Fincantieri acquista STX OSV. Bono: ”Da oggi comincia nuova era”

bono giuseppe

Trieste, 21 dicembre 2012 – Fincantieri ha firmato un accordo per l’acquisizione da STX Europe del 50,75% di STX OSV, società quotata alla Borsa di Singapore, leader mondiale nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale (Offshore Support Vessel). Con 21 cantieri in 3 diversi continenti, quasi 20.000 dipendenti e ricavi per Euro 4 miliardi, il Gruppo raddoppia le sue dimensioni. Fincantieri diventa uno dei primi cinque costruttori navali di riferimento su scala mondiale e unico produttore occidentale, anche per diversificazione, in grado di confrontarsi con i giganti asiatici. Rispetto ai primi 4 produttori, tutti coreani, il Gruppo Fincantieri si caratterizza per una posizione di leadership in tutti i settori navali high tech, arricchendo il proprio portafoglio prodotti attraverso l’ingresso nel settore dell’offshore oil&gas.

I termini dell’accordo sono stati approvati dai Consigli di Amministrazione di Fincantieri e di STX Europe.

L’operazione prevede che Fincantieri, attraverso la propria società controllata Fincantieri Oil & Gas S.p.A., acquisisca il 50,75% di STX OSV ad un prezzo di SGD 1,22 per azione, pari ad un controvalore di circa Euro 455 milioni (circa SGD 730 milioni). Il prezzo di offerta corrisponde ad uno sconto del 12,9% e del 17,5% rispetto al prezzo di chiusura al 20 dicembre pari a SGD 1,40 per azione e alla media ponderata degli ultimi 3 mesi pari a SGD 1,48 per azione.

Il closing dell’acquisizione avverrà entro il primo quadrimestre 2013 al verificarsi di alcune condizioni sospensive. Solo allora, Fincantieri Oil & Gas S.p.A. promuoverà, in linea con i termini previsti dal regolamento della Borsa di Singapore, un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni.

Il valore totale dell’operazione, includendo sia l’acquisizione del 50,75% che l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria, sarà pari a circa Euro 900 milioni (circa SGD 1.450 milioni) e verrà finanziata prevalentemente tramite l’utilizzo di risorse interne di Fincantieri e facendo ricorso ad un finanziamento bancario concesso da un pool composto da Banca IMI, BNP Paribas (filiale italiana), Carige e Unicredit. L’operazione di finanziamento vedrà inoltre la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti nel ruolo di finanziatore garantita da SACE.

STX OSV conta circa 9.200 dipendenti e 10 cantieri in tutto il mondo (5 in Norvegia, 2 in Romania, 1 in Vietnam e 1 in Brasile e un altro in corso di costruzione nello stesso paese). Nell’ultimo triennio ha generato mediamente ricavi pari a circa Euro 1,6 miliardi, EBITDA per circa Euro 190 milioni e al terzo trimestre 2012 vantava un carico di lavoro pari a Euro 2,1 miliardi.

Questa operazione segna l’ingresso di Fincantieri in un segmento di mercato complementare rispetto a quelli fino a oggi presidiati e, attraverso lo sviluppo di sinergie con i business in cui già opera, consentirà un incremento dei volumi produttivi i cui benefici avranno un impatto positivo non solo sull’occupazione dell’intero gruppo, ma anche sull’intero sistema produttivo italiano.

“Da oggi comincia una nuova era per Fincantieri”, ha dichiarato Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri. “Infatti l’acquisizione di STX OSV migliorerà ulteriormente la nostra posizione di competitor internazionale di primo livello e rafforzerà l’impegno di Fincantieri nel perseguire una strategia di sviluppo e diversificazione per mantenere la competitività nel lungo periodo, permettendo di generare importanti ricadute positive sui nostri asset italiani”. Bono ha poi concluso: “Sono certo che questo sia il percorso giusto per ottimizzare la nostra posizione di leadership globale nella cantieristica ad alto valore aggiunto e per affermarci come campioni del mondo occidentale. È motivo di orgoglio per tutti i dipendenti e collaboratori di Fincantieri che una delle più antiche e nobili industrie nella storia sia un fattore strategico di sviluppo per l’Italia e crediamo anche motivo di fiducia nella capacità della nostra economia di guardare con più ottimismo al futuro”.

