Baghdad, 31 agosto 2016 – La State Organization for Marketing of Oil (SOMO) ha inserito nella sua lista nera, tre petroliere coinvolte, a detta della Somo, nel trasporto di greggio dal Kurdistan, la regione semi-autonoma quando sono in corso colloqui tra le parti sulla condivisione dei ricavi o quote del petrolio.
Il Kurdistan sta esportando greggio in modo indipendente attraverso la Turchia dalla metà del 2015, dopo aver detto che Baghdad non rispettava la ripartizione degli introiti dell’ affare per trasferire il denaro sufficientel.
Baghdad, che esporta la maggior parte del suo petrolio dal Golfo, non esportava abbastanza greggio come prima dovuto al ”rubinetto” aperto del Mediterraneo.
La scorsa settimana SOMO ha inviato agli importatori partecipanti al mercato una lettera che ingiungeva ad alcune societa’ armatrici che non avrebbe più permesso alle navi ”Maran Centaurus” greca, ”Four Smile” e ”SN Olivia” italiane, di non entrare nei porti iracheni o esportare il suo greggio.
Baghdad ha inviato regolarmente tali lettere in passato. Si era astenuto dal farlo negli ultimi mesi in quanto si stavano preparando a nuovi colloqui sulla divisione dei profitti con il Kurdistan e aveva ripreso il trasporto greggio dai giacimenti di Kirkuk al Kurdistan del nord.
SOMO non ha ricevuto risposte immediate alla sua richiesta di commento dell’ultima lettera.
La regione semi-autonoma esporta circa 500.000 barili al giorno (bpd) del proprio greggio dal porto turco mediterraneo di Ceyhan. Le spedizioni di greggio da Baghdad in Kurdistan di Kirkuk, che ha riavviato all’inizio di questo mese, sono stati solo la metà rispetto precedente flusso fornito, e che si aggira a 180.000 barili al giorno.
Baghdad ha detto la scorsa settimana che potrebbe deviare il greggio Kirkuk all’Iran in camion, invece di inviarlo a Kurdistan via gasdotto se i colloqui di revenue-sharing dovessero naufragare.
La mossa potrebbe ulteriormente minare Kurdistan, i cui fondi sono stati indebolito dalla sua lotta contro i militanti stato islamico. le esportazioni di petrolio della regione non coprono le sue esigenze di bilancio.
Deviare il greggio per l’Iran potrebbe anche danneggiare l’unità del Kurdistan iracheno.
L’unico modo che SOMO puo’ trasportare il greggio con i camion per l’Iran e’ attraverso la regione curda al centro di Suleimaniya, controllata dal l’Unione Patriottica del Kurdistan, un rivale del Partito Democratico del Kurdistan del presidente curdo Masoud Barzani a Erbil.
“La mossa potrebbe creare una frattura tra i curdi, ma potrebbe costituire un precedente per altri partiti politici in Iraq per esigere il proprio greggio,” ha dichiarato una fonte del governo di Erbil ha detto.
L’invio di greggio in Iran comporterebbe anche costi di autotrasporto significativamente più elevati – stimati in fino a $ 20 al barile – rispetto all’invio di petrolio dalla conduttura verso il Mediterraneo, così come l’ ulteriore riduzione dei ricavi da esportazioni di petrolio.
Le tre navi inserite nella lista nera sono:
”SN Oliva” italiana della societa’ Scerni navigazione,costruita nel 2010, con una stazza di 70mila tonnellate e lunga 243 metri di lunghezza e 42 metri di larghezza;
”Four Smile” italiana della Premuda Shipping,costruita nel 2009, con una stazza di 81 mila tonnellate e lunga 274 metri e larga 48;
”Maran Centaurus” greca costruita nel 1995, con una stazza di 156 mila tonnellate e lunga 332 metri e larga 46.