Abuja (Nigeria), 23 maggio 2016 – La società petrolifera italiana Eni ha confermato che questa mattina alcune delle sue infrastrutture in Nigeria sono state ancora una volta il bersaglio di un attacco di militanti locali.
La società ha confermato tramite e-mail che la pipeline Ogbaimbiri-Tebidaba e’ stata presa di mira da militanti in Nigeria. La produzione di circa 4.200 barili di petrolio è stata colpita dall’attacco,
che è stato il secondo sulle infrastrutture Eni in Nigeria in meno di una settimana . Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità degli attacchi e la società energetica italiana non ha offerto ulteriori informazioni.
Un gruppo che si autodefinisce” i vendicatori del delta del Niger” hanno gia’ attaccato ad inizo del mese di maggio la Chevron e Royal Dutch Shell. Il gruppo ha detto che sta conducendo la guerra sul settore energetico a causa del degrado ambientale e la corruzione nella regione.
Il Movimento per l’emancipazione del delta del Niger, un gruppo che siglo’ un cessate il fuoco raggiunto nel 2014 con il governo, ha detto di recente che ha condannato i nuovi attacchi sul delta del Niger. Ed ha preso le distanze dai ”Vendicatori del Niger” ribadendo che i nuovi attacchi non avevano nulla a che fare con le lotte regionali, ma erano invece uno strumento per fare pressione sul governo del presidente Muhammadu Buhari . Il gruppo ”Vendicatori del delta del Niger” in una dichiarazione di metà maggio hano detto che la regione del delta non suscita la necessaria attenzione dal presidente nigeriano.
”I rinnovati attacchi in Nigeria”, ha focalizzato un membro dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, giunge in un momento di recessione economica. Il settore petrolifero nel corso del primo trimestre dell’anno ha rappresentato circa il 10 per cento del prodotto interno lordo reale. Questo è leggermente inferiore rispetto al trimestre precedente, ma il 2,2 per cento in più rispetto all’ anno precedente. L’economia della nazione è comunque forte contrazione.