Roma, 22 giugno 2016 – ‘Marittimi, una sentenza storica che non lascia interpretazioni: le autorità competenti possono continuare a rinnovare e prorogare certificati di competenza e convalide conformemente ai requisiti previsti dal Dlgs 136/2011, ovvero rinnovo per 60 mesi, riconoscendo così a tanti operatori italiani, dopo mesi di giuste agitazioni, il sacrosanto diritto di poter lavorare. In pratica nessun marittimo, al 1 gennaio 2017, dovrebbe vedersi sottratti i certificati STCW’.
Lo dichiara in una nota il senatore di Sinistra Italiana-SEL Massimo Cervellini, commentando la sentenza n. 13931/2015 del TAR Lazio, depositata l’8 giugno scorso, sul ricorso proposto diversi mesi fa da Italian Yacht Masters in difesa di uno dei suoi associati contro il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT), che parla chiaro: oltre a contestare al MIT e alla Capitaneria di Porto (CDP) “eccesso di potere, difetto di istruttoria e motivazione, travisamento dei fatti, ingiustizia e manifesta illogicità”, rigetta il provvedimento del 27.10.2015 della CDP con il quale si negava al marittimo il rinnovo dell’abilitazione IMO STCW’95 da comandante su navi di stazza lorda pari o superiori a 3000 gt ed annulla la circolare del Comando Generale delle Capitanerie di Porto n. 008 del 27/12/2011 che stabiliva che tutti i certificati di competenza STCW potessero essere rinnovati solo fino al 1.01.2017.
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‘Tutto bene quel che finisce bene? Neanche per sogno – continua il senatore Cervellini, che lo scorso febbraio ha partecipato, insieme al coordinatore provinciale di Sinistra Italiana-SEL Marco Sabatini, alla manifestazione dei marittimi all’Argentario – Pochi giorni dopo la pubblicazione della sentenza, il Ministero delle Infrastrutture, colpevole di non aver fatto nulla negli ultimi 6 anni per consentire ai marittimi italiani di avere le stesse possibilità di quelli stranieri, ha emesso una circolare a firma del direttore generale Enrico Maria Puija, dove, oltre ad annunciare l’eventuale impugnazione della sentenza del Tar, invita le Capitanerie a disattenderla. Tale atteggiamento è inadeguato e senza alcuna logica: interverremo sul Governo. Dopo anni di latitanza, invece di favorire lo svolgimento della professione marittima che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese, sembra che stia facendo di tutto per affondare il settore. Noi siamo dalla parte dei lavoratori del mare, delle associazioni come Amadi, Marittimi dell’Argentario, Cosmar che in questi mesi hanno lottato contro prese di posizioni incomprensibili da parte del Ministero’.