Dimagrisce di 100 mila euro l’Avanzo di amministrazione, fermo a 46,7 mln di euro. Il saldo finale di cassa è di 85 milioni di euro, utile di esercizio di quasi 13 mln
Livorno, 28 aprile 2016 – Quasi 34 milioni di euro in conto capitale, con un incremento di ben 12 milioni rispetto all’anno precedente. Tanto ha speso, nel 2015, l’Autorità Portuale per realizzare e manutenere le infrastrutture in ambito portuale. La demolizione subacquea del vecchio muro di banchina della calata Bengasi, il banchinamento della Darsena Calafati; il prolungamento dello sporgente Elba, i lavori per la costruzione del Cunicolo che attraverserà il Canale di accesso in porto, il confezionamento della gara per la Piattaforma Europa, l’ultimazione dei lavori di costruzione della seconda vasca di colmata e tutte le attività di dragaggio (da quelle che hanno interessato i fondali prospicienti la Darsena Toscana a quelli di approfondimento dell’imboccatura del porto): sono le principali voci di spesa che hanno portato l’Apl ad intaccare anche il proprio avanzo di amministrazione, dimagrito, in 12 mesi, da gennaio a dicembre del 2015, di appena 100 mila euro.
Il quadro contabile che emerge dal bilancio consuntivo presentato quest’oggi in Comitato Portuale dal dirigente amministrativo Simone Gagliani, offre una visione completa delle priorità politiche dell’Autorità Portuale: «L’amministrazione ha speso di più rispetto all’anno passato in infrastrutture e dragaggi – ha commentato il presidente Gallanti -, il bilancio è il frutto di un attento lavoro di squadra che non ha trascurato nessuna voce: oggi continuiamo a investire sul territorio, non esitando a utilizzare, quando necessario, la parte disponibile dell’avanzo di amministrazione pur migliorare l’infrastrutturazione del porto ed i suoi fondali, così da creare nuove opportunità di lavoro».
L’analisi dei dati dell’anno passato mette in evidenza importanti risultati: nel 2015 sono stati impegnati 49 milioni di euro, di cui 34 per gli interventi infrastrutturali, e 13 per spese correnti. Sul fronte delle entrate, invece, nel 2015 l’Autorità Portuale ha incamerato 39 mln di euro, di cui 18,9 dalle tasse sulle merci imbarcate e sbarcate, di ancoraggio ed erariali; 12,9 da proventi relativi alla riscossione dei canoni demaniali (tra concessioni, occupazione temporanea e accosti pubblici). In diminuzione, invece, le entrate in conto capitale, principalmente a causa della mancata assegnazione del fondo Iva, la cui ripartizione tra i porti è proporzionale rispetto ai livelli di traffico di ogni singolo porto. Rispetto ai 5,5 milioni di euro ricevuti dallo Stato l’anno scorso, quest’anno non è arrivato niente, senza alcuna giustificazione formale da parte del Mef.
Nel suo complesso l’APL presenta al 31/12/2016 un saldo finale di cassa di 85 milioni di euro e un avanzo di amministrazione complessivo di 46,746 milioni di euro, di cui una parte vincolata per quasi 22 milioni ed una parte, 10,8 milioni, destinata a copertura del disavanzo del bilancio di previsione 2015.
«Dal bilancio emergono due dati fondamentali – ha detto Gagliani -: primo di tutto, un controllo rigoroso delle spese di gestione, risultate minori rispetto a quelle preventivate nel bilancio di previsione, e secondo: una aumentata capacità di spesa per il miglioramento del porto. I dati contabili dimostrano la virtuosità della gestione portata avanti dall’Ente»
Approvata all’unanimità la relazione sulle attività svolte nel 2015. E per gli articoli 16 arrivano i contributi del comma 15 bis dell’art 17
L’approvazione del Piano Regolatore Portuale; il rafforzamento della società per il lavoro in porto, Alp, che dalle 200 giornate lavorate nel 2015 è arrivata a quota 1700 turni a marzo scorso, e ancora, le numerose opere di ammodernamento infrastrutturale avviate o concluse, e quelle di dragaggio, e, infine, l’importante lavoro cha ha permesso all’Autorità Portuale di confezionare uno dei bandi di gara più ambiziosi degli ultimi cinquant’anni, quello relativo alla realizzazione della Piattaforma Europa.
La relazione sulle attività del 2015 stilata dall’Authority e presentata quest’oggi in Comitato Portuale mette a segno un saldo positivo migliore di quanto registrato negli anni passati, su molti fronti. Ad illustrarne i contenuti è stato il segretario generale Massimo Provinciali, che ha parlato di un momento particolarmente positivo per Livorno e presentato i risultati raggiunti grazie anche all’impegno concreto profuso dagli uffici dell’Authority: «Siamo tutti in attesa della nuova riforma della 84/94 – ha detto Provinciali – nel frattempo siamo contenti di poter comunicare che sono stati completati quasi tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati di raggiungere nel Piano Operativo Triennale 2013-2015, completato all’85%».
