Il piano strategico di Eni, trasformarsi per creare valore

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Londra, 14 marzo 2015 – Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha illustrato ieri alla comunità finanziaria il Piano Strategico della società per il periodo 2015-2018.

Principali obiettivi del quadriennio

E&P: produzione in costante crescita sostenuta dalle ingenti scoperte fatte
Produzione in crescita del 3,5% medio annuo
2 mld di boe di nuove risorse attese a costo unitario di 2,6$/b
Autofinanziamento degli investimenti nel 2017-18 pari al 140%
G&P: miglioramento più rapido delle attese
Completo allineamento al mercato e recupero sostanziale dei volumi Take or Pay entro il 2016
Flusso di cassa operativo cumulato di 3 mld di euro
R&M: efficienza in continuo miglioramento
Pareggio del flusso di cassa operativo e dell’EBIT adj. anticipato al 2015
Flusso di cassa operativo cumulato superiore a 1,5 mld euro
Chimica: riduzione di capacità e riposizionamento del portafoglio prodotti
Pareggio del flusso di cassa operativo e dell’Ebit adj. al 2016
Riduzione costi rispetto al Piano strategico 2014-17
CAPEX: – 17% a parità di cambio €/$
OPEX per barile: – 7%
G&A: -500 mln di euro/anno, 2 mld di euro cumulati entro il 2018
Generazione di cassa forte e sostenibile
2015-16: con Brent medio a 63$/b, 100% investimenti finanziati da flusso di cassa operativo
2017-18: con Brent medio a 85$/b, flusso di cassa operativo +40% rispetto al 2015-16
Dismissioni per 8 mld di euro, di cui il 70% nel primo biennio
Free cash flow cumulato: superiore a 16 mld di euro
Politica di remunerazione degli azionisti
Proposta di dividendo per il 2015 a 0,8 €/azione
Remunerazione degli azionisti in crescita con i risultati

L’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi ha commentato: “Abbiamo compiuto significativi progressi nella trasformazione di Eni, avviata la scorsa estate, in una società integrata maggiormente focalizzata sul business dell’oil&gas. Continuando a mantenere il nostro focus sui successi esplorativi abbiamo accelerato la ristrutturazione di G&P riportandola a risultati positivi con un anno di anticipo rispetto al previsto. La ristrutturazione delle nostre attività di R&M ci porterà al breakeven già nel 2015.

Nonostante questi successi, la caduta del prezzo del petrolio fa sì che il nostro Piano 2015-2018 si basi su prezzi molto più bassi rispetto al passato. Abbiamo adottato una serie di nuove misure, tra cui l’ottimizzazione degli investimenti e la riduzione dei costi che rafforzeranno il nostro business. Nel nuovo scenario di prezzi del petrolio, abbiamo ritenuto appropriato ribasare il dividendo per il 2015 in linea con i nostri obiettivi strategici. Si tratta di un livello che ci consente di mantenere una crescita sostenibile e di confermare una politica di distribuzione progressiva con i risultati attesi.

Stiamo costruendo un’Eni molto più solida, in grado di affrontare anche scenari di prezzo del petrolio in calo, continuando nello stesso tempo a generare risultati sostenibili e creare valore per gli azionisti”

Il completamento del processo di trasformazione di Eni iniziato nel 2014, prima ancora della caduta del prezzo del petrolio e reso ancora più cruciale dall’attuale scenario di mercato, permetterà alla società di raggiungere nell’arco di piano i propri obiettivi di i) forte generazione di cassa e creazione di valore, ii) sostenibile remunerazione degli azionisti e iii) solidità finanziaria, anche in uno scenario di prezzi bassi.

Questo processo di trasformazione si inquadra in uno scenario globale radicalmente diverso da quello previsto nel piano precedente, con un prezzo del Brent stimato ora a 55$/b nel 2015, oltre la metà della media degli ultimi quattro anni, e previsto in graduale crescita fino a 90$/b nel 2018.

In questo scenario la società ritiene necessario mettere in atto alcuni rilevanti sforzi aggiuntivi:

assicurare un continuo rafforzamento combinato alla crescita del settore upstream, facendo leva sulla capacità di scoprire nuove e ingenti riserve di idrocarburi e di portare a rapido compimento 70 rilevanti progetti di sviluppo, in gran parte già avviati e ben diversificati geograficamente;
completare il processo di ristrutturazione in corso nei settori mid-downstream oil & gas, fortemente penalizzati dalla recente crisi europea del mercato del gas e della raffinazione, riportando i business in situazione di pareggio economico in un primo tempo e, successivamente in utile;
continuare a perseguire in tutti i settori di attività l’ottimizzazione degli investimenti (-17% rispetto al piano precedente) e il contenimento dei costi operativi e di quelli Generali e Amministrativi.

Nell’ambito del processo di trasformazione del Gruppo e dati gli obiettivi di piano, dopo aver programmato i rilevanti sforzi aggiuntivi sopra menzionati, la società intende proporre un dividendo 2015 di 0,8 € per azione. La politica di distribuzione sarà progressiva in relazione alla crescita dei risultati attesi.
Il piano di buy back è sospeso. Si valuterà la sua riattivazione quando i progressi strategici e lo scenario di mercato lo consentiranno.

