Gioia Tauro: fermento per l’arrivo delle armi chimiche siriane.Al momento nessuna ordinanza della Capitaneria di Porto

CAPE RAY,VECCHIA E CARA.2 VOLTE HA OPERATO IN 10 ANNI DI VITA

Roma, 16 gennaio 2014 – E’ il porto calabrese di Gioia Tauro, quello nel quale transiteranno le armi chimiche provenienti dalla Siria che si trovano a bordo della nave danese ArK Futura e la norvegese Taiko. Le armi chimiche si trovano attualmente depositate in circa 1.500 container che sono caricate su entrambi i traghetti. La nave danese che farà scalo a Gioia Tauro e poi saranno trasbordate sulla nave traghetto della riserva della US NAVY, Cape Ray.
Nel Mediterraneo avremo uno spiegamento di naviglio militare (quello in superficie) mai visto in tempi di pace: 4 navi della US NAVY, un cacciatorpediniere danese ormeggiato da tempo a Cipro (Limassol) e uno norvegese sempre ormeggiata a Cipro. La fiducia e’ tale che al convoglio parteciperanno il fior fiore della marineria militare cinese e sovietica: ci sara’ anche il gigantesco incrociatore sovietico ”Pietro il Grande” a propulsione nucleare e dotato di lanciamissili armati con testate nucleari. Per il trasporto delle armi chimiche dall’entroterra siriano al porto di Lattakia,sono stati utilizzati speciali autoblindo sovietivi trasportati in Siria con gli enormi Tupolev, per evitare che materiale chimico fosse preda di gruppi terroristici.Appare comunque strano che la capitaneria di porto di Gioia Tauro non abbia ancora emesso nessuna Ordinanza per regolare il flusso di traffico di navi militari e civili per garantire la sicurezza del porto e nel territorio circostante. Forse,ed e’ una opinione tutta personale, ”il trasbordo” avverra’ anche in un altro porto italiano. Assurdo sarebbe quello di bloccare il porto di Gioia Tauro per oltre 45 giorni. Gli Usa hanno sempre temuto la impossibilita’ di sbarco in un porto d’Italia a causa delle contestazioni da parte degli abitanti e organizzazioni pacifiste contro a questo tipo di operazioni, dai rischi incalcolabili. Altro motivo che suscita apprensione e’ quello di sapere in quale acque sara’ sversato il materiale chimico e reso inoffensivo con un complesso sistema ad elettrolisi,che sono state piazzate a bordo delle nave Usa ”Cape Ray”,attualmente in prova nelle acque americane.Questa nave e’ stata costruita nel 1977 e solo tre volte (in dieci anni) e’ uscita dal porto di armamento,quello di Norfolk.

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