 

L’OPERAZIONE FINCANTIERI-STX OSV

 

  • In data 21 dicembre 2012
    Fincantieri ha firmato l’accordo per l’acquisto del 50,75% di STX OSV, società
    norvegese quotata alla Borsa di Singapore e leader mondiale nella costruzione
    di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas
    naturale
  • Il prezzo dell’offerta è di SGD
    1,22 per azione, pari ad un controvalore di circa Euro 455 milioni (circa SGD
    730 milioni). Il prezzo di offerta corrisponde ad uno sconto del 12,9% e del
    17,5% rispetto al prezzo di chiusura al 20 dicembre pari a SGD 1,40 per azione
    e alla media ponderata degli ultimi 3 mesi pari a SGD 1,48 per azione
  • Con 21 cantieri in 3 diversi
    continenti, quasi 20.000 dipendenti e ricavi per Euro 4 miliardi, il Gruppo
    raddoppia le sue dimensioni diventando uno dei primi cinque costruttori navali
    di riferimento su scala mondiale e unico produttore occidentale in grado di
    confrontarsi con i giganti asiatici. Rispetto ai primi 4 produttori, tutti
    coreani, il Gruppo Fincantieri si caratterizza per una posizione di leadership
    in tutti i settori navali high tech, arricchendo il proprio portafoglio
    prodotti attraverso l’ingresso nel settore dell’offshore oil&gas
  • Successivamente al closing
    previsto entro aprile 2013, Fincantieri promuoverà,
    in linea con i termini previsti dal
    regolamento della Borsa di Singapore,
    un’Offerta
    Pubblica di Acquisto sulle rimanenti azioni
  • L’operazione, del valore
    complessivo di circa Euro 900 milioni, verrà finanziata prevalentemente tramite
    l’utilizzo di risorse interne di Fincantieri e facendo ricorso ad un
    finanziamento bancario concesso da un
    pool di banche
  • L’acquisizione di STX OSV consente
    a Fincantieri un’evoluzione complessiva del proprio posizionamento competitivo:

-
significativo aumento dimensionale che
permette di competere con i player di grandi dimensioni e che operano a livello
globale

-
sviluppo e diversificazione del
portafoglio di business

-
footprint produttivo globale con accesso
a tutti i mercati ad alto potenziale

-
valorizzazione del network produttivo
italiano

 

 

Scenario di riferimento

 

Negli ultimi dieci anni, Fincantieri ha raggiunto una posizione globale
rilevante nella cantieristica ad alto valore aggiunto diversificando la propria
attività sia nel mercato militare estero che in nuovi segmenti, crescendo tra
il 2002 e il 2008 di oltre il 50% in termini di ricavi, a parità di risorse
occupate e in presenza di ottimi risultati economico finanziari.

Fincantieri, nonostante la crisi abbia profondamente mutato il quadro
internazionale di riferimento, è riuscita a difendere la sua posizione, grazie
alla politica di diversificazione adottata da tempo ed all’implementazione di
un piano di riorganizzazione per adeguare la capacità produttiva alla domanda.
Tuttavia, le opportunità di mercato con cui si sta misurando l’Azienda
risultano insufficienti a garantire una crescita adeguata nel medio-lungo
periodo.

In particolare, nel segmento delle crociere, in cui Fincantieri è tra i
principali player, la domanda mondiale di nuove unità nei prossimi
anni si andrà ad attestare su una soglia di 6/8 ordinativi l’anno, valore in ripresa rispetto agli anni
precedenti, tuttavia decisamente inferiore ai 12/13 del periodo
pre-crisi. Tale mercato ha inoltre sperimentato un crescente livello di competizione
globale, come dimostrato dall’acquisizione della commessa di due navi per il
brand Aida Cruises da parte del cantiere giapponese Mitsubishi Heavy
Industries, che per la terza volta nella sua storia tenta l’ingresso nel
comparto crocieristico.

Nel settore della difesa Fincantieri sta affermando una presenza sempre
più rilevante sui mercati internazionali, partecipando a numerose gare dalle
quali sono già arrivati importanti risultati e altri se ne attendono, ed è partner di alcune tra le principali aziende europee del settore
nell’ambito di programmi sovranazionali (con Germania e Francia,
rispettivamente nel campo dei sommergibili e dei cacciatorpedinieri prima e
delle fregate di ultima generazione poi). Tuttavia permangono delle difficoltà nella
concretizzazione degli ordini a causa di ridimensionamenti e slittamenti di
nuovi programmi per ristrettezze dei relativi budget.

Infine, Fincantieri compete con alcuni gruppi cantieristici di grandi
dimensioni, quelli asiatici, che si avvalgono di un costo del lavoro
sensibilmente inferiori e di interventi governativi a sostegno del comparto. I
ricavi annui dei principali player asiatici si attestano nell’ordine di Euro
10-20 miliardi contro circa Euro 2,5 miliardi di Fincantieri.

Fincantieri ha individuato il mercato dei mezzi navali offshore quale area
di sviluppo e diversificazione capace di assicurare la competitività
dell’Azienda nel lungo periodo e di generare ricadute positive sul sistema
produttivo italiano.

