Gli aeroporti cercano maggiore automazione e processi di screening più rapidi per migliorare l’esperienza dei viaggiatori, secondo Frost & Sullivan
Milano 8 settembre 2015 – L’automazione e la pre-elaborazione stanno riducendo l’interazione fisica con i viaggiatori durante i controlli aeroportuali dei passeggeri. Questo è il primo passo verso un futuro in cui il processo di controllo dei passeggeri diventerà non invasivo. Un insieme di scanner, dispositivi per la raccolta di dati biometrici e pre-autorizzazione dei viaggiatori sulla base di controlli preventivi volontari trasformerà il processo di screening dei passeggeri.
Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Global Airport Passenger Screening Market”, rileva che mentre la minaccia del terrorismo continua ad essere il fattore che influenza maggiormente il mercato, l’elaborazione efficiente dei punti di controllo è molto richiesta dagli aeroporti per ridurre i tempi di attesa dei viaggiatori. Come conseguenza, si prevede che la spesa globale per le tecnologie di screening dei passeggeri, che è stata di 1,42 miliardi di dollari nel 2014, raggiungerà quota 1,63 miliardi di dollari nel 2020.
Per accedere gratuitamente a maggiori informazioni su questa ricerca, si prega di visitare: http://corpcom.frost.com/forms/EU_PR_AZanchi_NF2B_02Sept15
Secondo una recente previsione relativa ai passeggeri rilasciata dalla International Air Transport Association (IATA), il numero annuale dei passeggeri delle compagnie aeree a livello globale raggiungerà quota 7,3 miliardi entro il 2034, più del doppio rispetto ai 3,3 miliardi registrati nel 2014.
“Per affrontare il crescente traffico di passeggeri, gli aeroporti devono implementare metodi di controllo più rapidi ed efficaci, – afferma John Hernandez, analista di Frost & Sullivan. – Una soluzione potrebbe essere quella di fornire ai passeggeri luoghi alternativi e strumenti automatizzati per effettuare dei pre-controlli prima del loro arrivo in aeroporto.”
Le tecnologie di controllo migliorano la gestione dei passeggeri, ma la tecnologia è tanto efficiente quanto il personale che la utilizza. È stato scelto un approccio alla sicurezza basato sul rischio per accelerare il processo di screening, in modo che il personale preposto ai controlli possa concentrarsi sui viaggiatori che si pensa possano rappresentare una minaccia alla sicurezza. Tuttavia, l’accelerazione dei processi di controllo dei passeggeri è stata accolta con resistenza dai funzionari che ritengono che riduca l’efficacia delle operazioni di checkpoint.
Identificare i passeggeri ad alto rischio è solo uno degli elementi coinvolti nell’impostazione di procedure di controllo dei passeggeri più efficienti negli aeroporti. Per realizzare sistemi più accurati, gli aeroporti cercano tecnologie innovative in grado di controllare un gran numero di persone in modo rapido e preciso. Oltre a ciò, sarà indispensabile anche l’utilizzo di scanner in grado di rilevare ordigni esplosivi non metallici improvvisati.
“Gli aeroporti già utilizzano sistemi automatici come chioschi per il controllo automatizzato dei passaporti e controlli di immigrazione automatizzati (eGates) per i viaggi internazionali, – osserva Hernandez. – Il passo successivo è quello di spostare i controlli automatizzati dei passeggeri verso i punti di controllo degli aeroporti. La manutenzione delle apparecchiature e la formazione periodica del personale saranno punti di vendita critici per le agenzie responsabili dell’approvvigionamento.”
Lo studio “Global Airport Passenger Screening Market” fa parte del programma Aerospace & Defense Growth Partnership Service. Altri studi di Frost & Sullivan collegati a questo argomento sono: “Rapidly Evolving Defense Markets”, “Global Military Aircraft Maintenance, Repair, and Overhaul (MRO) Market”, “US DoD 2016 Budget Assessment” e “The Global Distribution Systems (GDS) Market”. Tutte le analisi comprese nel servizio in abbonamento forniscono dettagliate opportunità di mercato e tendenze del settore, valutate in seguito ad esaurienti colloqui con gli operatori del mercato.