Livorno, 24 settembre 2014 – «La firma di oggi – ha dichiarato il presidente dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti – è un segno della fiducia riconquistata da Livorno nel campo delle crociere. Gli interventi concreti che l’Authority ha programmato e avviato nei mesi scorsi hanno rappresentato un elemento di stimolo ai fini del recupero del ruolo che tutto il mondo riconosce allo scalo portuale labronico».
Massimo Provinciali: «Il 2015 sarà l’anno del rilancio»
«Il messaggio uscito dal Sea Trade di Barcellona è chiaro e restituisce a Livorno una rinnovata centralità sul fronte del mercato crocieristico».
Lo ha detto il segretario generale dell’Autorità Portuale di Livorno, Massimo Provinciali, commentando la stipula dell’accordo con il gruppo Carnival, che ha confermato l’interesse verso lo scalo labronico programmando 127 scali per il 2015.
«Evidentemente – ha proseguito Provinciali – quanto seminato dall’Authority assieme alla Porto 2000 in occasione del Seatrade di Miami ha dato i suoi frutti nella recente, analoga manifestazione di Barcellona. Le previsioni dell’approvando Piano Regolatore Portuale sul polo crocieristico, l’ordinanza sulle priorità di accosto firmata congiuntamente con la Capitaneria di Porto a marzo scorso, gli sforzi della Porto 2000 per dotare l’Alto Fondale di una prima stazione crociere, e il dragaggio del lato nord del Molo Italia, puntualmente trasformato da promessa in cantiere, sono stati gli elementi di forza che ci hanno consentito di raggiungere risultati concreti in termini di sviluppo dei traffici».
Il numero due del porto della città dei Quattro Mori si è inoltre soffermato sull’importanza della recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha fatto chiarezza sulle prerogative e le funzioni della società che a Livorno gestisce i servizi di accoglienza ai passeggeri: «Il Cds – è stato il commento di Provinciali – ha confermato quello che noi abbiamo sempre sostenuto, ovvero che la Porto 2000 è affidataria esclusiva, in ogni ambito del porto, dei servizi di interesse generale, compresi quelli di vettovagliamento. Questo ci consente di essere fiduciosi circa il buon esito della cessione di parte delle quote pubbliche della società. Ora possiamo guardare al 2015 come all’anno del rilancio».