L’offshore è un mercato specialistico ad alto valore aggiunto che, alla
luce dei nuovi giacimenti di greggio scoperti in anni recenti e soprattutto della
crescente domanda globale di risorse naturali, oggi è considerato un settore
con prospettive favorevoli. Inoltre è caratterizzato dalla presenza di
operatori di grandi dimensioni estremamente specializzati, con know-how
specifico e relazioni consolidate con i principali clienti del settore. Questi
gruppi, che generalmente beneficiano di una posizione geografica prossima ai
siti di estrazione o del supporto di distretti tecnologici specializzati
nell’offshore, hanno base principalmente nel Far East, in particolare in Corea
del Sud (Hyundai, Daewoo, Samsung) e Singapore (Keppel), nonché nei Paesi che
si affacciano nei mari del Nord.

Date le peculiarità di questo mercato l’azienda ha ritenuto opportuno
implementare una strategia di ingresso attraverso acquisizioni e alleanze al
fine di accelerare i tempi,  contenere
gli investimenti e registrare i possibili benefici della presenza nel settore
quanto prima.

 

Descrizione dell’operazione

 

Fincantieri ha individuato STX OSV (la “Società”) come il target ideale
per entrare nel settore offshore. A partire da aprile 2012 ha quindi
manifestato il proprio interesse per l’acquisto della Società ed ha preso parte
al processo competitivo avviato da STX Europe (holding europea del gruppo
cantieristico coreano STX) per la cessione di una quota di maggioranza della
stessa.

In data 21 dicembre 2012 Fincantieri ha raggiunto con STX EUROPE un
accordo per l’acquisto della quota del 50,75% detenuta da quest’ultima.

Il prezzo dell’offerta è di SGD 1,22 per azione, pari ad un
controvalore di circa Euro 455 milioni (circa SGD 730 milioni). Il prezzo di
offerta corrisponde ad uno sconto del 12,9% e del 17,5% rispetto al prezzo di
chiusura al 20 dicembre pari a SGD 1,40 per azione e alla media ponderata degli
ultimi 3 mesi pari a SGD 1,48 per azione.

 

Il closing dell’acquisizione avverrà entro il primo quadrimestre 2013
al verificarsi di alcune condizioni sospensive. Al verificarsi di tali
condizioni sospensive, Fincantieri Oil & Gas S.p.A. promuoverà, in linea
con i termini previsti dal regolamento della Borsa di Singapore, un’offerta
pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni.

Il valore totale dell’operazione, includendo sia l’acquisizione del
50,75% che l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria, sarà pari a circa Euro
900 milioni (circa SGD 1.450 milioni) e verrà finanziata prevalentemente
tramite l’utilizzo di risorse interne di Fincantieri e facendo ricorso ad un
finanziamento bancario concesso da un pool di banche composto da Banca IMI, BNP
Paribas (filiale italiana), Carige e Unicredit. L’operazione di finanziamento
vedrà inoltre la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti nel ruolo di
finanziatore garantita da SACE.

 

Le ragioni dell’acquisizione e le ricadute sul
sistema Italia

 

Con questa
operazione Fincantieri raggiunge una posizione di leadership nel settore
offshore, considerato un mercato attrattivo per i consistenti volumi di
investimento prospettici, collegati anche alle nuove esplorazioni e alle nuove
tecnologie in via di sviluppo, che prescindono dai possibili scenari
macroeconomici (e di evoluzione del prezzo del petrolio) e che ne fanno uno dei
segmenti più significativi e profittevoli nella cantieristica mondiale. Infatti
i settori in cui attualmente Fincantieri opera, ovvero quello delle Crociere
caratterizzato da elevati volumi ma bassa marginalità e quello militare che
presenta una consistente riduzione della domanda in Italia, non garantiscono la
sostenibilità dell’Azienda se non attraverso l’ingresso in un nuovo segmento
che garantisca adeguati margini. Negli ultimi anni
Fincantieri era già rientrata nel settore offshore attraverso la costruzione
della piattaforma Scarabeo 8, di 14 mezzi AHTS realizzati in Italia e 2 unità
PSV in costruzione nei cantieri Nord Americani.

 

L’acquisizione
di STX OSV permette a Fincantieri un netto miglioramento della sua posizione
competitiva e una più marcata connotazione di azienda globale. L’operazione
infatti ne rinvigorisce la presenza in un settore per il quale sono previsti
forti investimenti a livello mondiale, in relazione a una domanda di petrolio
trainata dai paesi in via di sviluppo, in primis Cina e India.

 

La crescita di fabbisogno energetico a livello mondiale – anche a valle
del disastro nucleare di Fukushima – unita alla limitata diversificazione delle
fonti, alla riduzione delle riserve petrolifere nelle zone a più facile accesso
(ovvero in acque poco profonde), e quindi alla necessità di adeguare o
sostituire unità obsolete inadatte all’attività di tipo deep water, ha
portato negli ultimi anni all’aumento della richiesta di nuovi mezzi,
tecnologicamente più avanzati, più sicuri e rispettosi dell’ambiente.

