Mahebourg, 4 luglio 2016 – I soccorritori internazionali della societa’ ”Five Ocean Salvage” proseguono per il recupero e la protezione ambientale a seguito dell’ incaglio della MV ”Benita” avvenuta il 17 giugno a Mahebourg, Mauritius.
La nave ”Benita” rimane ancora incagliata in una condizione stabile, con un certo numero di stive allagate. Le piastre del ponte e laterali della nave, non sembrano mostrare segni di stress.
Il rimorchiatore ”Ionio FOS” ha un cavo collegata alla poppa per mantenere sotto costante tensione la nave tutto il giorno, per evitare lo spostamento dello scafo a causa del tempo e delle onde.
Un ulteriore rimorchiatore, il ”Mar dei Coralli” è arrivato ieri a Port Louis per assistere all’operazione. Questa mattina è stato collegato alla poppa della ”Benita”.
L’operazione prioritaria per rimuovere le 145 tonnellate di olio combustibile a bordo è a buon punto, con tutto l’olio che viene spostato a terra in elicottero.I soccorritori sono in attesa di un sistema di aspirazione di pompaggio specializzato, dal loro deposito di salvataggio in Grecia, per completare la rimozione di qualsiasi quantitativo di olio combustibile che rimane in due serbatoi con doppio fondo che sono state verificate per contenere ancora una notevole quantità di olio combustibile.
L’olio di lubrificazione, in sala macchine è stato asportato dalla nave.
Oltre 150 contenitori speciali per greggio e lubrificanti sono stati utilizzati per essere poi trasferiti a terra, fino ad oggi.
Nessun ulteriore residui di olio o di inquinamento è stato osservato attorno alla nave e le panne antinquinamento specializzate rimangono ancora al loro posto, lungo il litorale circostante per precauzione.
La nave era in zavorra al momento dell’ incaglio, il che significa che non vi sono problematiche necessarie per la rimozione del carico.
La seconda fase dell’operazione, tesa al recupero della nave, è in fase di progresso. La squadra di salvataggio è riuscita a spostare all’interno della sala macchine, e con successo, per consentire la riparazione in situ uno dei compressori necessari per consentire aria della nave (che era stato precedentemente allagate), riempito i serbatoi d’aria e ha iniziato uno dei motori ausiliari, ripristinando così l’ alimentazione a bordo della vittima.Le gru ed i verricelli della nave sono ora operativi.
Un team di 25 saldatori, montatori e assistenti lavorano a bordo stanno facendo progressi per preparare i serbatoi a doppio fondo e le stive di carico per la pressurizzazione ed il successivo tentativo di recupero della nave.
Un supervisore di immersioni e’ rimasto ferito la scorsa settimana precipitando da un’altezza della stiva Numero 3 e ha subito una lesione alla colonna vertebrale. Dopo il primo soccorso a bordo dai paramedici e’ stato poi trasportato a terra in elicottero per il ricovero in ospedale. Attualmente è ricoverato in ospedale a Port Louis in attesa di rimpatrio, e secondo i primi acceramenti dovrebbe avere un pieno recupero.
Una squadra di 45 soccorritori del personale e subappaltatori stanno lavorando a bordo con personale di alto livello coordinati da terra.
La societa’ di recupero e salvataggio ha mobilitato anche un esperto di demolizioni proveniente dagli Stati Uniti e con una lunga esperienza in operazioni di salvataggio, per valutare la possibilità di utilizzare esplosivi sulle rocce sottostanti alla nave, al fine di disincagliarla. In questo caso di necessità, una valutazione completa con le autorità locali per valutare l’impatto ambientale, sarebbe condotta in anticipo.