Crescita resiliente in mezzo a maggiore incertezza
Bruxelles, 15 luglio 2018 – La Commissione europea ha pubblicato oggi la sua previsione economica provvisoria per l’estate 2018. Copre gli anni 2018 e 2019 e include dati sulla crescita del prodotto interno lordo (PIL) e sull’inflazione per tutti i 28 Stati membri dell’UE.
Secondo le previsioni della Commissione, la crescita dovrebbe rimanere forte nel 2018 e nel 2019, al 2,1% quest’anno e al 2% l’anno prossimo sia nell’UE che nell’area dell’euro. Tuttavia, dopo cinque trimestri consecutivi di vigorosa espansione, la dinamica economica si è moderata nella prima metà del 2018 e ora è fissata a 0,2 punti percentuali in meno sia nell’UE che nell’area dell’euro rispetto a quanto previsto in primavera.
Si prevede che la dinamica della crescita si rafforzi leggermente nella seconda metà di quest’anno, poiché le condizioni del mercato del lavoro migliorano, il debito delle famiglie diminuisce, la fiducia dei consumatori rimane elevata e la politica monetaria rimane favorevole.
Secondo le previsioni della Commissione, i fondamentali rimangono solidi, ma la crescita è moderata. Le condizioni fondamentali per una crescita economica sostenuta nell’UE e nell’area dell’euro rimangono in vigore. La moderazione dei tassi di crescita è in parte il risultato di fattori temporanei, ma anche le crescenti tensioni commerciali, l’aumento dei prezzi del petrolio e l’incertezza politica in alcuni Stati membri potrebbero aver avuto un ruolo.
A livello globale, la crescita rimane solida ma i tassi stanno diventando più differenziati tra paesi e regioni.
A causa dell’aumento dei prezzi del petrolio dalla primavera, l’inflazione quest’anno è prevista in media all’1,9% nell’UE e all’1,7% nell’area dell’euro. Ciò rappresenta un aumento di 0,2 punti percentuali in entrambe le aree dalla primavera. Le previsioni per il 2019 sono state aumentate di 0,1 punti percentuali per l’area dell’euro all’1,7%, ma rimangono invariate all’1,8% per l’UE.
Mentre la recente performance economica forte ha dimostrato di essere resiliente, la previsione rimane suscettibile a significativi rischi al ribasso, che sono aumentati dalla primavera.
La previsione di base non presuppone un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali. Se le tensioni dovessero aumentare, tuttavia, avrebbero un impatto negativo sugli scambi e sugli investimenti e ridurrebbe il benessere in tutti i paesi coinvolti. Altri rischi includono il potenziale di volatilità dei mercati finanziari legato, tra l’altro, ai rischi geopolitici.