Exploration & Production
L’esplorazione si conferma un importante driver di crescita per la società. Nel corso del Piano Eni si attende nuove scoperte per 2 miliardi di boe al costo competitivo di 2,6 $ al barile. Nei primi due anni l’attività sarà concentrata su bacini con riserve certe (proven) situate vicino a giacimenti già sviluppati così da completare velocemente la valutazione del potenziale minerario e sfruttare tutte le sinergie per le successive attività di sviluppo e messa in produzione.

L’obiettivo di crescita delle produzione di idrocarburi è pari al 3,5% annuo nel periodo 2015-2018 e sarà conseguito principalmente grazie all’avvio di nuovi progetti e al ramp up di quelli già avviati nel 2014, con un contributo totale di oltre 650.000boed al 2018. Tali progetti sono caratterizzati da un breakeven medio di 45$/b e genereranno un flusso di cassa operativo addizionale cumulato di 19 miliardi di euro nel periodo 2015-18.

Gas & Power
La ristrutturazione di Gas & Power, che ha visto una notevole accelerazione nel 2014, verrà completata negli anni di piano e prevede:

il completo allineamento dei costi di approvvigionamento del gas ai prezzi di mercato e il sostanziale recupero dei volumi take or pay già pagati entro il 2016;
la semplificazione della struttura operativa e l’ottimizzazione dei costi di logistica con un risparmio di 300 milioni entro il 2018;
lo sviluppo e la crescita nei segmenti ad alto valore, in particolare il retail, il trading e la commercializzazione di gas liquefatto.

Il flusso di cassa operativo cumulato previsto per il periodo 2015-18 sarà pari a 3 milardi di euro.

Refining & Marketing
Per far fronte a uno scenario della raffinazione che si prevede strutturalmente debole nei prossimi 4 anni, Eni completerà il processo di trasformazione del segmento R&M, portando al break-even già dal 2015 il flusso di cassa operativo e l’EBIT adjusted, attraverso:

il completamento del processo di razionalizzazione e riconversione degli impianti in Italia e all’estero con un ulteriore riduzione del 20% della capacità di raffinazione che si aggiungerà al 30% già conseguito;
il continuo miglioramento dell’efficienza
lo sviluppo dell’attività di marketing e la razionalizzazione del portafoglio di attività in Italia e all’estero.

Complessivamente le azioni programmate consentiranno di ridurre il margine di break-even adjusted nella raffinazione a circa 3$/b a fine piano e di conseguire un flusso di cassa operativo complessivo delle attività R&M nel periodo 2015-18 pari a oltre 1,5 miliardi di euro.

Chimica
Eni conferma l’obiettivo di portare a pareggio l’Ebit adjusted nel 2016 facendo leva su:

- la riconversione dei siti critici;
- la rifocalizzazione su produzioni a più alto valore aggiunto e sullo sviluppo della chimica “verde”;
- l’internazionalizzazione del business anche grazie ad alleanze strategiche.

Strategia finanziaria
Il piano di investimenti, focalizzato su progetti a elevato valore e dai ritorni accelerati, prevede una spesa nel quadriennio pari a circa 48 miliardi di euro, in riduzione del 17% a parità di cambio rispetto al piano precedente. La metà degli investimenti non è stata ancora contrattualizzata, consentendo un elevato livello di flessibilità finanziaria qualora le condizioni di debolezza dello scenario dovessero persistere. In termini di costi operativi unitari Eni ha mantenuto nel 2014 il livello più basso dell’industria petrolifera, attestandosi a 8,3$/b, e prevede un’ulteriore riduzione del 7% rispetto al piano precedente.
Nell’arco di piano i costi generali e amministrativi cumulati saranno ridotti di circa 2 miliardi di euro.
Il flusso di cassa operativo nel biennio 2015-16 sarà in grado di finanziare integralmente gli investimenti considerando uno scenario di prezzi del petrolio medio di 63$/b. Nel biennio 2017-18 il flusso di cassa operativo crescerà del 40% per l’effetto combinato delle azioni industriali di sviluppo in E&P, della ristrutturazione dei business mid-downstream e dell’atteso miglioramento dello scenario con un prezzo medio del Brent previsto a 85$/b.
Un contributo sostanziale alla generazione di cassa proverrà dalle dismissioni programmate che saranno pari a 8 miliardi di euro, di cui il 70% circa nei primi due anni di piano. Circa il 50% riguarderà la cessione di partecipazioni in recenti scoperte esplorative nelle quali Eni, detenendo quote molto elevate, intende diluirsi pur mantenendo il ruolo di operatore (“dual exploration model”). La cessione delle quote azionarie residue in Snam e Galp rappresenterà circa il 25% mentre il restante 25% deriverà dalla cessone di asset maturi upstream e di attività non-core nel mid-downstream.
Il free cash flow cumulato nel 2015-18 è previsto superiore ai 16 miliardi di euro.
In conclusione, la trasformazione strategica delineata dal piano darà vita a un’Eni molto più solida, in grado di affrontare in modo sostenibile anche scenari di prezzo del petrolio in calo, continuando nello stesso tempo a creare valore.

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