Ashdod, 30 ottobre 2014 – Una società di costruzione cinese ha iniziato a lavorare su un nuovo porto del Mediterraneo in Israele, provocando un attacco alle banchine di Haifa lungo la costa dove i lavoratori si oppongono al nuovo concorso. Il governo di Israele, cercando di rompere il monopolio di due porti di proprietà statale Haifa e Ashdod attraverso i quali passano quasi tutte le esportazioni e le importazioni, ha recentemente approvato la creazione di porti privati adiacenti a quelli attuali. La mossa, si dice, porterà verso il basso il costo delle merci su tutta la linea. Una filiale della China Harbour Ingegneria Co ha in costruzione del porto per 3,3 miliardi di shekel (876 milioni dollari) in Ashdod, che dovrebbe essere completato nel 2020.L’ operatore del porto non è stato scelto e il contratto per Haifa è ancora da assegnare. I nuovi porti alla fine saranno in grado di ricevere le grandi navi portacontainer che al momento non possono attraccare in Israele. Il primo ministro Benjamin Netanyahu e ministri di alto livello si sono riuniti in una cerimonia inaugurale ad Ashdod, ed i lavoratori a Haifa hanno abbandonato i loro posti – per la seconda volta questo mese – lamentando che la nuova concorrenza avrebbe fatto danni al loro lavoro. Essi hanno chiesto al governo di raggiungere un accordo con i sindacati su eventuali movimenti. “Hai dei diritti”, ha detto Netanyahu dei lavoratori portuali in un discorso. “Ma otto milioni di cittadini israeliani hanno diritti -. Il diritto di avere competitivita’, efficienza, servizi portuali moderni”, Netanyahu ha detto che il progetto è stato una “ulteriore espressione dei legami tra Israele e la Cina”. I sindacati portuali in Israele sono noti per le frequenti interruzioni di lavoro che arrecano danno alla collettivita’ e un tribunale del lavoro di solito ordina ai lavoratori di riprendere il proprio lavoro in un giorno. Il Ministero delle Finanze ha anche annunciato un piano di privatizzazione di tre anni per le imprese di proprietà statale che prevede la vendita di fuori al porto di Ashdod nel 2015 e nel porto di Haifa nel 2016.