Napoli: la Tirrenia Cin subisce la concorrenza della Regione Sarda

bonaria

Napoli, 11 giugno 2013 – Ci sono cose che proprio non vanno giù. In Gallura un gruppo di 60 imprenditori turistici ha deciso di dar vita ad una società di navigazione dal nome significativo “Go Sardinia” per combattere il caro traghetti e “per liberare la Sardegna dal cartello delle compagnie napoletane”- come dicono nell’isola – E fin qui tutto regolare, liberi gli imprenditori di costituire una società, liberi anche di noleggiare una nave per la prossima stagione estiva. Ma che ti noleggiano? La “Kritu, costruita nei cantieri giapponesi Mihara nel 1979, poi ristrutturata e finita nella flotta della greca Anek Lines nei collegamenti tra Patrasso e Venezia. Ma poi la stessa Anek, per questa linea ha noleggiato da Aldo Grimaldi, una unità più moderna. Così la “Kritu” arriva ai sardi. E la società “Go Sardinia” che vuole passare come la salvatrice della patria, mette in linea una nave di 34 anni di età che oggi nessuno vuole. E’ proprio la soluzione giusta da offrire ai sardi, anche in termini di efficienza e sicurezza? L’impressione è che in questa guerra tra i sardi di Cappellacci ed i “napoletani”a perderci siano, alla fine, proprio i sardi. Ora, al di là del fatto che non si capisce come si sia sempre più alimentato, con la benedizione del presidente della Regione, questo livore nei confronti dei “napoletani” rei di aver avuto per anni la sede della Tirrenia che, forse, per il passato non ha trattato i sardi proprio al meglio ma che ora sicuramente ha cambiato musica, c’è da dire che “I napoletani” hanno sostituito le vecchie navi che servivano l’isola con traghetti moderni, sicuri ed efficienti. I sardi lamentavano di non avere marittimi a bordo? Ebbene il management di Tirrenia Cin ha dato vita a speciali corsi di formazione per i giovani sardi che, certo, nel loro dna non hanno mai avuto la passione per il mare. Il turismo verso l’isola è drasticamente calato? Sempre Tirrenia-Cin, per cercare di incentivarlo, ha stretto accordi con i tour operator, con strutture alberghiere, con la società aerea Meridiana, con i porti turistici, offre sconti, inventa il pagamento dei biglietti a rate: tutto per stimolare a visitare la splendida isola verde. Ed allora, ci si chiede, cui prodest questa guerra inutile che fa male a tutti? Il sospetto è che nelle mire dei politici legati a Cappellacci – quelli che continuano a fare la guerra anche dopo il fallimento della flotta sarda creata dalla Regione e conclusasi lasciando sul terreno un bel po’ di debiti che ricadranno sui cittadini dell’isola – ci siano soltanto i contributi che lo Stato dà a Tirrenia per garantire la continuità territoriale.

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