La Commissione presenta i progetti infrastrutturali chiave per integrare i mercati europei dell’energia e diversificare le fonti

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Bruxelles, le 18 novembre 2015 – La Commissione europea adotta l’elenco dei 195 progetti infrastrutturali chiave nel settore dell’energia che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi dell’UE sul fronte dell’energia e del clima e che sono determinanti per la realizzazione dell’Unione dell’energia.

La Commissione europea oggi ha adottato l’elenco dei 195 progetti infrastrutturali chiave nel settore dell’energia che contribuiranno al conseguimento degli obiettivi dell’Europa sul fronte dell’energia e del clima e che sono determinanti per la realizzazione dell’Unione dell’energia. Grazie a questi progetti — noti come progetti di interesse comune (PIC) — potremo gradualmente costruire l’Unione dell’energia integrando i mercati europei del settore e diversificando le fonti e le rotte; i progetti contribuiranno poi a porre fine all’isolamento energetico che caratterizza alcuni Stati membri e favoriranno la penetrazione delle rinnovabili nella rete, riducendo le emissioni di biossido di carbonio. Oltre a beneficiare di procedure di autorizzazione accelerate e di migliori condizioni normative, i progetti di interesse comune possono essere ammessi a fruire del sostegno finanziario erogato tramite il meccanismo per collegare l’Europa (CEF). Questo strumento dispone di un bilancio di 5,35 miliardi di euro da destinare alle infrastrutture energetiche transeuropee nel periodo 2014-2020 per aiutare i progetti di interesse comune a essere realizzati in fretta e ad attrarre investitori.

Miguel Arias Cañete, Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia, ha dichiarato: “Perché l’energia possa circolare liberamente in Europa è indispensabile poter contare su infrastrutture moderne e affidabili. Questi progetti ci aiuteranno a integrare i mercati dell’energia, a diversificare le fonti e le rotte e a porre fine all’isolamento energetico che caratterizza alcuni Stati membri. Favoriranno inoltre la penetrazione delle rinnovabili nella rete, abbattendo le emissioni di biossido di carbonio. La trasformazione del sistema energetico dell’Europa richiede investimenti in infrastrutture strategiche del valore di miliardi di euro. L’elenco dei progetti adottato oggi contribuirà a garantire che le risorse di cui disponiamo servano allo scopo: assicurare agli europei un’energia pulita e a prezzi ragionevoli.”

L’elenco odierno è l’aggiornamento dell’elenco di progetti di interesse comune adottato nell’ottobre 2013. Dei progetti che vi figurano, 108 riguardano l’energia elettrica, 77 il gas, 7 il petrolio e 3 le reti intelligenti: l’equilibrio tra i progetti nei settori dell’energia elettrica e del gas è stato raggiunto anche grazie all’individuazione di chiare priorità in ambito regionale.

Numerosi sono i vantaggi di cui beneficeranno i progetti:

  • maggiore trasparenza e migliore consultazione pubblica;
  • procedure accelerate di rilascio delle autorizzazioni (della durata massima di tre anni e mezzo);
  • valutazione ambientale migliore, più rapida e più snella;
  • un’unica autorità nazionale competente in veste di sportello unico per le procedure di rilascio delle autorizzazioni;
  • migliore trattamento normativo grazie a una ripartizione dei costi in base ai benefici netti, e incentivi normativi;
  • possibilità di ricevere assistenza finanziaria nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa, sotto forma di sovvenzioni e strumenti finanziari innovativi.

Per essere incluso nell’elenco, un progetto deve dimostrare di offrire vantaggi significativi ad almeno due Stati membri, contribuire all’integrazione del mercato e a una maggiore concorrenza, migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento e ridurre le emissioni di CO2.

In linea di principio le infrastrutture energetiche dovrebbero essere finanziate dal mercato e dalle bollette degli utenti, ma in previsione dei colossali investimenti che questa strategia richiede l’UE ha istituito alcuni fondi, come il meccanismo per collegare l’Europa (CEF) e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che contribuiranno a mobilitare i capitali necessari. A titolo del CEF nel 2014 e nel 2015 sono stati assegnati 797 milioni di euro al cofinanziamento di studi e lavori di costruzione che contribuiscono alla realizzazione dei progetti di interesse comune.

Dal 2013, anno di adozione del primo elenco di PIC, 13 progetti sono stati completati o saranno messi in servizio entro la fine del 2015; altri 62 dovrebbero essere completati entro la fine del 2017.

Molti di questi progetti hanno potuto tradursi in realtà grazie al ruolo determinante svolto dalla Commissione che, agendo a livello politico, ha favorito il nascere di un accordo tra due paesi sulla via da seguire oppure ha fornito sostegno tecnico e/o finanziario ai progetti.

L’elenco dei PIC è aggiornato ogni due anni allo scopo di includervi nuovi progetti utili ed eliminare quelli obsoleti.

Contesto

L’ingente fabbisogno di investimenti nelle infrastrutture energetiche è alla base del regolamento proposto nel 2011 sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee (orientamenti TEN-E). Tali orientamenti istituiscono un quadro strategico per la visione di lungo periodo nel settore delle infrastrutture energetiche dell’UE e introducono il concetto di “progetto di interesse comune”. Essi stabiliscono nove corridoi prioritari per le infrastrutture strategiche nei settori dell’energia elettrica, del gas e del petrolio e tre aree prioritarie di rilevanza unionale per infrastrutture quali le autostrade elettriche, le reti intelligenti e le reti di trasporto del biossido di carbonio.

La Commissione ha approvato l’elenco definitivo dei progetti di interesse comune in esito a un accurato processo di individuazione e valutazione condotto dai gruppi regionali che sono stati istituiti a norma del regolamento TEN-E. I gruppi regionali sono composti da rappresentanti degli Stati membri, della rete europea di gestori dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica e del gas (ENTSO-E e ENTSO-G), dei gestori nazionali dei sistemi di trasmissione/trasporto e dei promotori di progetti, delle autorità nazionali di regolamentazione e dell’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER). Si è tenuto conto anche dei risultati della consultazione pubblica. Gli elenchi regionali devono infine essere adottati dal cosiddetto organo decisionale, costituito da funzionari di alto livello degli Stati membri e della Commissione, prima che la Commissione possa adottare formalmente, mediante la procedura degli atti delegati, l’elenco unionale dei progetti di interesse comune.

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