L’empowerment femminile nel settore marittimo al centro della “Win Big Mediterranean Conference”

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Il 26 marzo 2025, a Roma si è tenuta la prima giornata del Win Big Mediterranean Event, inaugurato con la  Win-Big Conference Day, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio

Un ricco programma di keynote speech, tavole rotonde e dialoghi interattivi da parte di stakeholder pubblici e privati europei e nazionali

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Moderata da Alessandra Migliaccio, giornalista di Bloomberg, la mattina ha avuto inizio con i saluti  istituzionali di Mario Mattioli, Presidente della Federazione del Mare, Amm. Nicola Carlone, Comandante  Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, C.Amm Stefano Barbieri, in rappresentanza  del Capo di Stato Maggiore della Marina, Amm. Enrico Credendino, Amm. Pierpaolo Ribuffo, Capo del  Dipartimento per le Politiche del mare, Fabrizio Spada, Vice Direttore dell’ufficio Italiano de Parlamento  europeo. Non potendo intervenire di persona, Costas Kadis, Commissario europeo per la Pesca e gli Oceani,  ha inviato un video nel quale ha sottolineato che il raggiungimento della Gender Equality richiede non solo il  riconoscimento del ruolo delle donne in tutti i settori, ma anche la loro promozione a ruoli decisionali. Per  migliorare i ruoli e aumentare la visibilità delle donne nelle politiche marittime, la raccolta dei dati è  essenziale. Il progetto WIN-BIG sta raccogliendo informazioni su rappresentazione di genere e disuguaglianze  che le donne affrontano nell’entrare a far parte di lavori blu e far avanzare la loro carriera. Nel Panel 1 WIN–BIG Status of the project and preliminary results (survey & gender status in BuE), Felix  Leinemann, Capo dell’Unità della DG MARE Blue economy, Aquaculture & Maritime Spatial Planning, Helena  Vieira, Coordinatore del WIN-BIG Project, e Laurence Martin, Segretario Generale della Federazione del  Mare, hanno illustrato i primi risultati del progetto WIN-BIG con il quale si intende aprile la strada  all’inclusione di genere nei settori marino e marittimo. Dal panel è emerso che non è solo una “questione  femminile”, è una responsabilità collettiva. Dobbiamo andare oltre le parole e passare all’azione: sviluppare  competenze, promuovere l’inclusione e garantire l’accesso alle opportunità. Il futuro del settore dipende da  questo. Il prossimo passo sarà quello di incoraggiare la partecipazione delle donne a ruoli tecnici e decisionali,  ampliare la formazione e lo sviluppo di capacità su misura per le donne, facilitare l’accesso ai finanziamenti e  alle risorse per guidare la decarbonizzazione e l’innovazione.

Il Panel 2, Love for the oceans: Experience from Women’s Eyes, è stata l’occasione per tre donne pioniere nei  settori dello shipping, della difesa del mare e della vela agonistica di raccontare le loro esperienze. Dopo aver  mostrato il video del varo laterale della nave Thun Equality, Karin Orsel, Presidente European Shipowners  (ECSA,) ha sottolineato che diversità, uguaglianza di genere e inclusività sono fondamentali per fornire un  futuro sostenibile all’industria marittima globale e che occorre impegnarsi per aumentare la percentuale di  donne che lavorano a terra e a bordo delle navi. Fare la differenza inizia intensificando e contribuendo a un  cambiamento per un futuro migliore per tutti noi. Melissa Maselli, Stato Maggiore Marina Militare, in merito alle operazioni subacquee ha presentato quanto la Marina Militare sta facendo per ampliare l’attuale contesto  ed immaginare scenari futuri che possano supportare la cooperazione internazionale per la sicurezza  marittima, mantenendo al contempo un approccio proattivo per proteggere gli interessi economici nazionali. Margherita Porro, membro del team femminile di Luna Rossa Prada Pirelli, dopo aver mostrato il video della  vittoria di Luna Rossa nella regata della prima Coppa America al femminile ha ricordato che il suo amore per  il mare negli anni si è trasformato in una grande passione e quindi in una professione, affermandosi come una  delle migliori veliste e timoniere italiane. Margherita ha poi affermato che la vela, oltre ad essere uno degli  sport più sostenibili e rispettosi dell’ambiente e della salvaguardia degli oceani, è una delle discipline sportive  più inclusive, capace di azzerare le discriminazioni di genere, esaltando unicamente il valore sportivo degli  atleti.

