Roma, 15 giugno 2017 - “L’accordo di chiusura della vertenza nel Porto di Gioia Tauro segna una svolta per tutta la portualità italiana”. Dopo un intenso lavoro di incontri, così Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti esprimono la propria soddisfazione per la risposta a cui si è giunti, grazie agli sforzi di tutti, per affrontare la crisi del transhipment che da tempo investe il principale porto italiano in questa attività e per segnare un punto di svolta per lo sviluppo economico e occupazionale della Calabria.
“Il porto di Gioia Tauro è la principale industria della Calabria e i suoi lavoratori sono un patrimonio di competenza e di specializzazione che non poteva in alcun modo essere disperso. Con questo accordo non è stato perduto un solo posto di lavoro, in un’area economicamente difficile, grazie all’individuazione di un modello basato sull’Agenzia per il lavoro che sarà attivata per il tempo massimo di tre anni, prima di trasformarsi stabilmente in soggetto art. 17 e finalizzata a riqualificare e ricollocare i dipendenti in esubero del Terminal container MCT”.
“Con la definitiva chiusura nei prossimi giorni della procedura prevista dalla legge 223/91 inizia la parte più impegnativa – avvertono Filt, Fit e Uiltrasporti – che riguarda lo sviluppo programmatico delle attività economiche del porto e del suo retroporto, basato sugli strumenti messi in essere dal Governo, dalla Regione e dalla Autorità di Sistema Portuale per dare nuove e reali prospettive. A questi si aggiungono gli investimenti degli azionisti della MCT, che dovranno portare un incremento significativo dei volumi di traffico”.
“Con questo atto – concludono i tre Sindacati – si è finalizzato collegialmente con il Ministero dei Trasporti un accordo che sulla base del principio che riconosce al lavoro portuale un ruolo fondamentale considerando che i porti sono le principali infrastrutture logistiche del Paese dalle quali dipende la gran parte delle possibilità di crescita e sviluppo”.