Napoli: la ricerca di SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), “Un Sud che innova e produce”

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Automotive e Aeronautico, realtà produttive solide nel Mezzogiorno e opportunità di sviluppo tra innovazione e internazionalizzazione

Napoli, 17 luglio 2012. È stata presentata oggi, nella sede del Banco di Napoli in via Toledo, la ricerca realizzata da SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) dal titolo “Un Sud che innova e produce. I settori automotive e aeronautico”.

La ricerca mette in evidenza un elemento di cui c’è poca consapevolezza nel dibattito sulla politica industriale del Paese, ossia che nel Mezzogiorno, nonostante la crisi, c’è una filiera di imprese che operano nel settore automotive e in quello aeronautico che sono vive e vitali e sono l’emblema di un Mezzogiorno che ha ancora un’industria manifatturiera che innova e produce. Queste imprese sono esempio di capacità imprenditoriale, di investimenti in innovazione e di processi di internazionalizzazione di successo e, pur nelle tante difficoltà e nel clima di crisi generale, rappresentano la speranza di un Mezzogiorno che può riprendere a crescere.

In entrambi i settori c’è un rapporto forte tra grande impresa e filiera della subfornitura che è in fase di cambiamento, alla ricerca di un nuovo equilibrio; la filiera della subfornitura, seppur con molte difficoltà, sta cercando di fare rete e di costruire un rapporto nuovo con la grande impresa e Pomigliano rappresenta, in tal senso, un esempio emblematico.

Emerge un ruolo chiave degli enti pubblici, così come del Governo nazionale perché non si può fare una politica industriale senza un ruolo attivo delle istituzioni in settori che per definizione sono globali e non locali. Ed emerge inoltre l’urgenza di una rinnovata alleanza con gli enti di ricerca e le università. Maggiore sinergia tra questi e il mondo delle imprese, piccole e grandi, è un presupposto ormai essenziale per lo sviluppo dell’innovazione in azienda.

Il convegno introdotto dai saluti del Presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, e del Presidente di SRM, Paolo Scudieri si è concentrato in particolare sul settore automotive delineandone punti di forza e debolezza, allo scopo di stimolare una riflessione sul futuro di questo comparto.

La ricerca, presentata dal Direttore Generale di SRM, Massimo Deandreis, è stata discussa nella tavola rotonda, dal titolo “Insieme ed oltre la grande impresa: il Mezzogiorno può ripartire da questi settori?”, moderata dal Direttore de “Il Mattino” Virman Cusenza che ha visto come discussant Vincenzo Boccia, Presidente della Piccola Industria di Confindustria e Vicepresidente di Confindustria, Amedeo Felisa, Amministratore Delegato di Ferrari Spa, Vincenzo Ilotte, Presidente di AMMA-Unione Industriale di Torino e Luigi Nicolais, Presidente del CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ha chiuso i lavori il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.

«Con questa ricerca SRM − commenta il Presidente Paolo Scudieri − vuole sottolineare l’importanza per le imprese italiane, ed in particolare meridionali, dell’eccellenza e della ricerca dell’innovazione. Solo un binomio del genere, come ho potuto sperimentare direttamente, porta a una crescita anche internazionale. Ciò vale soprattutto per l’automotive e l’aeronautico, in cui il processo di internazionalizzazione deve coniugarsi in modo sinergico con quello innovativo, favorendo in tal modo il giusto posizionamento dei due settori nella supply chain internazionale».

«Spesso sfugge la piena consapevolezza – dichiara Massimo Deandreis Direttore Generale di SRM – che il Mezzogiorno è una parte del Paese che ha una rilevante presenza manifatturiera in alcuni settori chiave per l’economia nazionale. Tra questi, ma non soli, c’è l’aeronautico e l’automotive che, pur con caratteristiche diverse, abbiamo voluto accomunare in questa ricerca perché entrambe sono caratterizzati da alta intensità di ricerca e innovazione, alta propensione all’internazionalizzazione e uno stretto rapporto tra grande impresa e filiera della subfornitura. La stima del fatturato, riclassificato per unità produttive regionali mostra chiaramente che in Italia la Campania è la seconda nell’aerospazio e, grazie alla ripresa di Pomogliano, la terza nell’automotive con numeri molto importanti».

«Parlare di aerospazio e di industria aeronautica in Campania – afferma Giuseppe Castagna, direttore generale del Banco di Napoli – significa parlare di un settore di eccellenza nel panorama imprenditoriale che pone la Campania ai vertici nazionali per numero di addetti e qualità delle imprese. L’occasione del convegno di oggi ci offre l’opportunità di presentare come il Banco di Napoli, anche grazie alle società specializzate del Gruppo Intesa Sanpaolo, sia in grado di fornire un importante know-how che va incontro alle diverse e complesse esigenze finanziarie di questo comparto economico».

