Litorale del Miglio d’Oro – 1 anno di intenso e capillare monitoraggio ambientale della Guardia Costiera di Torre del Greco a servizio dei territori e della collettività

torre del greco incidente

Torre del Greco, 30 dicembre 2015 – Si chiude un anno di intensa attività a salvaguardia del patrimonio ambientale ed ecosistemico costiero avviata da gennaio scorso da parte della Capitaneria di porto di Torre del Greco lungo l’intera fascia marino/costiera dei Comuni di Ercolano, Portici e Torre del Greco al fine di individuare, prevenire, e reprimere qualsivoglia forma di abusivismo, alterazione, compromissione ed illecito

Mesi e mesi di capillari attività accertative condotte in stretto coordinamento con le Procure delle Repubblica di Napoli e Torre Annunziata, anche con l’avvalimento della componente aerea operativa specializzata della stessa Guardia Costiera, che hanno consentito di ricostruire una dettagliata mappa delle varie e numerose fonti di immissioni illecite recapitanti in mare attraverso canali, alvei di bonifica e corsi d’acqua minori costituenti fonti di inquinamento e di potenziale pericolo per il delicato equilibrio ecosistemico di un territorio costiero assoggettato ad uno dei maggiori carichi antropici d’Europa e di per sé caratterizzato da criticità sistemiche ed endemici deficit funzionali ed infrastrutturali della rete depurativa, in relazione al quale costante è stato sforzo di coinvolgimento dei vari soggetti istituzionali e non (Regione, Comuni, AATO, GORI, ecc.) ai fini dell’adozione/assunzione di tutte le necessarie misure di potenziamento/rifunzionalizzazione.

Risale solo a qualche settimana fa la contestazione da parte della Guardia Costiera di ulteriori verbali di illecito amministrativo a carico di soggetti proprietari di vari condominii, civili abitazioni ed insediamenti produttivi ricadenti nei comuni di Ercolano e Torre del Greco per accertata apertura ed effettuazione di scarichi di acque reflue domestiche in assenza della prescritte autorizzazioni ambientali per un importo complessivo di sanzioni irrogate di migliaia di euro nonché l’individuazione di una discarica abusiva di amianto in località La Scala di Torre del Greco, successivamente bonificata dal Comune, scongiurando difatti un grave pericolo per la salute pubblica.

Nel complesso ammontano ad oltre 170 (centosettanta) le fattispecie illecite ambientali portate sinora alla luce di cui oltre 100 (cento) legate ad immissioni/scarichi illeciti al suolo e sottosuolo ed in corpo idrico recettore che hanno portato, in numerosi casi al sequestro degli stessi insediamenti produttivi di provenienza nonché al deferimento dei relativi titolari all’ Autorità Giudiziaria competente ed all’irrogazione di sanzioni amministrative per oltre settecentomila euro per:

  • attività di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi ;

  • abbandono incontrollato di rifiuti speciali pericolosi;

  • scarico non autorizzato nel sottosuolo e nelle acque sotterranee di reflui industriali ivi sversati direttamente costituenti grave pericolo e potenziale fonte di compromissione dell’habitat urbano circostante;

  • violazione del vincolo di emissione in atmosfera di sostanze altamente inquinanti e nocive per la salute umana;

  • violazione di vincoli paesaggistici e urbanistico/edilizio;

  • immissione delle acque reflue industriali prodotte dal ciclo di lavorazione direttamente nel sottosuolo;

  • spandimento al suolo di sostanze chimiche altamente nocive e pericolose per la salute umana e per le stesse matrici ambientali.

Di particolare rilievo, altresì:

  • il sequestro di un impianto abusivo di mitilicoltura di oltre 28.000 mq insistenti lungo la fascia costiero/litoranea vesuviana;

  • il sequestro di una vasta area destinata ad uso agricolo, assoggettata a stretti vincoli ambientali, di oltre 10.000 metri quadrati ed illecitamente adibita a discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi ed a cantiere navale di rimessaggio e deposito di unità nautiche (oltre 34 le unità da diporto di varie dimensioni ivi rinvenute di dubbia provenienza anch’esse sotto sequestro di valore complessivo di oltre 1.500.000,00di euro), i cui quattro titolari sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria competente;

  • il sequestro di un vasta area ricadente nel territorio di Torre del Greco di estensione pari a circa 13.000 mq, illecitamente destinata allo stoccaggio di rifiuti di natura prettamente industriale, procedendo al deferimento all’Autorità Giudiziaria competente dei 13 (tredici) relativi titolari/possessori.

Particolarmente impegnativa l’attività di verifica delle strutture demaniali marittime e portuali condotta dalla stessa Guardia Costiera di Torre del Greco in concorso con Il Dipartimento di prevenzione – Igiene e medicina del lavoro ed il servizio Sicurezza prevenzione ambiente di lavoro dell’ASL, ARPAC ed in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata che ha riguardato, la generalità di pontili, punti d’ormeggio, strutture cantieristiche, sodalizi e ogni altra tipologia di attività.

Trenta (30) le informative di reato redatte a carico di altrettanti abusivi occupatori di oltre 5000 (cinquemila) metri quadrati complessivi di aree e specchi acquei.

Numerose inoltre le violazioni di natura ambientale ed urbanistico/edilizio e paesaggistico/ambientale nonché in materia di sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro accertate e contestate che hanno portato in taluni casi al sequestro penale di opere e manufatti ed all’elevazione di numerose prescrizioni ad hoc tutte ottemperate.

Sempre in un’ottica di conservazione e preservazione dell’equilibrio ecosistemico dei territori è da registrarsi l’importante e virtuosa iniziativa di sintesi cooperativa e interistituzionale promossa dalla stessa Capitaneria di Porto di Torre del Greco con il condiviso indirizzo e sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli che ha portato all’Istituzione dell’Osservatorio del Mare e del Litorale Costiero, cui hanno aderito::

  1. Capitaneria di Porto / Guardia Costiera – Direzione Marittima della Campania

  2. Università degli Studi di Napoli “Parthenope” – Dipartimento di Scienze e Tecnologie

  3. Università degli Studi di Napoli “Federico II” – Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali

  4. Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” – Dipartimento Asia Africa Mediterraneo

  5. Stazione Zoologica “Anton Dohrn”

  6. Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – Istituto per l’Ambiente Marino Costiero

  7. Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA)

  8. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) – Sezione di Napoli “Osservatorio Vesuviano”

  9. Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno

  10. Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC)

  11. Autorità di Bacino Regionale Campania Centrale

L’Osservatorio del Mare si presenta quale forma spontanea di partenariato permanente di servizio, con finalità di indirizzo, programmazione, impulso e coordinamento, nell’ottica della più ampia valorizzazione e protezione del patrimonio marino/costiero della Regione Campania, nonché per la promozione della cultura ambientale.

Le principali azioni dell’ Osservatorio del Mare saranno volte a:

  • mettere a sistema le conoscenze e le capacità d’eccellenza;

  • condividere i flussi informativi ed i dati posseduti;

  • sviluppare ed attuare un sistema di osservazione che miri a raccogliere dati ed informazioni necessarie a verificare l’attuale stato ambientale dei territori marino/costieri, mettendo a fuoco le maggiori criticità, e a monitorarne l’evoluzione;

  • definire una strategia comune di indirizzo, che possa assumere anche natura propositiva nei confronti di enti ed istituzioni, anche al fine di contribuire alla eliminazione delle criticità che mettono a rischio l’ambiente e la salute umana ed intralciano lo sviluppo socio-economico del territorio marino/costiero;

  • attuare ed elaborare comuni e condivise metodologie di analisi, in grado di percepire e controllare tutte le possibili variazioni, trasformazioni o “manomissioni” del territorio marino/costiero e delle risorse naturali, analizzandone geograficamente gli effetti o le possibili relazioni, a scala regionale e locale, nell’ottica di un vero e proprio “Piano Regolatore del mare”.


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