italiana, ha sottolineato che ”l’incremento degli introiti derivanti dai riscatti siano un buon business per la pirateria, incoraggiandola ad aumentare il numero dei sequestri”.
”Ora -spiega l’ Ammiraglio- ci sono i monsoni e quindi gli attacchi sono diminuiti, ma riprenderanno quando le condizioni del mare torneranno ad essere buone”. Restano a contrastare il fenomeno le navi militari Nato e Ue dislocate appositamente nell’area. Per quanto riguarda la Marina Militare italiana l’Ammiraglio Mantelli ha assicurato che e’ pronta ”ad imbarcare i
propri fucilieri sui mercantili quando ci sarà la copertura legale”. Tuttavia, “la zona di mare da controllare è molto ampia e ci vorrebbero parecchi mezzi per farlo in modo capillare, senza contare che per intervenire con la forza ci vuole l’evidenza del reato, non basta il sospetto”.
Sulle due navi italiane da mesi nelle mani dei pirati ( la petroliera ‘Savina Caylyn’ sequestrata l’8 febbraio e la nave cargo ‘Rosalia D’Amato” sequestrata il 21 aprile) l’Ammiraglio ha poi rassicurato che sono continuamente monitorate dalla nave da guerra Doria, con a bordo 300 uomini e donne. ”Gli ostaggi stanno vivendo una situazione difficile e noi cerchiamo di salvaguardarli da ritorsioni” ha concluso.
Intanto anche il comparto della security privata si sta organizzando per operazioni di scorta ai convogli commerciali in mare. La prima nave adibita a tale scopo sara’ l’ex pattugliatore della marina militare svedese Skredsvik , attualmente presso i cantieri navali Palumbo a Malta, in attesa della necessaria trasformazione,per conto di una societa’ francese.