L’unità e la stabilizzazione della Libia rimangono un obiettivo prioritario per l’Italia.
Convocato e co-presieduto dal Segretario di Stato Kerry e dal Ministro Gentiloni, l’appuntamento di Vienna riunisce i Paesi del “formato di Roma” (membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, alcuni Paesi europei e della regione, Organizzazioni Internazionali e Regionali), allargato a Malta, Ciad, Niger e Sudan.
La novità qualificante è rappresentata dalla partecipazione del Premier Al Serraj e di membri del Consiglio Presidenziale/Governo di Accordo Nazionale, a concreta testimonianza dei progressi, anche se ancora fragili, compiuti dal dialogo politico libico in questi mesi. Al Serraj potrà così raccogliere un importante messaggio di sostegno internazionale alla sua azione e presentare alcune prime decisioni, come il decreto per la formazione della Guardia Presidenziale e il provvedimento per la creazione di un comando operativo congiunto per la lotta a Daesh.
Da parte italiana, la riunione di Vienna è stata preparata, in coordinamento con gli Stati Uniti, da una serie di contatti telefonici del Ministro Gentiloni con gli interlocutori libici e con diversi partecipanti tra cui i Ministri Ayrault, Hammond, Steinmeier, Lavrov, Al Jubeir, l’Alto Rappresentante Mogherini, il Rappresentante Speciale ONU Kobler e lo stesso Segretario Kerry, oltre che durante la visita del Ministro a Tunisi del 9 maggio. Incontri preparatori si sono tenuti anche con l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti.