I 50 anni di USCLAC-UNCDIM-SMACD:il sindacato dei marittimi festeggia a Genova e continua le sue battaglie

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L’inserimento del lavoro marittimo nell’elenco degli “usuranti” resta l’obiettivo primario.Il comandante Claudio Tomei (Usclac)

 

 

Genova, 4 luglio 2017 – Il sindacato dei lavoratori marittimi USCLAC-UNCDIM-SMACD (Unione Sindacale Capitani Lungo Corso al Comando – Unione Nazionale Capitani Direttori di Macchina – Stato Maggiore Abilitato al Comando o alla Direzione di Macchina) festeggia i suoi cinquant’anni di attività con una festa in programma la sera del 6 luglio a Genova, a Terrazza Colombo.

Il sindacato fu fondato esattamente il 6 luglio 1967, sempre a Genova.

All’evento parteciperanno gli iscritti al sindacato e numerosi rappresentanti delle varie categorie del cluster marittimo, vale a dire armatori, associazioni di categoria (Confitarma e Federlinea), istituzioni (Autorità di Sistema Portuale, Capitanerie), centri di formazione, oltre a delegati di Federmanager, di cui Usclac-Uncdim-Smacd fa parte.

Stamane si è tenuto un incontro con la stampa: il presidente Usclac-Uncdim-Smacd, comandante Claudio Tomei, ha raccontato la storia del sindacato, illustrando in particolare l’attività svolta negli ultimi anni, a cominciare dalla battaglia per l’inserimento della categoria dei lavoratori marittimi nell’elenco delle “attività usuranti”.

“Continuiamo la nostra storica lotta per il riconoscimento del lavoro marittimo come usurante, che resta la nostra priorità” ha spiegato Tomei. Giusto a titolo d’esempio, nell’ultimo aggiornamento dell’elenco sono state inserite anche le maestre d’asilo, mentre gli autisti di autobus erano già compresi, è stato ricordato.

“Usclac-Uncdim-Smacd rappresenta i comandanti e i direttori di macchina, vale a dire le due figure più alte in grado: ma le rivendicazioni che portiamo avanti insieme a Federmanager, riguardano tutti i lavoratori che operano a bordo delle navi, dagli ufficiali all’equipaggio: tutti infatti condividono orari disagiati, condizioni di lavoro pesanti, fatica (mentale e fisica), stanchezza e stress” conclude Tomei.

In Italia sono 30 mila i marittimi di cui, secondo calcoli Usclac, circa 1.800 avrebbero potuto usufruire quest’anno dei benefici concessi a chi è compreso nelle liste dei lavori usuranti.

Sono in corso continui contatti fra Usclac-Uncdim-Smacd, col supporto di Federmanager, e tutte le forze politiche per il riconoscimento del lavoro marittimo come usurante, un tema che dovrebbe raccogliere consensi trasversalmente data la palese disparità di trattamento riservata ai marittimi rispetto ad altre categorie di lavoratori.

Il lavoratore marittimo vive 24 ore al giorno, per settimane o mesi, su una nave che è sia un luogo di lavoro che di vita collettiva, il tempo libero lo trascorre quasi sempre a bordo o comunque lontano da casa e lavora spesso in condizioni meteo estreme (di caldo o freddo).

La situazione attuale, secondo il sindacato, non solo danneggia i marittimi come categoria, ma ha anche una serie di conseguenze negative su molti altri aspetti, a cominciare dalla sicurezza della navigazione e dalla tutela ambientale.

Il prossimo obiettivo di Usclac-Uncdim-Smacd è riuscire a inserire i marittimi fra gli “usuranti” nella nuova legge di Stabilità, il prossimo ottobre.


Storia in pillole

  1967 – Il sindacato Usclac viene fondato a Genova il 6 luglio del 1967, da un nucleo principale di comandanti della marina mercantile, già in pensione, insieme ad altri colleghi: all’inizio conta poco meno di centocinquanta iscritti, facenti parte sia dell’armamento pubblico che di quello privato. Usclac aderisce da subito alla Federazione Nazionale Dirigenti di Aziende Industriali (FNDAI) e, tramite questa, alla Confederazione Italiana Dirigenti d’Azienda (CIDA).

Il primo presidente di Usclac è il comandante Paolo Beretta, in carica fino al 1975

 

1970 – Usclac firma il primo contratto nazionale di lavoro

1974 – Viene costituita Uncdim

 1975 – il nuovo presidente di Usclac è il comandante Gustavo Galliano

1976 – viene eletto presidente il comandante Luigi Oneto, ufficiale dell’”Andrea D’Oria”

 1977 – viene modificato lo statuto per consentire l’ingresso dei comandanti di navi battenti bandiera estera

 1981 - raggiunto il picco degli iscritti, a quota quattrocento

1986 – assume la presidenza di Usclac il comandante Luigi Cigolini

1993 – I marittimi sono inseriti nel primo elenco di “attività usuranti” compreso nel Decreto legislativo n. 374/1993 (tabella A)

1995 – il nuovo presidente di Usclac è il comandante Antonino Nobile

 1996 – viene costituita la Cas.Co.Di, la cassa di assistenza dei comandanti e direttori di macchina

1998 – viene modificato lo statuto Usclac, con l’aggiunta di sei articoli (dal 24 al 29), per adeguarsi al Decreto Legislativo n.460/1997 sul trattamento tributario degli enti non commerciali

1999 – I marittimi “misteriosamente” scompaiono dall’elenco delle attività usuranti del Decreto del ministro del Lavoro e della Previdenza sociale n. 208 del 19 maggio 1999

2004 – Viene costituito il sindacato unico Usclac-Uncdim

 2005 – inizio delle battaglie sindacali sul tema dell’amianto, ancora in corso

2011 – Il Decreto legislativo n. 67/2011 conferma l’interpretazione del decreto del 1999, escludendo quindi i lavoratori marittimi dagli “usuranti”

2012 – Viene costituita Smacd tramite una modifica allo statuto, che  consente l’iscrizione al sindacato degli ufficiali in possesso della certificazione IMO per l’abilitazione al comando o alla direzione.

Usclac entra in CESMA-Confederation of European Shipmasters’ Association, l’organismo che raggruppa i comandanti di navi a livello europeo.

Fanno il loro ingresso in Usclac anche i comandanti del mondo del rimorchio e del diporto.

Viene eletto alla presidenza il comandante Claudio Tomei

2017 – il sindacato, che conta oggi circa 400 iscritti, ha in progetto di espandere la gamma dei propri servizi a breve

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