I Palombari della Marina Militare chiamati ad intervenire per bonificare un’ampia area dei fondali di Miseno
Bacoli (Napoli), 16 settembre 2017 – Dal 13 al 16 settembre, a seguito di una segnalazione della Guardia di Finanza e su richiesta della Prefettura di Napoli, i Palombari del Gruppo Operativo Subacqueo di COMSUBIN della Marina Militare, inquadrati nel Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Napoli, supportati da un’aliquota di operatori dello S.D.A.I. di Taranto, sono intervenuti per la localizzazione, rimozione, messa in sicurezza e successivo brillamento di sette ordigni, risalenti all’ultimo conflitto mondiale, rinvenuti nelle acque antistanti Capo Miseno (Comune di Bacoli).
Gli ordigni, tutti posti in un’area adibita alla mitilicoltura, sono stati identificati come “Cluster” contenenti ciascuno 27 “mine a farfalla” di produzione tedesca (modello SD2), per un totale di 189 ordigni (complessivamente poco meno di 70 kg di tritolo). Detti residuati bellici erano sparsi in un’ampia area, su fondali compresi tra i 16 ed i 24 metri di profondità. Dopo un’attenta perlustrazione della zona, tutti gli ordigni rinvenuti sono stati rimossi e posizionati in una “zona di sicurezza” temporaneamente interdetta a tutte le attività nautiche e di pesca. Giovedì 14 e sabato 16 settembre, sono stati fatti “brillare” (esplosione in modalità controllata).
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Questo tipo d’intervento rappresenta una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina Militare conducono a salvaguardia della pubblica incolumità in contesti marittimi, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità, della pesca e della navigazione. Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici mentre, dal 1° gennaio 2017 alla fine di agosto 2017, ne hanno già neutralizzati 16.318 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti.
Nell’ambito di tale attività operativa, i Palombari di COMSUBIN sono stati resi disponibili anche al Comune di Ercolano per rimuovere la “Madonna del Subacqueo e del Pescatore”, che dal 1981 è posizionata su di un fondale di circa 15 metri dinnanzi a Villa Favorita, per consentirne la consueta pulizia e lo svolgimento delle tradizionali cerimonie liturgiche. L’intervento a favore della collettività di Ercolano ha previsto il recupero della statua, effettuato lo scorso 13 settembre, e prevedrà il suo riposizionamento nella giornata di domenica 17 settembre al termine di una processione che muoverà dal porto borbonico del Granatello (Portici – NA). La statua della Madonna è dedicata a tutti coloro che, in guerra ed in pace, per lavoro sport o diletto, hanno perso la vita in mare.
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Con una storia di 168 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività. Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.
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