Nel 2014 il mercato crocieristico europeo raggiunge il massimo storico con 6,39 milioni pax

clia europe con cornice

In crociera nonostante le difficili condizioni economiche. Crescita del 44% dall’inizio della crisi economica Il supporto di stakeholder e policy maker è fondamentale per una crescita di lungo periodo. Con 842.000 passeggeri, l’Italia rimane il terzo mercato di provenienza europeo.

Miami, 18 marzo 2015 – Pierfrancesco Vago, Presidente dell’associazione internazionale degli operatori del settore crocieristico (CLIA), ha annunciato ieri, durante la trentunesima edizione della conferenza annuale Cruise Shipping Miami, che mai come nel 2014 i turisti europei hanno scelto la crociera per le loro vacanze, con un aumento dello 0,5% rispetto ai dati 2013.
Dall’inizio della crisi economica nel 2008, il mercato crocieristico europeo è cresciuto del 44%, dando prova della capacità di resilienza del settore. Secondo gli ultimi dati disponibili, l’impatto economico dell’industria crocieristica ha raggiunto i 40 miliardi di euro nel 2013, offrendo quasi 340.000 posti di lavoro.
Pierfrancesco Vago, Presidente di CLIA Europe e Presidente Esecutivo di MSC Cruises, ha dichiarato:
“Ancora una volta, il numero elevato di turisti europei che hanno scelto una vacanza in crociera ha segnato un nuovo record – raggiungendo la cifra di 6,39 milioni di passeggeri – nonostante le attuali difficoltà economiche in Europa. Grazie ai nostri sforzi, la crociera ha dimostrato di saper essere una scelta eccellente per milioni di passeggeri in Europa e oltre, offrendo un ottimo rapporto qualità-prezzo.”

Nel 2014 la Germania è stata il primo mercato europeo con 1,77 milioni di passeggeri, mentre la Francia ha consolidato la sua posizione di quarto mercato di provenienza europeo, con la notevole crescita del 13,7%. Allo stesso tempo c’è stata una diminuzione delle capacità di distribuzione nel Mediterraneo, che ha colpito vari mercati, dovuta alle scelte strategiche delle singole compagnie e allo scenario di difficoltà economica in Europa.
Riguardo la crescita dello 0,5% registrata nel 2014, Pierfrancesco Vago ha dichiarato: “Potrebbe sembrare un risultato modesto, ma se si pensa alla situazione economica europea, possiamo considerarlo un risultato eccezionale, che dà continuità al trend di crescita anno su anno della nostra industria. Mentre l’Europa lotta per uscire dalla crisi economica, il nostro settore ha continuato a crescere. Dal 2008 siamo cresciuti di un incredibile 44%.”
Pierfrancesco Vago ha concluso: “La crescita lenta di quest’anno ci ricorda che il successo non va mai dato per scontato. Siamo ottimisti riguardo al futuro, vediamo che la domanda globale di crociere è in crescita e sappiamo che le opportunità per l’Europa sono molteplici – dai bassi tassi di penetrazione del mercato fino al lancio di nuove navi. Ma dobbiamo impegnarci ancor più al fianco degli stakeholder e dei decision maker per vincere le sfide comuni e aumentare la nostra influenza per un’Europa più business-friendly”.
Raphael von Heereman, Segretario Generale di CLIA Europe, dichiara: “Ci sono ancora molte sfide da affrontare nel contesto europeo, tra cui la revisione del Codice Europeo dei Visti. Se non agiamo rapidamente per adottarlo, l’Unione Europea rischia di perdere competitività nei confronti di paesi terzi come anche importanti ricavi, investimenti e posti di lavoro. Al contrario, un’adozione veloce di un Codice dei Visti intelligente andrebbe a supportare il turismo europeo consentendo all’industria crocieristica di contribuire ancor di più all’economia europea e alla società.”
Con 842.000 passeggeri, l’Italia rimane il terzo mercato di provenienza più grande d’Europa, nonostante un calo del 3,1%. Questa diminuzione è dovuta a un cambiamento di capacità e distribuzione dal Mediterraneo ai Caraibi. Tuttavia, il Mediterraneo domina ancora il mercato italiano, che è stato destinazione per il 79% dei passeggeri nel 2014. Con una crescita media dei passeggeri del 3,9% dall’inizio della crisi, anche il mercato italiano dimostra la forte resilienza del settore.
Francesco Galietti, direttore nazionale CLIA Italia, dichiara: “Questi dati dimostrano come in un contesto globale l’Italia continui ad essere uno dei poli principali della crocieristica mondiale. La presenza dell’industria crocieristica comporta enormi benefici economici per l’Italia e per il suo patrimonio culturale. La crocieristica è fondamentale anche per la creazione di nuovi posti di lavoro: solo nel 2014 sono stati generati oltre 100.000 posti di lavoro, con un incremento di circa il 3% sull’anno precedente”.
Dati principali riguardanti CLIA Europe:

- 6.387.000 cittadini europei hanno viaggiato in crociera nel 2014, segnando un massimo storico.
Questo denota una crescita dello 0,5% del mercato europeo, in confronto all’anno precedente.
Il numero di turisti europei che hanno scelto una vacanza in crociera è cresciuto del 44% dal 2008, quando la crisi economica ha avuto inizio.[3] L’industria crocieristica ha vissuto una crescita anno su anno.
- La Germania è diventata il primo mercato europeo con 1,77 milioni di passeggeri, in crescita del 5%, principalmente grazie all’aumento di capacità delle compagnie tedesche AIDA e TUI Cruises.

- I porti inglesi hanno perso capacità che, pur portando ad un aumento delle fly cruises, ha determinato una diminuzione complessiva del 4,8 % del numero di passeggeri britannici a bordo di navi da crociera nel 2014.
- L’Italia rimane il terzo più ampio mercato di provenienza, nonostante una diminuzione del 3,1%, giustificata dalla riduzione della capacità di distribuzione nel Mediterraneo.
- La Francia ha raggiunto una crescita impressionante (13,7%), consolidando la sua posizione di quarto mercato di provenienza per il settore crocieristico.
- La Spagna continua a decrescere (-4,5%) a causa della diminuzione della capacità nel Mediterraneo e la chiusura delle operazioni di Iberocruceros, anche se il calo di quest’anno è stato molto più leggero rispetto ai due anni precedenti.
- Il mercato della Scandinavia ha visto un incremento del 5,6% quest’anno.
Nel 2013, secondo gli ultimi dati disponibili dal nostro European Economic Contribution Report, l’industria in Europa ha generato più di 339.000 posti di lavoro e 39,4 miliardi di euro in benefici economici ogni anno.

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