Nisida (Napoli), 11 maggio 2016 – Ieri, dal 9 e 10 maggio scorso, presso il Comando Logistico della Marina Militare di Nisida (Napoli), si è tenuto il 1° Seminario Logistico sul tema “ La nuova logistica navale, per un sostegno efficace e sostenibile”.
Hanno partecipato alle giornate di studio esponenti di alcune delle maggiori industrie del settore quali ABB Italia, CLEAR Elettronica, ELETTRONICA Spa, EMA ROLLS ROYCE, FINCANTIERI, MBDA Italia, WARTSILA Italia, AVIO AERO, SPM Instrument, SEASTEMA, ALFA PROJECT, CIBRED, MTU, OSN, LEONARDO, PANGEA, SETEL, GMA Group, BANCHERO e COSTA, Agenzia Italiana Difesa. A loro si sono uniti rappresentati di CONFITARMA, CETENA, RINA ed Autorità Portuale di Piombino nonché docenti delle Università di Napoli e Palermo.
Nella mattinata del giorno 9, gli oltre settanta ospiti sono stati accolti dall’Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, Comandante Logistico della Marina Militare. Dopo i saluti di rito, sono stati formati quattro gruppi di lavoro per analizzare altrettanti argomenti specifici.
La “gestione delle obsolescenze”, vale a dire le problematiche correlate alla necessità di prolungare la vita operativa delle unità navali contrapposta all’ineluttabile “vecchiaia” dei componenti, degli apparati e delle armi di bordo. La Marina Militare, per ottimizzare le risorse economiche assegnate, è fortemente interessata a trovare, con l’appoggio dell’industria nazionale, soluzioni che consentano di contrastare, prevenire o mitigare gli effetti negativi della obsolescenze degli apparati di bordo.
Un’altra problematica trattata è stata la “gestione delle parti di ricambio”. Stoccare nei magazzini grosse quantità di materiali in previsione di un loro futuro possibile utilizzo senza che alla spalle ci sia un attento e minuzioso studio delle esigenza di sostituzione, può comportare un grosso dispendio di risorse nonché un inutile intasamento dei magazzini ed una complessa gestione delle scorte le quali, anche se non deteriorabili, diventano inutili se rimangono in giacenza oltre la vita dell’apparato di cui costituivano un ricambio.
Si è discusso anche della “ottimizzazione delle manutenzioni preventive”. Infatti, normalmente la manutenzione viene svolta a cadenze prefissate oppure all’insorgere di avarie. L’obiettivo è invece di trovare metodiche e tecnologie per le quali gli apparati, attraverso sofisticati ed appositi sensori, riescano a segnalare autonomamente la necessità di operazioni manutentive prima che si verifichino avarie ed a prescindere dalla ciclicità degli interventi. In questo modo è possibile ottenere risparmi in termini economici, di disponibilità dei mezzi e di longevità degli apparati.
Infine si è affrontato il problema dello “smaltimento delle Unità navali in dismissione”. La Marina Militare, nel breve volgere di poco meno di un decennio, si troverà a dover “rottamare” un gran numero di navi che, per le esigenze del nostro Paese, sono ormai giunte a fine vita operativa nonostante siano state sempre ben tenute e manutenzionate. Per esse si sta prospettando una duplice soluzione: con il supporto dell’industria nazionale, sottoporre la maggior parte di queste navi a dei lavori di “refitting”, vale a dire di trasformazione ed adeguamento ad un uso diverso attraverso la sostituzione di taluni apparati ed armamenti per poi procedere alla vendita a nazioni le cui disponibilità economiche non sono tali da potersi permettere navi moderne e tecnologicamente avanzate. Per quelle unità che, invece, non hanno mercato o che non è possibile sottoporre a lavori di trasformazione, vi è l’opzione dello smaltimento effettuato nel pieno rispetto delle vigenti norme ambientali e con il massimo riciclo dei materiali.
Dalla discussione sono emerse alcune indicazioni importanti per ottimizzare il supporto logistico alla Squadra Navale e l’aver messo attorno ad un tavolo, esponenti del mondo universitario, dell’industria, della pubblica amministrazione e della Marina Militare, ha sicuramente costituito un’opportunità per ottenere, in proiezione futura, riscontri pratici e possibili linee di azione.
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