L’obbiettivo della comunità internazionale deve essere quello di salvaguardare il diritto, la libertà della navigazione, la prosperità del commercio e, soprattutto, la sicurezza e l’incolumità delle donne e degli uomini che fanno parte degli equipaggi
Assarmatori, ribadendo la preoccupazione per i pericoli che incombono sulla navigazione nel Mar Rosso, e per i ripetuti attacchi alle navi mercantili, esprime tutto il suo apprezzamento per la scelta del Governo italiano di inviare nell’area critica la fregata “Virginio Fasan”, così come annunciato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto al termine della riunione con il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin
Roma, 20 dicembre 2023 - Le interlocuzioni fra l’Associazione, il Governo e i vertici della Marina Militare sono state frequenti in questi giorni così difficili e hanno portato a questo primo importante risultato operativo.
“La situazione nel Mar Rosso è ad altissimo rischio e richiede alla comunità internazionale uno sforzo coeso e la massima attenzione – afferma il Presidente di Assarmatori, Stefano Messina – La priorità è rappresentata dalla necessità di garantire la sicurezza dei nostri equipaggi, che svolgono un lavoro prezioso, insostituibile, complesso e spesso sottovalutato dall’opinione pubblica. L’invio della “Virginio Fasan” nel Mar Rosso, e quindi la partecipazione dell’Italia alla task force internazionale, rappresenta un segnale importantissimo. L’armamento italiano, che da sempre può giovarsi di un ottimo rapporto di collaborazione con la Marina Militare, conta da oggi su una fondamentale protezione; le continue esercitazioni anti-pirateria e il dialogo costante fra i vertici militari e le compagnie di navigazione rappresentano un patrimonio di valore inestimabile in un momento di grande emergenza come quello attuale”.
Assarmatori sottolinea come gli attacchi alle navi mercantili si stiano verificando in un’area dall’altissimo peso strategico per gli scambi commerciali globali e in particolare per l’Europa. Dal Canale di Suez transita circa il 12% del traffico marittimo mondiale, lo scorso anno la via d’acqua egiziana è stata utilizzata da oltre 23 mila navi, da qui passa il 40% dell’import-export italiano per un valore di oltre 80 miliardi di euro e nel 2023 è stato registrato il record storico di transiti in un giorno, con 107 unità nelle due direttrici. “Qualsiasi minaccia alla sicurezza in quest’area – conclude Stefano Messina – è fattore destabilizzante per il commercio globale e in particolare per quello del nostro Paese”.