 recentemente implementata è ora obbligatoria e richiede l’identificazione degli incidenti ambientali gravi (major environmental incidents – MEI) e degli elementi critici per la sicurezza e l’ambiente (safety and environmental critical elements – SECE)2. Tuttavia, nel settore, ad oggi non c’è un approccio comune né per la determinazione dei SECE e degli elementi critici per l’ambiente (Environmental Critical Elements – ECE), né per la definizione degli indicatori di performance correlati. DNV GL, advisor tecnico leader per il settore dell’oil & gas, ha pubblicato una nuova Recommended Practice (RP) per affrontare la questione.
La Recommended Practice RP-G104 “Identificazione e gestione delle barriere ambientali” prende in esame la gestione delle barriere identificate per quanto concerne conoscenza, comunicazione e gestione degli incidenti gravi.
Fornisce linee guida e raccomandazioni per i processi di identificazione dei principali incidenti ambientali e degli elementi critici per la sicurezza e l’ambiente (MEI, SECE, ECE) con specifico riferimento alle installazioni e alle operazioni offshore. Stabilisce, inoltre, indicatori di performance, in linea con quanto previsto dalle normative, dalle pratiche di settore per la gestione dei rischi relativi alla sicurezza e dalle best practice in materia di gestione delle barriere.
In ultimo, la RP fornisce anche una guida per l’implementazione di attività di assurance e verifica volte a dimostrare il rispetto dei livelli di performance richiesti per gli elementi critici per la sicurezza e l’ambiente (SECE, ECE).
Le line guida prendono spunto e sono allineate con gli approcci adottati per la gestione dei rischi relativi alla sicurezza in caso di incidenti gravi. Sfruttano, inoltre, i punti di contatto che esistono tra gli studi sulla sicurezza e sull’ambiente, integrando studi e best practices in campo ambientale, come gli assessment degli impatti ambientali, quelli relativi alla valutazione dei rischi di sversamento e le attività di pianificazione degli interventi in caso di emergenza.
Tobias Rosenbaum, Regional Manager Europa Continentale e Nord Africa di DNV GL – Oil & Gas, commenta che “i player italiani del settore, operativi in Europa e anche a livello
internazionale, possono fare riferimento alla RP per definire il proprio approccio nell’identificazione e gestione dei rilasci che possono avere un impatto significativo sull’ambiente
e dei rischi ad essi associati, attraverso una gestione degli elementi critici in linea con la Direttiva, rispondendo in questo modo anche alle aspettative degli stakeholder”.
Elisabeth Tørstad, CEO di DNV GL – Oil & Gas, ha dichiarato: “I proprietari e gli operatori hanno ora la responsabilità di dimostrare di avere adottato tutte le misure necessarie a tutelare
l’ambiente da ogni tipo di incidente grave mediante un approccio sistematico di gestione dei rischi. Le nostre Recommended Practices vengono messe a disposizione di tutti gli operatori del settore affinchè possano essere preparati ad affrontare i cambiamenti normativi e possano garantire attività più sicure, più smart e più verdi”.
La Recommended Practice è disponibile a questo link .
1. Directive UE 2013/30/EU sulla sicurezza delle attività offshore nel settore oil & gas
2. Le normative nazionali e le best practices possono richiedere anche l’identificazione degliincidenti ambientali gravi (MEI) non associati a rischi relativi alla sicurezza, e dei correlati elementi critici per l’ambiente (ECE).