Durante il Panel 3 Leveraging Women in BuE – Initiatives promoting Women’s inclusion, career opportunities,  and gender aspect, moderato da Laurence Martin, Segretario Generale della FdM, si è parlato di azioni  concrete e politiche per una effettiva inclusione delle donne nel mondo dell’industria in generale e della blue  economy in particolare. Milena Messori, Capo dell’ufficio di Roma European Investment Bank Rome Office,

Elsa Tudal, Direttrice degli affari europei ed internazionali del Ministero francese per la transizione ecologica,  la biodiversità del mare e la pesca, Anna Dorangricchia, Responsabile del progetto Uguaglianza di genere,  Divisione Affari sociali e civili, dell’Unione per il Mediterraneo, hanno parlato delle loro storie di successo che  testimoniano come l’emancipazione delle donne non è solo un imperativo morale, ma anche una  fondamentale opportunità economica. Le donne portano prospettive diverse e soluzioni innovative alle  industrie marine, che vanno dalla pesca all’energia oceanica rinnovabile. Tuttavia, spesso si trovano ad  affrontare barriere sistemiche, tra cui un accesso limitato al capitale, alla formazione e alle reti di mercato,  sfide che richiedono interventi mirati. Incoraggiare la partecipazione femminile non solo promuove  l’uguaglianza di genere, ma sblocca anche il potenziale inutilizzato in campi emergenti come la biotecnologia  oceanica e l’ecoturismo. Per raggiungere questo obiettivo, riforme politiche, programmi di tutoraggio e  incentivi finanziari sono fondamentali per livellare il campo di gioco e dare potere alle donne per guidare e  innovare all’interno dell’economia blu.

Hanno raccontato storie di successo di donne provenienti da tutta Europa e dal Nord Africa, le coordinatrici di altri progetti europei che in questo momento sono in corso e che coinvolgono i paesi membri della  Westmed Maritime Cluster Alliance: Patrizia Grifoni, Coordinatore del progetto europeo WINBLUE, Lidia  Rossi, coordinatore del progetto europeo CallmeBLUE, Emna Sohlobji, Presidente del Cluster Marittimo  Tunisino, Nesrine Ziad, Senior Officer del Cluster Marittimo Algerino;

Il Panel 4 Women in science, research, innovation in BuE emergent sectors, a space of opportunitie è stato  moderato da Annamaria La Civita, Direttore Generale di Assonave, che ha evidenziato che l’inclusione e la  partecipazione femminile sono tra i fattori chiave per la competitività e l’attrattività del settore marittimo. È  stato affrontato il tema delle opportunità per le donne nella scienza, nella ricerca, nell’innovazione e nei  settori emergenti del blue economy con le testimonianze di Maria Cristina Pedicchio, Presidente APRE, Chiara  Petrioli, Foundatrice e CEO WSENSE, Pierpaolo Campostrini, Direttore generale di CORILA- Consorzio per il  coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia, Barbara Amerio, CEO – CSR manager  Amer Yachts, Leonardo Manzari, National Hub Italy WestMED; Marta Pascual, Spanish National Hub  Westmed. È chiaramente emerso che l’innovazione e la sostenibilità nella blue economy necessitano di forti  sistemi di ricerca e conoscenza e che per sbloccare nuove opportunità, occorre investire sulle donne,  sostenere i ricercatori e creare un settore più inclusivo: il divario di genere aumenta con l’avanzare della  carriera: solo il 13-24% delle posizioni senior nel campo delle scienze marine è occupato da donne. La nautica  da diporto e la tecnologia marittima si stanno evolvendo: stanno emergendo nuove opportunità per i giovani  professionisti per rimodellare il settore. L’equilibrio di genere favorisce migliori risultati in materia di  conservazione marina: l’inclusione è fondamentale per una gestione sostenibile degli oceani. Le donne sono  pioniere nel campo delle scienze marine, della digitalizzazione e della sostenibilità, ma dobbiamo continuare  a investire, sostenere e responsabilizzare la prossima generazione!

Nella sessione conclusiva, il Presidente Mario Mattioli ha manifestato grande apprezzamento per la giornata  e per gli interessanti argomenti illustrati, sottolineando che è importante aumentare la presenza femminile  migliorando al contempo il welfare per le famiglie nell’assistenza ai figli (scuole con orari più lunghi…) “No  quote rosa ma competenze…”. Al tavolo, in rappresentanza del cluster marittimo italiano le direttrici delle  associazioni aderenti alla Federazione del Mare. Oltre ad Annamaria La Civita, Dir. Gen. Assonave, Silvia  Migliorini, Assogasliquidi, ha sottolineato come per la sua associazione, che rappresenta tutte le imprese  impegnate nella filiera dei gas liquefatti (GPL e GNL), non sia una novità avere una direttrice donna e che la  Blue economy ha un’importanza sempre più strategica per la transizione energetica e la decarbonizzazione.  Tiziana Murgia, ha ricordato che le attività portuali impiegano ancora poche lavoratrici con l’eccezione delle  Adsp e che Assoporti da tempo monitora l’andamento del lavoro e con il gruppo disuguaglianze delle Adsp realizza documenti importanti, come le recenti linee guida per una comunicazione inclusiva per sensibilizzare  tutte le persone sull’argomento. Le nostre attività sono state molto apprezzate anche perché siamo i primi ad  aver fatto questo lavoro. Laurence Martin ha portato anche il saluto di Costanza Musso, Presidente di WISTA  Ital. Helena Vieira, coordinatrice di WIN Big, ha chiuso i lavori dando appuntamento alla Conferenza finale  che si terrà nella primavera 2026, dopo gli altri due Eventi su Atlantico e Mare del Nord/Mar Baltico.

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