Eni e FCA firmano intesa sulla ricerca tecnologica:progetti congiunti per abbattere in maniera significativa le emissioni di CO2 nei trasporti su strada

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L’intesa, che riguarda nuove applicazioni tecnologiche per la mobilità sostenibile, è stata sottoscritta a Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, dagli Amministratori delegati delle due società, Claudio Descalzi e Sergio Marchionne

Roma, 21 novembre 2017 – Alla presenza del Presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, l’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e l’Amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, hanno firmato a Palazzo Chigi un Memorandum of Understanding per lo sviluppo congiunto di progetti di ricerca e applicazioni tecnologiche per la riduzione delle emissioni di CO2 nei trasporti su strada. Le due società, rinnovando il proprio impegno strategico per un futuro low carbon e nel rispetto della Strategia Energetica Nazionale, mettono a fattor comune le proprie eccellenze in termini di esperienza e know how tecnologico con l’obiettivo di raggiungere un livello molto significativo di abbattimento delle emissioni del settore.
In questo contesto, Eni e FCA hanno individuato i seguenti ambiti di collaborazione.

Lo sviluppo di tecnologie e materiali per l’assorbimento del gas naturale, Adsorbed Natural Gas (ANG), che permettano di migliorare l’attuale tecnologia legata al gas naturale compresso, nel campo dell’automotive. Si tratta di una collaborazione per studiare nuove tecnologie e materiali adsorbenti che consentano di trasportare a pressioni molto più basse il gas compresso, diminuendo il peso dei serbatoi e aumentando l’autonomia con un pieno.
Lo sviluppo di nuove tecnologie per l’utilizzo del gas nei trasporti, che consentano, oltre all’impiego del gas naturale compresso e del gas naturale liquefatto, anche quello del metanolo, un alcol ottenuto dal gas che impiegato nei carburanti consente la riduzione delle emissioni. A questo scopo, Eni ha sviluppato una nuova benzina con il 20% di carburanti alternativi (15% di metanolo e 5% di bioetanolo), ora in sperimentazione congiunta con FCA, con ridotte emissioni di CO2 e altri componenti emissivi. Il nuovo carburante alimenterà cinque vetture Fiat 500 della flotta di Enjoy, il car sharing di Eni nato proprio dalla partnership con FCA, per un test di lunga durata. L’utilizzo della nuova benzina è in grado di assicurare oltre il 4% di riduzione delle emissioni di CO2 (2% in fase di combustione più un altro 2,3% derivante dal ciclo di produzione del combustibile e dovuto alla componente bio). In aggiunta, per allargare l’ambito di utilizzo del car sharing e ribadire la versatilità e flessibilità dell’uso del gas compresso, la flotta Enjoy, dall’inizio del prossimo anno, sarà arricchita dai furgoni Fiat Doblò dell’Enjoy Cargo: primo caso al mondo di sharing dedicato al trasporto delle cose senza vincolo di punti di prelievo e di consegna del mezzo. Il 20% della flotta dei Fiat Doblò sarà alimentato a metano.

La realizzazione, anche in collaborazione con il MIT (Massachussets Institute of Technology), di tecnologie e dispositivi per la cattura e lo stoccaggio temporaneo a bordo dei veicoli di parte della CO2 prodotta da motori a combustione interna. Tenendo conto che i trasporti contribuiscono per il 23% circa alle emissioni globali di CO2 e che la quota di competenza dei soli veicoli leggeri è pari al 10% circa, questa soluzione tecnologica permetterebbe di diminuire in modo significativo le emissioni di CO2 nel settore trasporti.

Nell’ottica di ulteriore riduzione delle emissioni complessive di gas serra, le parti confermano il comune interesse a valutare nuove formulazioni di carburanti da applicarsi alle attuali motorizzazioni, senza modifiche sostanziali a livello meccanico. L’interesse riguarda, tra l’altro, formulazioni di diesel con contenuto di olio vegetale idrotrattato (Hydrotreated Vegetable Oil, HVO) incrementato rispetto all’attuale, benzine addizionate con maggiori contenuti di alcoli anche da fonti rinnovabili e/o rifiuti, utilizzo di nuovi additivi “friction reducer”.

Infine, le due società concordano di avviare e implementare nuove collaborazioni con Università italiane e internazionali al fine di creare e formare nuovi profili professionali per il futuro.

L’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha commentato: “Oggi abbiamo sottoscritto un’alleanza tra due grandi società in Italia, accomunate dall’impegno per un futuro low carbon. Mettere a fattor comune il nostro know how tecnologico e le nostre competenze nella ricerca con quelle di FCA, incoraggiati dal Presidente del Consiglio che ha ospitato la cerimonia della firma, è un’iniziativa importante in questa direzione. Un cammino che per Eni è strategico e che implica azioni importanti su diversi fronti. Nell’ambito della mobilità, Eni ha già compiuto passi importanti, sviluppando carburanti green innovativi a basso contenuto di emissioni. Questo importante risultato rientra in una strategia integrata, che va dalla riduzione delle emissioni di CO2 in tutte le nostre attività, alla promozione del gas naturale come fonte fossile più pulita e ponte per la transizione verso le rinnovabili, dalla sperimentazione di carburanti verdi e alternativi alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili. Con FCA portiamo avanti progetti innovativi, in grado di offrire importanti contributi in termini di riduzione delle emissioni in tempi brevi, e con obiettivi futuri ambiziosi ma decisamente realistici”.

L’Amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, ha commentato: “Oggi la nostra collaborazione con Eni compie un significativo passo avanti. Mi fa molto piacere poter contare sul sostegno del Governo in una fase che vede le due più importanti aziende in Italia unire le proprie competenze per ridurre le emissioni in maniera incisiva e permanente. Si tratta di un obiettivo comune che parla di responsabilità e impegno; parla del mondo che vogliamo lasciare alle generazioni future”.

Nota

– Eni e FCA stanno conducendo nuove sperimentazioni sul green diesel (Hydrotreated Vegetable Oil, HVO), utilizzato in percentuali significativamente superiori all’EniDiesel+. Grazie alle caratteristiche composizionali ed alla natura vegetale del combustibile, si ottengono importanti riduzioni di emissioni di CO e idrocarburi incombusti e, soprattutto, riduzioni in termini di CO2 fino al 60%, per quanto afferisce al processo di produzione del combustibile (well to tank), a cui si aggiunge una ulteriore riduzione relativa alle emissioni allo scarico del veicolo (tank to wheel).
– Questo carburante potrebbe essere già utilizzato dal parco veicoli attuale, senza la necessità di alcuna modifica al motore. Se a questa percentuale si aggiunge l’effetto dei sistemi che le due società stanno studiando per la cattura della CO2 a bordo veicolo, si potrebbe arrivare a livelli di abbattimento molto significativi.
– Sul fronte dell’impiego del metanolo, l’utilizzo della nuova benzina (15% metanolo, 5% bioetanolo) è in grado di assicurare complessivamente (well to wheel) oltre il 4% di riduzione delle emissioni di CO2. La possibile futura sostituzione, allo studio, del metanolo con il bio-metanolo da fonti rinnovabili, potrebbe portare a una riduzione della CO2 emessa pari a circa il 10%, che raggiunge anche in questo caso livelli molto importanti se si aggiunge il sistema di cattura della CO2 a bordo veicolo.

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