Tripoli, 26 luglio 2016 – Le forze fedeli al governo parallelo della Libia hanno minacciato di bombardare le petroliere che si avvicinano alle coste senza autorizzazione delle autorità nell’est del Paese nordafricano.
“Non possiamo permettere che il petrolio libico sia esportato, se non attraverso la Compagnia Petrolifera Nazionale (Noc) a Bengasi”, ha dichiarato il generale Abdulrazzaq al Nadhouri, capo di stato maggiore delle forze fedeli al governo rivale, con sede nella città orientale di Tobruk. “Prenderemo di mira ogni imbarcazione che si avvicina alla costa libica senza preventiva autorizzazione del Noc a Bengasi”, ha spiegato alla France Presse. Il petrolio è la principale risorsa naturale libica, con riserve stimate in 48 miliardi di barili, le più importanti in Africa. Ma la produzione è stata duramente colpita sulla scia della rivolta del 2011 che ha portato alla destituzione di Muammar Gheddafi. Come molte istituzioni, la compagnia petrolifera nazionale è stata divisa in due vista la presenza di altrettanti governi rivali.