L’affondo di Provinciali: “Con l’amministrazione comunale c’è un proficuo clima di collaborazione. Quello che è incomprensibile è l’atteggiamento del sindaco”
Livorno, 10 ottobre 2016 – L’obiettivo: preservare la gara sulla cessione delle quote di maggioranza della Porto di Livorno 2000 e attutire il più possibile uno scontro politico che rischia di trascinare le scommesse più importanti del porto di Livorno in tourbillion di distinguo e imprecisioni. Perché, per Gallanti e Provinciali, quel che conta è restare nel merito delle questioni.
Ed è partendo dal merito che, oggi pomeriggio, a Palazzo Rosciano, in una conferenza stampa organizzata all’uopo, il commissario della Port Authority labronica e il suo numero due hanno affrontato i temi più spinosi del momento: ‹‹Non accetto le accuse strumentali che in questi giorni qualcuno sta facendo all’Autorità Portuale, parlando di un porto immobile. Sulla base dei dati statistici che si consolidano ormai da quasi due anni bollinati da Assoporti siamo anzi in questo periodo uno dei scali portuali più efficienti del Mediterraneo››, ha esordito Gallanti.
Sul piano politico la strategia non è certo quella di accettare un ennesimo confronto-scontro con il primo cittadino di Livorno, che pochi giorni fa da facebook aveva lanciato strali contro “un establishment del governo del porto” che tenta di “agire al di sopra delle regole”, ma quantomeno di restituire la pariglia a chi ha pubblicizzato la delibera dell’ANAC sull’incompatibilità delle cariche in capo a Provinciali di segretario generale e presidente della Porto 2000 come se si fosse trattato di “un nuovo caso di mafia capitale”.
«C’è un altro caso di incompatibilità che purtroppo l’ANAC non ha competenza di risolcere – ha detto scherzando Provinciali– ovvero quello unilaterale tra il sindaco Filippo Nogarin e l’Autorità portuale, perché tranne che con il primo cittadino, stiamo collaborando, direi anche proficuamente, con molti assessori della sua Giunta e su diversi fronti, a cominciare dal percorso di rivisitazione del piano strutturale sull’ambito porto/città, o come l’idea di riqualificazione dei Fossi, come ci riconosce peraltro l’assessore Alessandro Aurigi in una intervista pubblicata proprio sul profilo Facebook di Nogarin, accanto al post in cui il sindaco mi dipinge come un novello Vallanzasca».
Per il numero due del porto di Livorno si è instaurato con il Comune un clima di collaborazione del quale il sindaco non sembra però tenere conto: «L’ANAC ha rilevato una semplice irregolarità amministrativa, applicando in modo letterale la legge sulla trasparenza e senza tenere conto della situazione concreta della Porto 2000. Non c’è alcuna sanzione né alcuna rilevanza di altro tipo che non la necessità pe me di optare per uno dei due incarichi ricoperti. Ovviamente mi adeguerò rimettendo le deleghe gestionali in Porto 2000, e tra le ipotesi possibili e compatibili con la normativa c’è quella di ridistribuirle fra gli altri due consiglieri di amministrazione. Ma onestamente, il comportamento del sindaco è incomprensibile. Non vorrei fosse una piccola vendetta perché un anno fa decisi di non dare seguito a una sua sollecitazione: a fronte di una mia mano tesa per riprendere una relazione istituzionale e collaborativa tra A.P. e Comune, in un sms del 7 agosto 2015 mi chiedeva la promuovere di un nostro dipendente e sostanzialmente di appaltare al Comune la rivisitazione dello studio della OCS. Cosa che ovviamente non ho fatto».
Non le manda a dire, Provinciali: «Il mio conflitto di interessi non è costato niente, avendo assunto l’incarico di presidente della Porto 2000 gratuitamente ed avendo lavorato, con qualche risultato, per il rilancio dei traffici crocieristici, mentre, come si sa, il sindaco è anche presidente della Fondazione LEM, a cui il Comune deve ancora 150 mila euro. Praticamente, Filippo Nogarin presidente del LEM dovrebbe fare causa a Nogarin Filippo sindaco di Livorno.».
Con riferimento alla gara della Porto 2000, Gallanti ha poi assicurato che andrà avanti: «Domani alle 12 scadranno i termini per la consegna delle offerte. Dopo di che, le metteremo in cassaforte, giusto il tempo di ricevere dal Ministero un cautelativo parere in ordine a ciò che possiamo e non possiamo fare in questo periodo provvisorio nelle more dell’insediamento della nuova governance».