«In un mondo che cambia così rapidamente, anche le banche devono cambiare – afferma il Presidente del Banco di Napoli Maurizio Barracco – e per cambiare hanno assoluto bisogno di sapere: questo rappresenta per noi Srm che, tra l’altro, nei suoi studi tocca settori innovativi, consentendo anche alla banca di assecondare lo sviluppo e quindi anche le esportazioni».

 

I NUMERI CHIAVE DELLA RICERCA

 

AERONAUTICO

 

• Nel settore Aeronautico, con 2.708 mln di € di Valore Aggiunto (1,2% del manifatturiero) l’Italia è al 4° posto in Europa dopo Regno Unito, Francia, Germania.

 

• Il fatturato è di 7.248 mln di € (concentrato principalmente in Lombardia, Campania e Piemonte, Lazio e Puglia); le esportazioni sono pari a 4,46 mld di € nel 2011 (+1% rispetto al 2010) con un saldo commerciale positivo di 2,3 mld di €, mentre gli addetti sono 36.501 e si distribuiscono tra 278 unità locali.

 

• La spesa in ricerca e sviluppo privata (pari a 974,4 milioni di euro al 2010) risulta essere l’11% del totale europeo con un peso del 14% sulla R&S del settore manifatturiero.

 

• Nel Mezzogiorno, Campania e Puglia sono le regioni capofila del settore aeronautico rappresentando il 31% del fatturato nazionale.

 

• La Campania è 2° in Italia per fatturato regionalizzato pari a 1.669 mln di €, pari al 23% dell’Italia e le unità locali sono 56 a cui vanno aggiunti altre realtà della filiera, consorzi e centri di ricerca arrivando a oltre 100 realtà (di cui 85 società di capitali).

 

• Rispetto alla dimensione, il 43% delle imprese si colloca nella classe medio alta (di addetti dai 50 in su) contro il 25% del dato nazionale. Gli addetti alle unità locali sono 8.404 pari al 4% del settore manifatturiero regionale, in Italia il corrispondente dato è dell’1%. Le esportazioni, pari a 798,9 mln € rappresentano il 18% dell’Italia, pari all’8,9 % del settore manifatturiero regionale (in Italia il 1,2%).

 

 

AUTOMOTIVE

 

• Nel settore Automotive, con 7,6 mld € di Valore Aggiunto (pari al 4% del manifatturiero) l’Italia è terza in Europa dopo Germania e Francia, presentando un fatturato di 53,9 mld € (pari circa il 6% del manifatturiero) che si concentra principalmente in Piemonte, Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Abruzzo e Lazio.

 

• Gli occupati ammontano a 175.732 unità, pari al 4,2% del manifatturiero distribuiti tra 2.251 imprese e 2.958 unità locali, mentre le esportazioni arrivano a 25 mld nel 2011 (+11% rispetto al 2010).

 

• La spesa in ricerca e sviluppo privata nel settore automotive si attesta a 1.008 milioni di euro al 2010, con un valore pari all’11% del totale europeo ed un peso sulla ricerca nel manifatturiero italiano del 14%.

 

• L’Italia si colloca al 4° posto in Europa per immatricolazione di vetture, veicoli commerciali leggeri, autocarri e bus (1,9 di cui 1,7 mln vetture) dopo la Germania (3,5 mln), la Francia, il Regno Unito ed al 5° posto come produzione (790.348 di cui 485.606 vetture) mentre la Germania è il principale paese produttore (con 6,3 milioni).

 

• Nel Mezzogiorno, Campania, Abruzzo e Basilicata sono le regioni capofila del settore automotive rappresentando il 21,7% del fatturato nazionale; analizzando, però, oltre all’attività core business anche i settori complementari, anche la Puglia è tra le regioni protagoniste dell’industria automotive nel Meridione.

 

• Il settore in Campania genera un Valore Aggiunto di 766,5 mln di € pari al 10% del V.A. Manifatturiero. La riattivazione di Pomigliano può generare un fatturato dell’intera filiera regionale stimato in 5.013,0 mln di €, pari al 9,3% del fatturato Italia. Tale valore porta nel 2012 la Campania ad essere la 3° regione italiana per fatturato regionalizzato del settore.

 

• Gli addetti alle unità locali sono 13.750 (pari al 7% del settore manifatturiero regionale contro il 4% del dato nazionale) e si distribuiscono in 159 unità locali. In Campania sono presenti 106 aziende (pari al 4,7% dell’Italia) con prevalenza di quelle di piccola dimensione 1-9 addetti: (55% contro 49% dell’Italia).

 

• La Campania, dispone di un sistema imprenditoriale e produttivo significativo e fortemente specializzato nel settore automotive, con un ruolo centrale rivestito da Pomigliano: ben 22 imprese del parco fornitori di 1° livello sono state coinvolte per la produzione del modello Fiat nuova Panda.

 

 

 

 

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