In Friuli Venezia Giulia al via l’iter della legge che disciplina l’esercizio della subacquea industriale

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Come la Regione Siciliana, la proposta è stata approvata dalla II Commissione consiliare friulana 

Via libera a maggioranza dalla II Commissione consiliare della Regione Friuli Venezia Giulia, presieduta da Markus Maurmair (Fratelli d’Italia), all’articolo 5 della proposta di legge 25 che disciplina l’esercizio delle attività della subacquea industriale 

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La proposta di legge, che porta la firma del consigliere della Lega, Giuseppe Ghersinich, si propone di adottare un corpus organico di norme che disciplinano la formazione dei sommozzatori e dei lavoratori subacquei in aree marittime Inshore e Offshore, garantendo così la qualità dei servizi offerti, lo svolgimento degli stessi in condizioni di sicurezza e la possibilità per i soggetti che conseguano in Friuli Venezia Giulia le qualifiche di vederle riconosciute nel mercato del lavoro.

Quella che nasce in questi giorni in Friuli è la stessa che in Italia ha regolamentato i tre percorsi formativi, tramite la 07/2016 della Regione Siciliana sui tre profili dei livelli Ishore (1 profilo) e Offshore (2 profili) come “Formazione Normata” dove il profilo relativo all’Operatore Tecnico Subacqueo rientra tra la formazione non normata in tutte le regioni italiane.

Chi è in possesso del solo titolo di OTS, regolarmente iscritto presso una Capitaneria di Porto in Italia, può accedere, infatti, al Repertorio dei Commercial Diver italiani previsto dalla legge 07/2016 solo se dimostra di avere certificate nel suo logbook personale un numero preciso di immersioni e attività  in acqua come previsto dall’allegato 1 del Decreto Presidenziale n. 31/2018, per i livelli Inshore e Offshore.

L’iscrizione al Repertorio dei Commercial Diver italiani ratifica la qualifica prevista dall’articolo 2 della Legge 07/2016 (Inshore – Top Up o  Saturazione) per operare fuori dall’ambito portuale, nel rispetto del Decreto Legislativo 81/08 sulla sicurezza sul lavoro, mentre le attività all’interno  delle aree portuali rimangono di esclusiva competenza degli OTS iscritti presso una Capitaneria di Porto in Italia. L’iscrizione al Repertorio dei Commercial Diver italiani ratifica inoltre la qualifica per operare sull’intero territorio comunitario, ai sensi della  direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2005, come riportato dalla Legge 07/2016. «Il Friuli Venezia Giulia ha circa 130 km di coste – ha ricordato il consigliere della Lega Ghersinich in apertura della seduta, illustrando brevemente  la proposta di legge – ma caratterizzate da tipiche peculiarità, quali quella della riviera triestina e quella della costa friuliana e gradese in cui sono  presenti due importanti lagune, quella di Marano e di Grado. Le attività subacquee costituiscono, quindi, un elemento di rilievo. Intendiamo avere  uno sguardo sul futuro dell’economia del mare e consentire ai nostri giovani di intraprendere una professione che dà e darà in futuro sempre più  posti di lavoro nella nostra regione».

Il consigliere ha infine evidenziato che «purtroppo, ad oggi sussiste una mancanza di normativa».

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