Roma, 3 maggio 2016 – Con un virtuale passaggio di consegne tra Salvatore Magri e Matteo Miceli, si è aperta ufficialmente la nuova avventura del velista solitario romano, che tenterà questa estate il mitico “Passaggio a Nord-Ovest” in barca a vela.
Per Salvatore Magri, che questa impresa l’ha compiuta (prima barca italiana) nel 2012, c’era Best Explorer, un Cutter in acciaio di 15,17 metri, con la prua rinforzata con 6mm. di acciaio inox e 21 persone che si sono alternate a bordo, capitanata da Nanni Acquarone.
Per Matteo Miceli c’è invece Pachamama, barca in alluminio di 15,15 metri, che dal 2002 gira il mondo per attirare l’attenzione sui cambiamenti climatici compiendo imprese straordinarie, con due coniugi svizzeri, Dario-Andri Schwörer e Sabine Schwörer-Ammann, sul ponte di comando. La particolarità è che questa coppia naviga sempre insieme ai suoi cinque figli, cinque diavoli biondi che hanno età comprese tra gli 11 anni e i cinque mesi. Insieme a Matteo Miceli, partirà anche Corinna Massimi, nuotatrice e velista, che si occuperà anche di documentare questa avventura che avrà risvolti paesaggistici ed umani di rara bellezza e complessità.
“E’ un’impresa molto complicata – ha commentato Salvatore Magri – nella quale occorre tanta pazienza e tanto buon senso. Ci sono molti problemi da affrontare e tra questi, paradossalmente, non c’è il freddo. Siamo nella stagione climaticamente migliore, con i ghiacci che si sciolgono e che consentono, non sempre, il passaggio, ma la temperatura esterna non è certo proibitiva. Lo è invece quella dell’acqua, perché è sempre di poco superiore allo zero, per la gran quantità di ghiaccio che riceve continuamente dallo scioglimento dei ghiacciai. Cadere dalla barca equivale a morire. Il tempo di sopravvivenza a quelle temperature è di circa 5 minuti ed è difficile recuperare un uomo in mare in così breve tempo. Noi siamo stati sempre legati quando eravamo in coperta. Non ci sono state eccezioni ed è una raccomandazione che mi sento di fare a Matteo”.
Nella nuova sede dell’Associazione Granlasco, su un bellissimo barcone ormeggiato a LungoTevere dei Mellini a Roma, ad ascoltare Matteo e Salvatore c’erano veramente tante persone. Più andavano avanti le immagini e le spiegazioni e più la sala si faceva attenta. Passata la canonica soglia dei 30 minuti, l’attenzione non è scesa. E non è scesa nemmeno dopo un’ora e più. Tutti in silenzio, magicamente ammaliati dal bellissimo debriefing nel quale Salvatore ha messo a disposizione di Matteo tutte le sue conoscenze e la sua esperienza.
“In mare ci si aiuta. E questo vale anche a terra per noi navigatori – ha commentato Matteo – che siamo sempre disponibili a darci una mano. La ‘Lectio Magistralis’ di Salvatore è stata utilissima. Abbiamo visto chiaramente come affrontare il ghiaccio e gli iceberg e di come la navigazione sia diversa a quelle latitudini, dove le mappe sono quasi inutili. Anzi molte zone non sono nemmeno mappate. D’altronde lo spostamento dei ghiacci è tale e così veloce che quello che puoi trovarti davanti varia di ora in ora. Dopo aver visto le immagini capisco il perché di certe rotte assurde disegnate sulla mappa. Dopo due giorni puoi trovarti a passare nello stesso punto nel quale eri stato fermato da un muro di ghiaccio. Sarà navigazione a vista. Un aspetto preoccupante, facendo noi con Pachamama la rotta inversa rispetto a quella di Best Explorer, è che navigando in Groenlandia a metà agosto, avremo anche delle ore di buio e questo aumenterà i pericoli”.
“Partiremo il 10 maggio – ci dice Corinna Massimi – e la prima destinazione è molto più temperata, perché sono le isole Hawaii, dove è ormeggiata Pachamama, per poi dirigerci verso l’Alaska ad inizio giugno. Abbiamo un mese di tempo per mettere a punto l’attrezzatura e definire tutte le ipotesi e le strategie. Per le fotocamere e per la GoPro useremo delle custodie stagne per tenerle un po’ più al caldo ed aumentare la durata delle batterie che, intorno allo zero termico, si degradano velocemente. I video e le foto verranno immagazzinati per ricavarne un documentario, ma spero di riuscire a rendere disponibile del materiale anche mentre saremo in viaggio a quelle latitudini”.
Matteo Miceli fa il punto del viaggio: ”Partiremo dalle Hawaii non appena avremo notizie che i ghiacci si stanno sciogliendo. Dalle Aleutine andremo verso lo stretto di Bering passando, possibilmente, in mezzo alle due isole Diomede, una russa e l’altra americana, dove c’è la linea del cambio data. Poi il Mare di Beaufort, perennemente ricoperto dai ghiacci attraverso i quali dovremo trovare un passaggio per arrivare alla Baia di Baffin in Groenlandia e quindi finalmente in Atlantico”.