Rispondendo alla convocazione della IV Commissione Consiliare del Comune di Venezia, il presidente AdSPMAS Fulvio Lino Di Blasio ha relazionato su alcuni punti della petizione che il Comitato waterfront ha indirizzato al Comune di Venezia sul tema del progetto di fattibilità tecnico economica relativo alla riqualificazione del waterfront portuale di Venezia e Chioggia, concentrandosi sulle aree veneziane
Venezia, 17 settembre 2024 – Il Presidente Di Blasio ha dichiarato: “Il progetto, finanziato dal MIT, risponde alla necessità di valorizzare e rigenerare le aree portuali di Venezia alla luce delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 103/2021 e vuole offrire risposte concrete alle richieste delle Forze dell’ordine, delle Amministrazioni operanti in porto e degli operatori portuali che necessitano di nuovi spazi da adibire a funzioni portuali per la loro attività. Gli interventi previsti offriranno anche la possibilità di riqualificare aree e margini urbani degradati, razionalizzando percorsi e spazi di sosta e definendo nuove dinamiche relazionali e funzionali tra porto e città”.
L’odierna Commissione consiliare giunge dopo una lunga fase partecipativa della progettazione che ha visto, nel corso dei primi cinque mesi dell’anno, l’organizzazione da parte di AdSPMAS di circa 50 incontri con istituzioni, concessionari, operatori, stakeholder, aziende e rappresentanti della società civile, al fine di condividere gli obiettivi del progetto e di raccogliere suggerimenti e richieste. La fase di ascolto ha consentito ai progettisti di sviluppare, muovendo da due scenari alternativi, un progetto di sintesi ottenuto applicando una metodologia scientifica consolidata a livello internazionale che utilizza una matrice di indicatori socio-economici e ambientali. Il progetto è in fase di completamento per poi proseguire con i successivi momenti di condivisione con i vari attori.
Le aree interessate sono quelle di San Basilio, Punta Santa Marta, Sant’Andrea e Scomenzera, tutte ricadenti nell’ambito di competenza pianificatoria dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.
“Ritengo indispensabile – ha aggiunto il presidente Di Blasio – in una città come Venezia, continuare ad ampliare il confronto già avviato con il Comune, gli operatori e la cittadinanza per una progettazione di aree portuali che tenga conto del pregiato contesto urbano e sociale in cui queste si inseriscono”.
Il progetto di fattibilità ha anche disegnato uno sviluppo temporale per fasi a partire dalle aree di San Basilio con interventi di breve (1-4 anni), medio (5-8 anni) e lungo termine (9 – 12 anni) su uno scenario temporale che potrà richiedere circa 10/15 anni.
Il progetto valorizza innanzitutto la funzione portuale della banchina lungo Canale della Giudecca in area San Basilio e Santa Marta prevedendo:
- La ridistribuzione degli ormeggi dedicati ai traffici marittimi passeggeri inserendo le imbarcazioni che non richiedono protezione doganale (crociere fluviali e yacht privati) verso il polo universitario e cittadino di San Basilio e specializzando le banchine per traghetti e yacht soggetti a regolamenti di sicurezza portuale (ISPS) verso punta Santa Marta. Questa specializzazione, unitamente alla ricollocazione della stazione passeggeri di San Basilio a Santa Marta, consentirebbe l’uso portuale della banchina senza alcuna recinzione;
- L’elettrificazione delle banchine;
- La sostituzione della recinzione doganale fissa con una struttura mobile da posizionare in presenza delle navi all’ormeggio.
A San Basilio è prevista l’apertura del fronte d’acqua, grazie anche all’introduzione di barriere mobili di security, con la demolizione del terminal passeggeri da ricollocarsi in area Punta Santa Marta e la realizzazione di nuovi spazi e strutture per la collettività quali attività ristorative, auditorium, installazioni artistiche, attrezzature sportive. La definitiva pedonalizzazione dell’area consentirà la creazione di zone verdi e spazi pubblici attrezzati. La sede della Guardia di Finanza verrà trasferita in Marittima lasciando ulteriore spazio al polo universitario e i posti auto esistenti saranno, in questa fase, ricollocati in area platea lavaggi. Questo ridisegno, che prevede l’eliminazione dei cancelli pedonali esistenti, consentirà una maggior permeabilità con il quartiere residenziale.
A Punta Santa Marta si assisterà a un riordino complessivo, in quanto il progetto prevede la realizzazione di: un nuovo landmark portuale, un edificio simbolo nel quale collocare la nuova stazione passeggeri, uffici delle forze dell’ordine, di AdSP e un luogo di ristorazione; una tettoia multifunzionale di protezione dalle intemperie e riparo all’ombra progettata anche come un “campo fotovoltaico”, in grado di generare energia elettrica per le imbarcazioni che attraccano nell’area, al di sotto della quale potranno trovare spazio diverse attività, come ristoranti, spazi direzionali e culturali, insieme a una moderna arena per spettacoli all’aperto; una struttura sportiva in uso per utenti portuali e residenti in prossimità alla chiesetta di Santa Marta, spazio pubblico attrezzato per il relax e per lo sport. È previsto lo spostamento degli attuali posti auto, che utilizzano le aree in maniera estensiva, verso Sant’Andrea/Marittima dove sarà realizzato un parcheggio in struttura.
L’area di Sant’Andrea e Scomenzera attualmente è largamente occupata da uno scalo ferroviario in uso a RFI per la movimentazione dei mezzi di manutenzione della Stazione di Venezia Santa Lucia e il deposito /ricovero materiale. L’opportunità di ricollocare tale scalo sull’altro fronte del canale in Marittima (ancora da studiare e sviluppare) consentirebbe di eliminare le attuali interferenze tra viabilità stradale ferroviaria e pedonale e di eliminare una forte cesura sul territorio, lasciando spazio alla valorizzazione delle aree liberate per l’inserimento di funzioni portuali più urbane (residenze per operatori portuali, uffici, strutture per la logistica e la cantieristica minore). La proposta progettuale, sulla base delle esigenze recepite nei molteplici incontri tenutisi con gli stakeholder, prevede un mix funzionale che arricchisce le funzioni portuali con servizi di prossimità, spazi ad uso collettivo e, in minima parte, residenze per anziani e laboratori per start up.
La banchina di Scomenzera vedrà la rimozione delle cavane fatiscenti; l’incremento di accosti e l’attrezzamento di tratti di banchina per una migliore operatività dei Vigili del Fuoco; l’inserimento di un nuovo pontile per le ambulanze in prossimità dell’attuale pontile ACTV dei vaporetti. Nel caso gli attuali concessionari che operano sulla banchina trovassero conveniente spostarsi in Marittima sarebbe possibile realizzare in prossimità della nuova sede della Capitaneria nuovi accosti per le imbarcazioni della CP e un tratto di banchina per il libero attracco e l’inserimento di un punto di carico/scarico urbano ad uso libero per i privati cittadini.