Queste le proposte emerse durante la serata:
-Approccio unitario di tutte le Associazioni per individuare e sottoporre proposte di modifica
-Applicazione uniforme in tutt’Europa
-Ruolo propulsivo e non punitivo delle Dogane
-Revisione della normativa sanzionatoria italiana
-Creazione di una Corte di Cassazione “Europea”
Milano, 27 Novembre 2013 – Si è svolta lunedì 25 Novembre presso l’Hotel NH President di Largo Augusto a Milano, la tavola rotonda “Nuovo codice doganale comunitario, un’opportunità?” organizzata dall’International Propeller Club Port of Milan. L’incontro ha visto la partecipazione di oltre 50 fra soci ed ospiti ed ha avuto un taglio molto pratico e concreto.
La tavola rotonda è stata introdotta dal Presidente dell’International Propeller Club Port of Milan, Riccardo Fuochi, che ha dichiarato: ” Anche se il Codice Doganale Europeo entrerà in vigore in modo completo nel 2020, dall’anno prossimo si apre una finestra strategica importante poiché la Commissione Europea dovrà emanare le disposizioni di applicazione e i regolamenti attuativi del Codice stesso. Vi saranno quindi quattro anni per sottoporre alla Commissione proposte e suggerimenti. Questo è un punto importante perché su questioni del genere i singoli Stati dell’Unione si sono sempre mossi in maniera compatta. E’ quindi opportuno che anche in Italia, le diverse associazioni di categoria, elaborino proposte concrete e si adoperino per sostenerle con forza e determinazione in maniera unitaria. Per fare ciò bisogna muoversi in logica di squadra: il tempo c’è e il Propeller può essere il luogo ideale di confronto dove analizzare le diverse tematiche e trovare una sintesi che tuteli gli interessi di tutti gli operatori del settore logistico e dei trasporti terra, mare e aria”.
In seguito è intervenuto Giancarlo Saglimbeni, Presidente della Carioni Spedizioni Internazionali, che dopo essersi soffermato sul tema della rappresentanza diretta e indiretta, ha dichiarato come “E’ auspicabile che nel periodo che va dal 2014 fino alla piena entrata in vigore del nuovo Codice Doganale Europeo sia impostata un’applicazione uniforme, per non alterare i flussi di traffici e favorire alcuni paesi a discapito di altri”.
Italo Antelli del CAD Antelli, dopo aver evidenziato come il numero delle operazioni doganali in Italia sia oggi di 17milioni nei confronti dei 55milioni di Olanda e dei 67milioni della Germania, ha posto l’accento sui diversi aspetti positivi del Codice fra cui il nuovo ruolo delle dogane come “guida nella catena logistica”, la “necessità di associare le nuove tecnologie a un’applicazione armonizzata e standardizzata dei controlli doganali” e l’Autovalutazione prevista dell’art. 185 che vede sancita per la prima volta a livello comunitario la possibilità che “le autorità doganali autorizzino un operatore economico a espletare determinate formalità doganali, determinare l’importo dei dazi all’importazione e all’esportazione dovuti e a svolgere alcuni controlli sotto vigilanza doganale”. Antelli ha poi posto l’accento sul fatto che, in virtù di tali disposizioni e per favorire l’incremento del numero di operazioni in Italia, sia opportuno che le Dogane assumano un ruolo non più punitivo bensì propulsivo.
Giuseppe Castorina, Doganalista e già Dirigente Doganale Incaricato e Direttore della Dogana di Malpensa, ha dichiarato invece che “l’entrata in vigore del Codice Doganale Europeo è un’occasione anche per riflettere su alcune disposizioni di quello italiano, in particolare, è auspicabile fare sistema per modificare l’articolo 303 che è totalmente vessatorio in quanto disconosce la buona fede e prevede per gli errori dichiarativi sanzioni addirittura superiori a quelle previste dal contrabbando. Bisogna agire per eliminare questa situazione e allinearci con gli impianti sanzionatori degli altri Paesi: molti di questi partono dal principio della buona fede e in caso di errori dichiarativi non prevedono alcuna sanzione”.
L’Avvocato Gregorio Leone, Co-fondatore e Senior Partner dello Studio Leone Torrani e Associati, ha dichiarato di “auspicare, con riferimento alla materia doganale, l’Istituzione di una Corte di Cassazione “Europea” , con sede in Lussemburgo e composta da un Giudice designato da ciascuno Stato membro, onde consentire ai cittadini dell’Unione di impugnare in sede di legittimità le sentenze di appello o comunque di ultimo grado dei giudici tributari nazionali. Questa proposta è formulata in conformità al parere dato dal Comitato Economico Sociale Europeo che teme diverse interpretazioni nazionali della normativa doganale dell’Unione formulate nei singoli Paesi dalle rispettive Corti di Cassazione.
L`avv. Marco Lenti dello Studio Legale Mordiglia ha dichiarato : “Il nuovo Codice Doganale comunitario prevede che le garanzie prestate per le obbligazioni doganali possano estendersi non solo all’importo dei dazi all’importazione e all’esportazione risultanti dalla dichiarazione, ma anche a quelli che possono sorgere a seguito di verifica a posteriori. Questa estensione determina incertezza sia sugli importi che il debitore dell’obbligazione può essere chiamato a garantire, sia un aumento dei tempi di vincolo della garanzia, con notevole aggravio di costi. È dunque necessario, a mio parere, che le disposizioni di attuazione del codice doganale comunitario contengano norme applicative atte a regolare tali nuove disposizioni in modo certo ed economicamente sostenibile per gli operatori “.
Ha concluso l’incontro Alessio Fiorillo, già Direttore Regionale per le Dogane della Lombardia che ha sottolineato come “i due anni di tempo dall’entrata in vigore del Codice e gli ulteriori due per la sua applicazione completa sono un’opportunità importante per perseguire quanto evidenziato dal Presidente Fuochi e cioè che le Associazioni di categoria sia di settore che extra settore siano presenti in tutte le sedi politiche nazionali e comunitarie in modo compatto per definire e rappresentare i loro obiettivi in un’ottica di sistema”.