In qualità di presidente di ALP, Provinciali ha anche parlato della società che ai sensi dell’art.17 della legge 84/94 è autorizzata a fornire manodopera in porto: «Abbiamo praticamente azzerato il ricorso alle giornate di mancato avviamento. Nell’ultimo mese l’IMA è stata chiesta soltanto per 13 giornate: si tratta di un risultato che ha sorpreso persino il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».
Gli articoli 16 e l’applicazione del comma 15bis dell’art 17
Nel corso della seduta il Comitato Portuale ha poi espresso, a maggioranza, parere favorevole alla erogazione per il 2016 di 320 e 180 mila euro a favore rispettivamente della Compagnia Portuale Livorno e di Uniport. Le erogazioni, destinate alla formazione del personale, sono state messe a disposizione delle due società grazie all’art. 15 bis dell’articolo 17 della legge 84/94 che consente all’Authority di usare fino al 15% delle proprie entrate a sostegno dell’articolo 17 e degli articoli 16 per iniziative a favore della occupazione o di incentivazione al pensionamento dei dipendenti, e per esigenze di formazione. Questa è la seconda tranche dei contributi di cui hanno goduto le due società, aiuti che sono stati rilasciati condizionatamente alla riduzione della manodopera impiegata di almeno il 5% per ogni anno di riconoscimento del beneficio.
Rinnovo delle autorizzazioni per gli articoli 16. Nuova concessione per la ditta Salvadori
Il bacino Ercolino II verrà presto trasferito dalla calata Bengasi alla Darsena Calafati
Nuove autorizzazioni in vista per il 2016. La Commissione Consultiva, all’unanimità, ha espresso parere favorevole, dando l’ok alla delibera che dispone il rinnovo annuale dei “permessi” per lo svolgimento delle operazioni e dei servizi portuali ai sensi dell’art. 16 della legge 84/94.
Ne usufruiranno diverse società. Con riferimento alle operazioni portuali, sono state rinnovate, per un anno, le autorizzazioni alla Compagnia Portuale Livorno; alla Uniport; alla Seatrag; alla Mediterranea Trasporti, alla Sealiv srl e alla Livorno Reefer Terminal. Le prime tre potranno svolgere le operazioni portuali per tutto il ciclo operativo, le ultime tre solo con riferimento al deposito e alla movimentazione. Rinnovi pluriennali, invece, per i Fratelli Bartoli e per LTM (tutto il ciclo operativo).
Solo per Seatrag l’autorizzazione è stata rilasciata a maggioranza con il voto contrario di quattro rappresentanti dei lavoratori sindacali. La società otterrà da Sintermar l’appalto per segmenti del ciclo operativo su cinque linee di navigazione gestite dall’armatore Grimaldi. Le navi sono quelle con origine e destinazione Barcellona, Tangeri, Cagliari, Olbia e Palermo, sulle quali la Seatrag svolgerà per conto dell’articolo 18 attività di carico/scarico, rizzaggio e derizzaggio (e in alcuni casi di rallaggio), di camion e rimorchi.
Sul fronte dei servizi portuali, via libera, per il solo 2016, al Consorzio Trasportatori Portuali Riuniti (trasferimento merce); al Corpo Vigili giurati Spa (vigilanza e controllo della merce); alla Mito srl (trasferimento merce) e alla Inter Repairs Nord Srl (controllo della merce). Semaforo verde anche per la Co.Re. Mas. Srl. e la Compagnia Portuale Livorno, mentre la Bettarini e figli Srl è stata autorizzata a svolgere attività connesse al trasferimento della merce.
La concessione a Salvadori
La riunione si è chiusa con il rilascio in favore della società Cantiere Navale Salvadori S.r.l. di una nuova concessione demaniale marittima di 10 mila mq presso la Darsena Calafati, comprensiva dello specchio acqueo. La delibera, approvata all’unanimità dai rappresentanti del parlamentino di Palazzo Rosciano, è particolarmente importante perché consentirà una serie di soluzioni a catena. Prima fra tutti: il trasferimento del bacino galleggiante “Ercolino II” dall’accosto precario della calata Bengasi alla sua sistemazione definitiva, quella – per l’appunto – data in concessione oggi presso la Darsena Calafati, destinata dal Piano Regolatore Portuale all’attività cantieristica. Non appena il bacino “Salvadori” sarà spostato nella nuova area, l’Authority potrà poi completare le opere di adeguamento funzionale e approfondimento della Calata Bengasi, restituendo quella banchina ai traffici Ro/RO, con effetti positivi per l’operatività del Porto.