Livorno: cominicazione del sindaco Nogarin sulla raffineria Eni

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Livorno, 13 ottobre 2014 – In apertura di seduta del Consiglio Comunale il sindaco Filippo Nogarin ha fatto una comunicazione sulla questione della raffineria Eni. Questo il testo dell’intervento:

Signor Presidente, Signori Consiglieri,
ho ritenuto opportuno, ma direi addirittura doveroso, chiedere di poter svolgere questa sia pur breve comunicazione sulla questione legata alla Raffineria Eni perché considero necessario che il Consiglio
Comunale debba essere costantemente tenuto ufficialmente informato sull’evolversi della situazione.
Come sapete giovedì scorso si sono tenuti due incontri istituzionali:
il primo, la mattina, in Regione presso l’Assessorato alle Attività produttive ed al Lavoro ed il secondo, nel pomeriggio presso la Prefettura di Livorno su richiesta delle Organizzazioni Sindacali.
In Regione il sindaco di Collesalvetti ha riferito che a seguito di contatti informali con i dirigenti di Eni Livorno era stato rassicurato che non ci sono trattative per la vendita ENI di Livorno e che non sono neanche previste . Nonostante questa telefonata ufficiosa non sono intervenute smentite ufficiali nè da Eni nè dal Governo.
Desidero da questa aula cogliere questa occasione per esprimere al Prefetto il ringraziamento mio personale e quello dell’Amministrazione per avere invitato al tavolo sindacale, cosa non prevista obbligatoriamente dalla normativa, anche le Istituzioni locali. Vedete questo penso sia il punto attorno a cui costruire il percorso con i lavoratori e nei rapporti con l’Azienda.Quello cioè di realizzare una sinergia istituzionale che faccia chiaramente sentire, al di là di quelle che poi sono in concreto le competenza specifiche, da una lato l’assoluta vicinanza ai lavoratori da parte delle istituzioni e dall’altro l’esigenza che le Istituzioni locali avvertono di non essere lasciate sole da parte del Governo.
Nelle riunioni di giovedì sia presso la Regione Toscana sia presso la Prefettura era emersa chiaramente e con forza questa richiesta di un tavolo nazionale.
Già nel luglio scorso erano iniziati stati di agitazione fra le OOSS dei chimici in relazione alle ipotesi di vendita o dismissione della raffineria Eni annunciate dal Governo ( detiene il 30% azionariato eni di cui il 25,7 % a Cassa Depositi e Prestiti ) e diffuse dalla stampa locale e nazionale.
Il Comune di Livorno aveva in tale occasione preso contatti con l’Ass. Simoncini in regione il quale aveva convocato un incontro con le OOSS dei chimici e i rappresentanti di Collesalvetti (sindaco Bacci) e di Livorno (ass. Martini) il 5 agosto 2014.
Nel corso di tale incontro stante anche la completa assenza di comunicazioni chiare e ufficiali da parte della proprietà Eni e del Governo l’Ass.Simoncini ha provveduto a scrivere alla presidenza Eni(Marcegaglia) e al Ministro Guidi ai fini di sollecitare un intervento stante il grave rischio che la chiusura della raffineria comporta per i lavoratori ( oltre 800 fra dipendenti diretti e indotto) e per il territorio dei comuni di Collesalvetti e Livorno.
E’ bene sottolineare che già in quell’occasione è stato sottolineato in modo chiaro da questa amministrazione che anche solo lo stato di assoluta incertezza nel quale erano lasciati i lavoratori e le istituzioni rappresentava un gravissimo danno per i lavoratori,l’economia e l’indotto.
A fronte di questo intervento l’Ass. Simoncini ha poi riferito che c’è stato l’interessamento del Vice Ministro De Vicenti che però non ha provveduto a formalizzare in nessun modo la posizione del Governo, ma si è limitato a un generico interessamento.
Nuovamente ad ottobre si sono andate diffondendo, sulla stampa e internamente all’ENI, notizie relative a una presunta vendita del sito di Livorno. Neanche in quest’occasione il governo ha provveduto ad emanare alcun comunicato ufficiali nonostante sia detentore dell’azionariato Eni.
Da questo punto di vista la recente convocazione già pervenuta da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per un tavolo istituzionale per il giorno 23 ottobre pv rappresenta un elemento che noi consideriamo positivo, anche se tardivo.
In occasione della riunione in Prefettura il comune di Livorno ha chiaramente espresso preoccupazione per la persistente mancanza di un intervento governativo che definisse finalmente la situazione. Ad oggi le politiche governative di Eni sono esclusivamente finanziarie volte a fare cassa (annunciata vendita delle azioni pubbliche a luglio 2014) senza nessuna considerazione per le ricadute che hanno sull’economia reale del paese e dei territori. E’ gravissimo che il Governo Renzi eviti di trattare la questione e non provveda a sollecitare piani industriali seri che abbiano ricadute positive in termini occupazionali. Serve una pianificazione industriale di lungo periodo sulla raffineria di Livorno che non solo dia garanzia agli
attuali occupati, ma che garantisca continuità assuntiva anche per le prossime generazioni.
In occasione dell’incontro in prefettura è stato ufficialmente assicurato dai rappresentanti dell’azienda che – cito testualmente l’ing. Barbaro – “che c’è una fortissima crisi della raffinazione e il piano dell’Amministratore delegato di ENI è quello di salvare i livelli occupazionali a livello nazionale: sul sito di Livorno la società ENI non ha preso alcuna decisione e una delle opzioni è farla
funzionare come avviene nell’attualità. Le opzioni sono tre: 1) trasformare il sito; 2) vendere il sito a partner commerciali; 3) proseguire la propria attività ed il proprio funzionamento continuando lo svolgimento della produzione del sito. Al momento non è stata presa alcuna decisione sul futuro della raffineria”.
Stante l’asimmetria informativa e le persistenti preoccupazioni il tavolo si è protratto fino alle 21.30 e proseguirà martedì 14 alle 17.
Noi ovviamente non ci accontentiamo di queste parole. Pretendiamo che, in un’ottica di salvaguardia completa e totale dei livelli occupazionali, assicurazioni in tal senso vengano ufficialmente confermate nel tavolo istituzionale massimo che è quello che vede la presenza del Governo.
Per questo riteniamo particolarmente importante la giornata di giovedì 23 a Roma e sarà ovviamente mia premura riferirne immediatamente gli esiti al Consiglio Comunale.
Ad oggi posso solo confermare l’assoluta priorità che il Comune di Livorno, nell’ambito delle sue competenze, attribuisce a questa problematica.

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