LIFE OASIS: IL PROGETTO PER PROTEGGERE LE TARTARUGHE MARINE DALLA “PESCA FANTASMA”

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La Stazione Zoologica Anton Dohrn è partner dell’iniziativa europea che punta a salvaguardare la biodiversità marina riducendo il rischio intrappolamento che deriva da attrezzi da pesca abbandonati o smarriti

Salvare le tartarughe marine dal pericolo di restare intrappolate in attrezzi da pesca abbandonati o smarriti e rifiuti di plastica

 

Napoli, 19 Febbraio 2025 – E’ questo uno degli obiettivi LIFE OASIS, una nuova iniziativa europea che vede, tra i partner internazionali, la Stazione Zoologica Anton Dohrn. Il progetto, che durerà cinque anni, punta a mitigare gli impatti negativi della pesca e dei rifiuti marini sulla biodiversità del Mediterraneo, con particolare attenzione alle tartarughe Caretta caretta.

Il Mediterraneo, in particolare, area vitale per la biodiversità e l’attività marittima, affronta una sfida importante: ogni anno, molte tartarughe marine possono rimanere intrappolate in attrezzature da pesca perse o abbandonate (LAF). Se lasciati incustoditi, infatti, strumenti come reti, lenze, nasse lasciate in mare si trasformano in trappole mortali e possono continuare a catturare pesci e altre specie per mesi o addirittura anni, un fenomeno noto come “pesca fantasma”.

In particolare, LIFE OASIS svilupperà di un modello intelligente di aFAD (intelligent anchored Fish Aggregating Device) cioè di dispositivi ancorati sul fondale marino che sono usati per pescare in modo controllato e sostenibile. Gli strumenti saranno dotati di sensori avanzati per monitorare l’ecosistema circostante e raccogliere dati sulla presenza di pesci e specie protette come le tartarughe marine. Verrà, inoltre, realizzata una mappatura degli attrezzi da pesca abbandonati, persi o scartati.

LIFE OASIS (Mitigating the negative interactions of protected species with marine litter and pelagic fisheries of the Mediterranean) è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma LIFE (GA n. 101148343 – LIFE23-NAT-ES-LIFEOASIS). Coordinato da Alnitak Research Institute (una ONG spagnola), vede la collaborazione di prestigiosi partner, tra cui il Consiglio superiore delle ricerche scientifiche spagnolo (CSIC) e, fra quelli italiani, l’Università di Pisa, la Stazione Zoologica Anton Dhorn e l’Associazione Filicudi Wildlife Conservation.

Sandra Hochscheid, ricercatrice della Stazione Zoologica Anton Dohrn e responsabile scientifico del progetto LIFE Turtlenest, ha dichiarato: “La conservazione delle tartarughe marine nel Mediterraneo richiede un approccio collaborativo e innovativo. LIFE OASIS rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro la pesca fantasma, un pericolo concreto per la biodiversità marina e per la sostenibilità del settore della pesca. Integrando scienza, tecnologia e con il coinvolgimento diretto dei pescatori, possiamo sviluppare soluzioni efficaci per proteggere le tartarughe e garantire un equilibrio tra attività umane e tutela dell’ecosistema. Questo progetto rafforza l’impegno internazionale per la salvaguardia della biodiversità mediterranea.”

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