![foto-7-ok foto-7-ok](https://www.informatorenavale.it/wp-content/uploads/2025/02/Foto-7-ok-300x265.jpg)
Sono in corso le operazioni di abbattimento degli immobili illegalmente edificati sul litorale di Castelvolturno, consequenziali alle attività di accertamento condotte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che avvalendosi dei militari della Guardia Costiera, ha individuato e sottoposto al provvedimento di sequestro preventivo di urgenza più di 70 manufatti, costituiti per la maggior parte da unità abitative, che dagli anni Settanta hanno occupato significative porzioni di demanio marittimo nella località di Bagnara, deturpando il paesaggio e costituendo un chiaro simbolo di illegalità per il territorio
Le operazioni di abbattimento, che proseguiranno in maniera cadenzata anche nei prossimi giorni e permetteranno alla cittadinanza di poter nuovamente recuperare porzioni di demanio sino a quel momento abusivamente occupato, sono state svolte, al fine di ripristinare il naturale stato dei luoghi, a spese degli stessi trasgressori. Nell’ambito ditale attività di demolizione taluni immobili adibiti a case vacanze sono riconducibili a soggetti facenti parte della famiglia Belforte, contigui a soggetti facenti parte del sodalizio camorristico denominato “clan Belforte di Marcianise”. I manufatti, facenti parte di un insieme di opere che nel complesso hanno arrecato una radicale trasformazione urbanistica del territorio, erano stati edificati in assoluto difetto delle richieste autorizzazioni paesaggistiche ed edilizie, in spregio alle norme sismiche per l’edificazione, nonché in assenza di titolo concessorio per l’occupazione del suolo demaniale. La Direzione Marittima della Campania, La Guardia Costiera, mediante l’impiego di militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Pozzuoli e degli Uffici Locali Marittimi di Castel Volturno e Mondragone, dopo aver condotto le richieste attività di indagine e aver dato seguito alle misure cautelari disposte d’urgenza dal P.M., identificando al contempo i responsabili degli abusi edilizi, continuerà a verificare il corretto svolgimento delle operazioni di demolizione, a seguito delle quali potrà essere restituita alla pubblica fruizione un’area abusivamente urbanizzata