LA PIRATERIA NAVALE SOMALA AL CENTRO DELL’ATTENZIONE INTERNAZIONALE

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DUBAI – Le operazioni militari, legali e finanziarie non bastano piu’: per sconfiggere la pirateria che infesta i mari al largo del Corno d’Africa occorre intervenire alla radice della causa, ovvero sull’instabilita’ della Somalia. Lo ha dichirato il ministro degli esteri del governo di transizione della Somalia, Mohammed Abdulahi Asharq, all’inizio della conferenza internazionale per la lotta alla pirateria marittima  svoltosi a Dubai.

La Somalia dalla quale provengono i circa 1.500 pirati che nel solo 2010 hanno catturato quasi 1.200 marinai, 53 imbarcazioni e che ad oggi tengono prigionieri almeno 600 ostaggi, e’ ”stata abbondanata dalla comunita’ internazionale”, ha denunciato il ministro, sottolineando che inoltre che il paese e’ esso stesso ”vittima del fenomeno, che diventa sempre piu’ globale e sofisticato”.

”Le capacita’ dei pirati continuano a crescere cosi’ come il loro raggio di azione che arriva fino a 200 miglia dalla costa, rendendo necessario scortare le navi, e aumentando il costo della merce che entra il Somalia, Paese gia’ economicamente vulnerabile” ha ricordato Ashraq che si e’ anche espresso contro il pagamento dei riscatti. ”Non fa che aggravare il problema – ha affermato – istituzionalizzando la pratica del sequestro per profitto”.

 

Gli Emirati Arabi Uniti (Eau) hanno annunciato che doneranno 1,4 milioni di dollari al fondo internazionale per la lotta alla pirateria marittima. Lo ha anticipato il ministro degli affari esteri Abdulla bin Zayed al Nahyan a poche ore dall’inizio della conferenza ”Sfida globale, risposta regionale: definire un approccio comune alla pirateria marittima” .

All’evento hanno partecipato circa 50 tra ministri degli affari esteri ed esponenti di spicco di governi mondiali, tra i quali il sottosegretario Stefania Craxi. Durante la due giorni di lavori e’ stati ufficialmente annunciato il contributo emiratino, in occasione della Conferenza dei donatori presieduta da Onu ed Eau volta proprio a raccogliere fondi per le casse dello strumento finanziario creato per sostenere progetti per la lotta alla pirateria.

Nonostante gli sforzi internazionali gli attacchi dei pirati somali oltre il Golfo di Aden non sembrano tuttavia diminuire. Tra il 2009 ad oggi sono state almeno otto le navi italiane attaccate o sequestrate dai pirati.

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