 

Grazie al brand
di STX OSV Fincantieri avrà accesso e sarà riconosciuta all’interno del cluster
offshore norvegese di clienti e fornitori, che operano in un mercato – quello
del Mare del Nord – che è tra i primi al mondo per produzione offshore di
oil&gas, e in cui sono raccolti alcuni fra i maggiori operatori impegnati
nella costruzione di mezzi di grandi dimensioni, sofisticati e di alta qualità.

 

L’azienda sarà
inserita pertanto in un segmento solido e in evoluzione, che per garantire la
fornitura di greggio sposterà la propria attività sempre più verso il “deep water”, vale a dire l’attività di
perforazione di giacimenti, anche di recente mappatura, situati in acque molto
profonde, che rappresenta il futuro di questo settore.

 

L’acquisizione di STX OSV permette inoltre a
Fincantieri di assicurarsi la sostenibilità nel lungo termine attraverso
un’ottimizzazione complessiva del proprio posizionamento competitivo, in
particolare grazie a:


un
significativo aumento dimensionale che permette di competere con i player di
grandi dimensioni che operano a livello globale;


una
diversificazione di business attraverso ingresso nel segmento offshore oil&gas
che presenta tassi di crescita e marginalità superiori ai settori in cui
Fincantieri attualmente opera;


il
miglioramento del mix di portafoglio che sarà strutturato su 3 macro linee di
business (Cruise, Militare e Offshore Oil&Gas) con benefici in termini di
gestione dei rischi di ciclicità di ciascun area di business;


un brand
riconosciuto nel settore Oil & Gas con un elevato valore reputazionale e un
vasto network di fornitori specializzati;


un network
produttivo globale composto da cantieri con competenze distintive (Romania e
Norvegia) e da cantieri in aree strategiche (Vietnam e Brasile); e


la
possibilità di avvalersi di un management team innovativo, imprenditoriale,
esperto e radicato nell’industria offshore che ha raggiunto risultati
importanti in termini di ricavi e marginalità.

 

Su FINCANTIERI

Fincantieri è uno dei più importanti
complessi cantieristici al mondo, che in oltre 200 anni di storia della
cantieristica ha costruito oltre 7.000 navi. È leader mondiale nella
costruzione di navi da crociera ed operatore di riferimento in altri settori,
dalle navi militari ai cruise-ferry, dai megayacht alle navi speciali ed
offshore ad alto valore aggiunto, alle riparazioni e trasformazioni navali. Il
gruppo, che ha sede a Trieste, conta complessivamente quasi 10.000 dipendenti
e, solo in Italia, ha otto stabilimenti produttivi, due centri di progettazione
(a Trieste, il più grande d’Europa, e a Genova) e un proprio centro di ricerca,
il Cetena (Centro per gli studi di tecnica navale di Genova). Dal 2002 ad oggi
Fincantieri ha costruito o ha in ordine 104 navi, per un valore di Euro 24
miliardi, sviluppando decine di prototipi nei diversi segmenti di business in
cui opera. Negli Stati Uniti opera tramite la controllata Fincantieri Marine
Group (FMG). La società, che serve clienti civili e governativi fra cui la
Marina Militare e la Guardia Costiera statunitensi, conta tre cantieri
(Marinette Marine, Bay Shipbuilding, Ace Marine), tutti situati nella regione
dei Grandi Laghi (Wisconsin). Negli Emirati Arabi Uniti Fincantieri è presente
con Etihad Ship Building, una joint venture creata insieme a
Melara Middle East e Al Fattan Ship Industries per
la progettazione, produzione e vendita di differenti tipi di navi civili e
militari oltre ad attività di manutenzione e di refitting.

 

Su STX OSV

STX OSV impiega circa 9.200 dipendenti ed opera attraverso 10
cantieri in tutto il mondo (5 in Norvegia, 2 in Romania, 1 in Vietnam e 1 in
Brasile al quale se ne aggiungerà un altro in corso di costruzione nello stesso
paese). Nell’ultimo triennio ha generato mediamente ricavi pari a circa Euro
1,6 miliardi, EBITDA per circa Euro 190 milioni ed al terzo trimestre 2012
vantava un carico di lavoro pari a Euro 2,1 miliardi.

È tra i principali player nel segmento dei mezzi di supporto
offshore ad elevata complessità. In particolare risulta essere uno dei più
importanti produttori mondiali di Anchor Handling Tug Supply Vessel (AHTS),
Platform Supply Vessel (PSV) e Offshore Subsea Construction Vessel (OSCV).
Inoltre è tra i primi operatori nella costruzione di navi dedicate ad attività
di ricerca, pattugliamento delle coste, rilevazioni sismiche e navi
rompighiaccio.

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