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L’Aia, 29 agosto 2014 – La Somalia ha ripreso la sua disputa sui confini marittimi con il Kenya al tribunale superiore delle Nazioni Unite, che potrebbe decidere il destino di enormi riserve di petrolio e gas al largo dell’Africa orientale.
La controversia è stata latente per anni, mantenendo gli investitori stranieri lontano da quell’area a causa della mancanza di chiarezza giuridica su chi possiede le potenziali riserve di petrolio e gas offshore.
Il governo internazionale a Mogadiscio sta cercando di recuperare autorità sulle acque territoriali della Somalia, compresa l’area confinante con il Kenya che è potenzialmente ricco di giacimenti di petrolio e di gas.
Il Kenya, che ha avuto le truppe nel sud della Somalia dal 2011, prima come una forza d’invasione e poi come parte di una forza di pace dell’Unione Africana, rivendica un triangolo d’acqua che si estende per più di 100.000 chilometri quadrati (40.000 miglia quadrate) che anche Mogadiscio reclama.
Nairobi si è già aggiudicata contratti di esplorazione alle imprese internazionali, nonostante l’incertezza giuridica.
“La Somalia chiede alla Corte ‘di determinare, sulla base del diritto internazionale, il corso completo del confine marittimo unico dividere tutte le zone marittime di competenza di Somalia e in Kenya nell’Oceano Indiano’,” ha dichiarato in un comunicato la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ).
La Somalia, che si trova a nord del Kenya, vuole allungare il confine marittimo, per continuare lungo la linea della frontiera terrestre, a sud-est.
Il Kenya però vuole che il confine marittimo vada sulla linea retta est, dandogli un territorio più del mare.
Entrambi i paesi hanno riconosciuto la competenza del tribunale, la Corte Internazionale di Giustizia ha detto, un prerequisito per continuare la disputa legale.
“Trattative diplomatiche, ed i rispettivi punti di vista sono stati pienamente discussi, non sono riusciti a risolvere il disaccordo”.
La grande presenza militare del Kenya in Somalia è parte dell’Unione della forza africana a sostegno del fragile governo di quel paese.
Casi simili, alla corte dell’Aja, possono richiedere anni.
Fondata nel 1945, la Corte Internazionale di Giustizia è più il alto organo giudiziario delle Nazioni Unite e l’unico dei cinque principali organi delle Nazioni Unite che non si trovano a New York.
